Località: Viterbo
Galleria: Palazzo dei Papi
Indirizzo: Piazza San Lorenzo
Periodo: 5-20 maggio
Orario: 10/13 – 16/19
Titolo: SOPRAFFACTIONS VITERBO
Artisti: Luigi Ballarin, Claudio Bozzaotra, Maria Credidio, Enrica Capone, Mariella Gentile, Gerardo Di Salvatore, Alfredo Granata, Luigia Granata, Lughia, Mirna Manni, Anna Massinissa, Gabriele Mazzara, Pinella Palmisano, Xo, Franco Zingaretti
Curatori: Giuseppe Salerno, Claudio Strinati
Organizzazione: Associazione Magazzini della Lupa
Patrocini: Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Comune di Viterbo, Camera di Commercio, Fondazione CARIVIT
Conferenza di presentazione e inaugurazione sabato 5 maggio ore 17.30
Relatori: Claudio Strinati, Andrea Alessi, Fiorenzo Mascagna
Dopo le Marche, la Calabria e la Campania “Sopraffactions” giunge a Palazzo dei Papi di Viterbo dove protagonisti sono tre artisti locali, Mariella Gentile, Mirna Manni e Xo.
“Sopraffactions” nasce nel 2009 quando, per un’esposizione romana presso la Galleria Monty & Co., Luigi Ballarin, Gerardo Di Salvatore e Lughia, produssero quattro lavori ciascuno che, divenuti oggetto di scambio fra gli artisti stessi, furono la base per la realizzazione di nuove opere a firma esclusiva del secondo artista. Opere nate a seguito d veri e propri interventi sopraffattivi.
L’esperienza, replicata a Fabriano (Pinacoteca Molajoli) da Anna Massinissa, Gabriele Mazzara e Franco Zingaretti, ha avuto un seguito a Cosenza (Palazzo Arnone) per mano di Maria Credidio, Alfredo Granata e Luigia Granata, e poi a Salerno (Palazzo Ruggi D’Aragona) con Claudio Bozzaotra, Enrica Capone e Pinella Palmisano.
In questa esposizione a Palazzo dei Papi 15 artisti con 60 opere nel formato 100×100 mettono in mostra un intreccio di anime e modalità che con la progressiva propagazione del meccanismo ad altri artisti e territori, fanno dell’operazione nel suo complesso uno specchio di questa nostra contemporaneità informata alla cultura della commistione e dell’attraversamento.
Ogni evento, per sua natura ineluttabilmente contestualizzato, è sopraffazione perpetrata da parte di qualcosa o qualcuno nei confronti della realtà circostante che ne risulta, sempre e comunque, modificata. Tutto è sopraffazione. Ed è questo intervenire sul preesistente, sia esso naturale o opera dell’uomo, a determinare, prescindendo da attribuzioni di valore, l’inarrestabile divenire dell’universo.
Nella piccolezza della condizione umana, l’opera d’arte, che nel suo prodursi è anch’essa sopraffazione, sembrerebbe godere da sempre, in quanto espressione alta di una azione/pensiero in sé compiuto, di una sorta di diritto all’inviolabilità.
Con “Sopraffactions”, al pari di ogni realtà in divenire, l’arte si manifesta a noi non più soltanto come pura convergenza di forma, materia e colore ma anche quale dichiarata sedimentazione di percorsi e intelligenze diverse. Un essere, quello dell’oggi, che fa agio sul passato e, inerme, si offre a futuri interventi.
Giuseppe Salerno