Gloriababbi Teatro è una compagnia teatrale che fa della figura dell’attore la sua poetica. Filippo Dini, Sergio Grossini, Mauro Pescio e Giampiero Rappa sono attori fortemente convinti che “il teatro di regia incomba mortalmente sulle scene italiane. Il nostro invece si pone come umile (ma non dimessa) ricerca nell’ambito del gioco teatrale, dove lo spettacolo è frutto di un lavoro creativo di tutti e ha il dovere di rinnovarsi e rinascere ogni sera. Fuggiamo dagli effetti che incantano gli occhi e frequentiamo invece quelle zone dell’anima che inchiodano lo spettatore nelle proprie povertà e ricchezze quotidiane“. E’ in questo senso che la compagnia sostiene la centralità del ruolo dell’attore, quale elemento indispensabile all’interno della creazione artistica. E’ questo il tratto di “Zenit”, “Il Riscatto” e “Sogno d’amore”, alcuni dei titoli che Dini e gli altri hanno messo in scena nell’arco di diverse tournée in giro per l’Italia. Nelle rappresentazioni della compagnia Gloriababbi Teatro c’è innanzi tutto il piacere di raccontare una buona storia. Un obiettivo semplice e genuino, il che non vuol dire che non possano esserci insidie. “Su questo cammino” spiegano i componenti della compagnia, “si incontrano due grandi nemici da tenere alla larga: da un lato l’eccesso di sintesi, quando il racconto si limita alla esemplificazione dei fatti, senza lasciare la possibilità a chi guarda di riempire con la propria fantasia il cuore della narrazione. Dall’altro la ricerca ossessiva di poesia, quando si soffoca la narrazione con continui e insensati rimandi allusivi a qualcosa che è oltre“. Rimane il fatto che per i quattro attori il senso finale di una piéce è quello di trascorrere una bella serata con chi sceglie di andarli a vedere. Decisamente curioso invece, è quello che dicono riguardo alla “gestazione” di ogni progetto: “il lavoro del gruppo nasce quasi sempre in cucina. Quando si è fatto tardi si legge un copione o se ne propone uno nuovo. Finita la lettura non diciamo niente. Inizia una fase di elaborazione personale, ognuno di noi ne valuta le potenzialità espressive, artistiche e produttive in rapporto alle proprie motivazioni e alle necessità della compagnia. Se la proposta ha la forza di superare questa fase, è la nascita di qualcosa, altrimenti passa un po’ di tempo e ci riproviamo“.
Ph. Tommaso Le Pera, Laura Benzi, Maurizio Boldrin