“Il mio primo amore fu il djing”. Esordisce Enrico Apa ecclettico personaggio della capitale, dove qualche anno fa, decise di trasferirsi da Cosenza per studiare architettura. Così dai tempi del liceo “mani incollate su vinili e mixer”, oggi segue la sua grande passione per l’ideazione del concept party dove potersi esprimere in maniera trasversale (copy writing, grafiche, direzione artistica). “Questo dualismo tra le mie due vocazioni: architettura e creatività – racconta – e tra le mie due vite, dj e professionista, mi ha sempre portato a non accontentarmi mai del mio ruolo; provando sempre ad arricchirmi, misurandomi con la creazione di eventi musicali e artistici”. La sua vita professionale si è contraddistinta in diversi ambiti: a partire dal 2006 partecipa alla comunicazione del Master in Lighting Design presso il Dipartimento Itaca della Facoltà degli Studi di Roma “La Sapienza”, e collabora con lo Studio Associato Terzi e Annunziata, partecipando al concorso internazionale per la riqualificazione del Mausoleo di Augusto e di Piazza Augusto Imperatore a Roma e alla progettazione del sistema di illuminazione della Palestra Grande (Area Archeologica Pompei). Intanto lavora presso la Colgate Palmolive Italia, dove si occupa dell’individuazione di nuovi standard visual innovativi per grafica ed efficacia comunicativa, del restyling di elementi architettonici e del miglioramento dell’illuminazione funzionale e architettonica. Ma l’architettura non è stato l’unico versante dei suoi interessi professionali. “Terminati gli studi, ho cercato una via alternativa al percorso tradizionale e l’ho trovata nel settore dell’illuminazione, interesse maturato fin dagli esami opzionali dell’ultimo anno di facoltà, quando intuii il grande sviluppo che il settore lighting poteva avere nell’immediato futuro”. Per questo è difficile considerarlo un architetto in sensostretto.Halavoratoperl’azienda d’illuminazione Martini Light, per la Lanari Group e oggi per la Switch Made, azienda francese produttrice di LED, settore che sta rivoluzionando il mondo del lighting. Enrico Apa è impegnato nel progetto Corea Radical Party, iniziato nel 2008 al Rising Love di Roma: “Corea è punto di intersezione e di scambio di molti creativi che mettono a disposizione idee e competenze per dare al progetto linfa sempre nuova. Abbiamo voluto rivalutare il concetto di discoteca con scelte artistiche e musicali mirate. L’evento si apre ogni volta con un’esposizione e vengono chiamati artisti che interpretano il dna della serata”. Per quanto riguarda il territorio, “potendo usufruire di incentivi e di luoghi da recuperare mi piacerebbe realizzare un sogno: trasformare Corea da party ad attività culturale e commerciale complessa, in grado di occuparsi di tutti i settori produttivi della cultura (editoria, design, moda, ecc…) e della comunicazione (musica, video, teatro, ecc…). Un luogo dove i singoli specialisti possano concorrere alla formazione di un gruppo teso alla creazione in ogni ambito, dall’architettura all’infinito”.
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