La stagione espositiva OVERSIZE di NUfactory al Teatro Palladium Università Roma Tre di Garbatella continua a proporre una selezione rappresentativa dei nomi più interessanti della scena artistica romana (e non) e ad offrire una programmazione diversificata per forme (fotografia, pittura, graphic design, street art, arti installative) ma lineare nell’esposizione invitando tutti gli artisti a cimentarsi in un opere fuori formato.
Oversize infatti è il termine con cui in lingua inglese si definisce qualcosa di molto grande, straordinario, fuori dal comune. I diversi artisti di volta in volta realizzano progetti site specific di grandi dimensioni, capaci di adattarsi e di dialogare con gli spazi del foyer. Ogni progetto è pensato e sviluppato nel corso dei mesi precedenti l’inaugurazione, con l’intento di partecipare al dibattito culturale odierno con un linguaggio e delle modalità diverse da quelle del circuito delle gallerie e degli spazi più istituzionali, in un clima più disteso ed informale ma non per questo meno propositivo.
La programmazione artistica del foyer del Teatro Palladium corrisponde alla precisa volontà di definirlo come uno spazio capace di attrarre i progetti più interessanti della giovane scena artistica romana e favorire il ritorno di chi è andato via dall’Italia per mancanza di opportunità, senza barriere di stile e di tecnica.
Live acustici, dj-set, workshop e performance artistiche accompagnano di volta volta l’apertura delle esposizioni.
Nel cornershop frutto della collaborazione tra NUfactory e la Fondazione Romaeuropa sarà possibile trovare serigrafie, T-shirt, gadget e cataloghi degli artisti coinvolti, nonché informarsi per l’acquisto delle opere esposte.
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L’apertura della stagione 2011-2012 è avvenuta con OUTDOOR Urban Art Festival (www.out-door.it) giunto ormai alla seconda edizione, ed è proseguita con :
The stars are burning bright a cura di Davide Tomaiuolo per NUfactory che ha avuto come protagonista uno dei più apprezzati artisti in ascesa nel panorama italiano, Roberto Amoroso.
A cavallo tra 2011 e 2012 le ragazze di Arturo hanno proposto la loro interpretazione delle maschere della commedia dell’arte con La commedia di Arturo a cura di Antonella di Lullo per NUfactory. Venticinque opere, realizzate con la tecnica dell’incisione, hanno animato lo spazio espositivo del foyer. Come da copione i personaggi, simboli della Commedia dell’arte, interpretano caratteri e tipi: situazioni, intrighi e storie di oggi sono portate fuori dal palcoscenico in una proposta di dialogo aperta alla contemporaneità. Una riflessione sulle infinite identità che la maschera può offrire e l’occasione per rivelare i mille volti celati dietro la creatività di Arturo.
Dal 16 gennaio al 18 febbraio 2012 Social Tension di Giorgio Bartocci a cura di Annalisa Filonzi per NUfactory. Trovare nella scrittura lo stesso ritmo dell’opera urbana. È questa l’esigenza di chi vuole interpretare questa corrente pittorica: veloce nell’ esecuzione, rapida alla lettura. Non c’è tempo per la rielaborazione, solo la possibilità di assorbirne la tensione. Contemporaneità di due gesti che disegnano l’immediatezza della fruizione, ma anche la volontà di saper leggere in modo nuovo la realtà cittadina.
Su www.nufactory.it tutti gli aggiornamenti sulle prossime esposizioni OVERSIZE
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Stagione 2010-2011
Dopo la knitting art e la ricerca interiore condotta da Maria Carmela Milano in The Heart as Map, e le mistiche tavole di Jonathan Ted Pannacciò in New Belief and Fake Gods la stagione espositiva del Teatro Palladium ha visto susseguirsi diversi progetti.
I muri del foyer del teatro hanno visto alternarsi, a partire dallo scorso gennaio, le illustrazioni di Agostino Iacurci in Tende a Zero, l’installazione di Bizarre Dee e Pane in GLAD TO SEE YOU. Infine, ad aprile, il progetto di fotografia e street art Eikon Project di Jessica Stewart, Omino 71 e Mr. Klevra che per l’occasione hanno preparato un percorso articolato nelle strade del quartiere accompagnato dalle opere presenti nel foyer del teatro.
A latere del progetto OVERSIZE anche la mostra collettiva Slaves a cura di Lori Adragna che ha fornito uno sguardo sulle forme di schiavitù contemporanee, e gli scorci urbani colti di sorpresa e dipinti da Sabrina Ortolani in Buildscapes a cura di Alessia Defilippi;