Si svolgerà fino al 25 settembre la mostra “L’imprevedibile leggerezza della materia. L’arte della ghisa tra Ottocento e Novecento” che documenta l’impiego del materiale attraverso 30 opere. Questa prima esposizione sul genere che viene realizzata in Italia illustra non solo l’impiego che il materiale ha assunto, via via nel corso di decenni, nell’arte applicata all’arredo urbano e a quello domestico, ma anche il significato iconografico rintracciabile dietro i motivi decorativi. Tra le sale della Casina delle Civette (Villa Torlonia, via Nomentana, 70) si passa dalla monumentalità degli elementi decorativi agli elementi a corredo di arredo domestico anche di uso quotidiano. Si possono ammirare, infatti, lampioni ed elementi di lampioni (basamenti, pastorali, candelabri) con il loro straordinario repertorio ornamentale (statue, maschere, teste di dame e di guerrieri, di dei e uomini, leoni alati e draghi), ringhiere, fontanelle, vasi, porta ombrelli, carboniere, roste, picchiotti e maniglie per portoni, provenienti dalla collezione della Fondazione Neri-Museo Italiano della Ghisa, il più importante centro di ricerca in Europa sull’arredo urbano. Inoltre un’ampia raccolta di cartoline d’epoca esposte nella Dipendenza documentano i manufatti in ghisa presenti nelle città italiane. L’esposizione alla Casina delle Civette e Dipendenza è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico-Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, dalla Fondazione Neri-Museo Italiano della Ghisa con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. L’iniziativa è curata da Raffaella Bassi, Cesare Biasini Selvaggi e Maria Grazia Massafra.
www.museivillatorlonia.it
www.zetema.it
www.museoitalianoghisa.org
L’ARTE DELLA GHISA
Nella mostra “L’imprevedibile leggerezza della materia” al Museo della Casina delle Civette di Villa Torlonia