Quando sentiamo la parola “effetti speciali”, ci vengono immediatamente in mente le grandi produzioni di stampo hollywoodiano, universi alternativi ricreati grazie alla computer grafica, kolossal zeppi di meraviglie tecnologiche e a volte poveri di verità. Eppure, scorrendo alcune sequenze degli ultimi film a cui ha collaborato Metaphyx – la casa di produzione fondata nel 2009 da Luca Saviotti e Pasquale di Viccaro – si rimane stupiti per la grande verosimiglianza di dettagli e per la precisione storica delle ambientazioni. Metaphyx ha curato gli effetti visivi per film tv come “Il Generale Della Rovere” di Carlo Carlei (con Pierfrancesco Favino) e “Tiberio Mitri – Il Campione e la Miss” di Angelo Longoni (con Luca Argentero e Martina Stella). In poco meno di tre anni, Luca Saviotti e Pasquale di Viccaro collaborano con più di 30 progetti tra film e fiction, tra cui spicca “20 Sigarette” di Aureliano Amadei, con il quale Metaphyx si aggiudica il David di Donatello 2011 per i migliori effetti visivi. “Il nostro lavoro nasce dalla voglia di costruire una realtà giovane e innovativa che possa contribuire all’evoluzione digitale in atto. Una realtà in continua evoluzione che attraverso la computer grafica contribuisca ad arricchire un prodotto filmico”. Non solo: Metaphyx collabora attivamente con importanti agenzie pubblicitarie e di organizzazione di eventi, quali ad esempio la Ogilvyone. Realizza video di supporto per campagne di comunicazione di “pezzi grossi” come la British American Tobacco e spot pubblicitari per il casinò on-line 888.it. Per il progetto di rivalutazione del Port Village di Marina d’Arechi, opera del celebre architetto Santiago Calatrava, Metaphyx ricostruisce un modello tridimensionale in computer grafica dell’intero porto di Salerno. “E’ difficile descrivere quello che faccio perchè ogni giorno si affrontano temi e sfide nuove, si crea qualcosa di diverso. L’originalità del nostro lavoro sta proprio in questo, e nasce da ciò che ci piace definire un perfetto connubio tra arte e scienza. Sarebbe interessante collaborare con i Beni Culturali di Roma e provincia per sviluppare insieme contenuti digitali innovativi che promuovano il nostro immenso patrimonio artistico e culturale e per creare un punto di rottura, anche tecnologico, forse futurista: un’Italia che sfrutta i ‘nuovi’ talenti, invece che sprecarli”.