Lo studio Lost & found, fondato nel 1997 da Angelo Cricchi, fotografo romano, insieme a Susanna Ferrante, è stato pensato per offrire una molteplicità di servizi nel campo dell’immagine e delle arti visive. Collabora, infatti, con riviste del settore fotografico, scuole di fotografia nonché con diversi artisti che utilizzano lo spazio espositivo al suo interno.
L’obiettivo è quello di portare a Roma, in collaborazione con gallerie italiane ed estere, una serie di artisti che utilizzano, come forma espressiva, la fotografia e il video. Grazie al sodalizio con Silvia Morani lo studio ha realizzato anche video, tra i quali “I Limit” (50esima Biennale d’Arte di Venezia) e la rassegna “Atelier”, sei piccoli film realizzati con sei artisti, (Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella, Tirelli) e “Mano d’opera” in collaborazione con Antonio Marras, Angelo Cricchi ha sperimentato la vastità del panorama creativo. “Ho attraversato il globo in lungo e largo per verificare i confini dell’impero mediatico; ho bussato a porte sconosciute in quartieri oscuri dove mi hanno aperto persone dai nomi indecifrabili e dalla sessualità incerta; ho lavorato sotto diluvi biblici sconfessando tempeste di sabbia e insolazioni desertiche. Alla fine, a bordo di piccoli piper investiti da turbolenze oppure a dorso di quadrupedi e bipedi informi sono sempre tornato a casa. E mi sono preparato una carbonara. Roma ci sopravviverà. Col suo cielo brillante e i suoi sotterranei brulicanti di opere d’arte, giganteggia e non lascia scampo”.
Così Cricchi ha cercato di portare “un po’ di mondo” nel suo studio, senza rinunciare a cambiare le cose nella sua città natale. Ha portato a Roma direttori di giornali, modelle famose, stilisti e fashion editor internazionali. Ha utilizzato nelle foto gli scenari di Pasolini e di Piranesi, di Caravaggio e di Visconti. Inoltre insegna da quindici anni a studenti e apprendisti fotografi principalmente presso l’Istituto Superiore di Fotografia, lo IED e l’Università La Sapienza: “cerco di spingerli a mantenere lo sguardo di partenza, per non omologarsi”.
Lo studio che ha aperto di recente in uno stabile industriale di periferia e che è popolato di artisti, stilisti e scenografi, una ‘factory’ che ha rivitalizzato una zona di Roma (Portonaccio) molto interessante, dove si rivela quell’emergenza creativa che caratterizza anche altri quartieri della capitale.
www.lostandfoundstudio.it