EUROPUNK

L’Accademia di Francia ospita a Roma fino al 20 marzo una mostra che pone l’attenzione sull’importanza e la ricchezza della cultura visiva in Europa tra gli anni ’70 e ‘80.

Poster, fanzine, abiti, ritratti, fotografie, copertine di dischi, collage, sono i must di una mostra che si tuffa in un passato tutto punk. Attraverso oggetti ed opere da collezione, la mostra Europunk ripercorre quegli anni, a partire dal 1976 al 1980, in cui in Inghilterra, Germania, Francia ed anche in Italia esplode il fenomeno di costume. Il punk rifiuta l’arte ed è attraverso la rilettura delle icone più riconosciute che punta la sua forza. In Inghilterra cominciano a varcare la scena artistica i Sex Pistols ma sin da subito il loro impatto maggiore sul pubblico è stato molto più visivo oltre che musicale. Gli abiti che indossavano erano disegnati da stilisti come Malcolm McLaren, Vivienne Westwood e le immagini che li circondavano  erano di artisti come Jamie Reid, creatore del celebre volto della regina con gli occhi e la bocca coperti dal titolo della canzone “God Save the Queen”.Sul fronte francese, i Bazooka, uno dei pochi gruppi che riesce ad eguagliare quella potenza visiva tipica dei Sex Pistols. Formato da studenti della Scuola di Belle Arti di Parigi, invece della musica, il gruppo interpreta quelle arti visive più simili al fumetto per garantirsi una maggiore e più forte rottura dei codici tradizionali: le loro pubblicazioni appaiono così in formato di magazine, di fanzine fotocopiate per assicurarne una maggiore diffusione, di vignette, a volte a tutta pagina altre volte miste a testi. I giovani italiani reagiscono in modo diverso rispetto al movimento punk, quasi indifferenti al fenomeno dei nascenti gruppi in Europa. Al contrario, infatti, si interessarono maggiormente alla politica, con le Brigate Rosse: al posto delle chitarre compaiono i kalashnikov, al posto delle canzoni ci sono dei veri comunicati politici, al posto del palcoscenico i giornali e la televisione, e al posto della sovversione nell’arte il loro obiettivo è la rivoluzione anti-capitalista della società. La mostra a Villa Medici è curata da Éric de Chassey, direttore dell’Accademia di Francia a Roma, ed è realizzata con la collaborazione di Fabrice Stroun, curatore indipendente associato al MAMCO di Ginevra dove sarà esposta dall’8 giugno al 18 settembre 2011.
www.villamedici.it

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