Carola Bonfili è nata a Roma nel 1981. Vive e lavora tra Roma e New York. Ha frequentato il corso di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università Sapienza per poi proseguire gli studi al Chelsea College of Art and Design di Londra. Carola ha partecipato a numerose mostre come la “D’Apres Giorgio”, presso la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, “When in Rome” all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles e “Roommates” al MACRO. E’ stata inoltre selezionata per il “Premio Termoli” presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Termoli e per l’Emerging Talents Prize promosso dal Palazzo Strozzi di Firenze nel 2009. Nel 2007 vince il premio “Seat Pagine Bianche d’Autore” per la regione Lazio. Carola ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui la residenza presso il MACRO, a Roma, nel 2012.
“La prima forma d’arte visiva attraverso cui ho capito che l’arte poteva avere un’influenza diretta sulla mia vita è stata il fumetto e, in generale, il disegno. E’ stato come innamorarsi di una persona che vorresti vedere sempre e passarci il maggior tempo possibile, perchè, in un certo senso, ti serve”. Non solo pittura: la pratica artistica di Carola si basa sull’alterazione di immagini, suoni e materiali eterogenei. Modi nuovi e inaspettati di rapportarsi al mondo reale, trasformandolo in uno scenario surreale. “Mi interessa la parte narrativa di possibili scenari in cui la realtà è leggermente – o pesantemente – alterata. La possibilità di creare contesti in cui circostanze, generalmente percepite come familiari, diventano straordinarie”. Carola “gioca” con le regole della visione mettendo in discussione il modo comune di percepire la realtà. Facendo leva anche e soprattutto sui meccanismi inconsci della mente, quelli che permettono di ricostruire il senso di un’opera, quando questa riesce a ben instradarli: “Per esempio, se una canzone che conosciamo a memoria viene interrotta all’improvviso, il nostro cervello tende a ricostruirla – a cantarla – automaticamente nonostante l’interruzione. E’ proprio questo l’effetto che cerco di ottenere con i miei lavori”.