Designers, installazioni, immagini e suoni che attraversano l’arte e la mostrano in tutti i loro aspetti, forme e visioni, tutto questo al MAXXI. Dal 6 ottobre, infatti, gli spazi del Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo inaugurano tre nuove mostre, tre universi tanto lontano quanto vicini, accomunati da un unico imperativo: nessun limite all’arte. La prima proposta è “Can you imagine? Progetto Alcantara®” : si tratta di una ricerca sperimentale promossa dal museo e Alcantara per esplorare le possibilità di un materiale tanto noto ma ancora tutto da scoprire nelle sue potenzialità artistiche e creative. Un’incontro con noti designer italiani tra cui Massimiliano Adami, Giulio Cappellini e Lorenzo Damiani a fianco di interpreti internazionali come François Azambourg, Patrick Norguet Satyendra Pakhalé, Raw Edges – Yeal Mer & Shay Alkalay e Nika Zupanc. Gli 11 talenti del design internazionale, selezionati per la loro attitudine alla sperimentazione materica da Domitilla Dardi, curatrice per il design del MAXXI Architettura, e Giulio Cappellini, direttore artistico di Alcantara, “restituiranno la loro visione e interpretazione di Alcantara in altrettante scenografiche installazioni, ciascuno enfatizzando un particolare aspetto del materiale, secondo la propria cifra creativa. La mostra indaga il sempre più labile confine tra arte e design, in una contaminazione di forme e percezioni alla ricerca di nuove possibili interpretazioni di questo materiale, tanto più che l’unico ma forte vincolo posto ai designer è non impiegarlo come rivestimento e non proporre prodotti finiti”. La seconda mostra “Omaggio all’Arte Povera” presenta due grandi installazioni di Jannis Kounellis e di Gilberto Zorio insieme con “Sculture di linfa” opera permanente all’interno del museo di Giuseppe Penone. L’operazione intende far dialogare gli elementi artificiali e quelli naturali che sono alla base del movimento poverista. Infine, “The Otolith Group. La forma del pensiero”, prima mostra personale in Italia dedicata al gruppo londinese fondato da Anjalika Sagar e Kodwo Eshun, realizzata in coproduzione con il MACBA – Museu d’Art Contemporani de Barcelona, che mira ad approfondire la metodologia di lavoro del collettivo di artisti, un allestimento da leggere come una sceneggiatura che presenta le immagini e i suoni dei loro film per accompagnarci nel loro processo creativo. “Un intreccio di logiche temporali, materiali rivisitati, ferro, juta, istallazioni sospesi tra living dove lo spettatore diventa autore e arte ancestrale, evocatrice, tre mostre che mirano a stabilire un rapporto sia col pubblico che con il luogo espositivo”. Molti altri gli appuntamenti che proseguono come quello proposto al The British School at Rome in collaborazione con MAXXI B.A.S.E.
www.fondazionemaxxi.it
ARTE AL MAXXI
Dall’Arte Povera al Progetto Alcantara passando per La forma del pensiero del gruppo londinese The Otolith Group, al Museo Nazionale delle Arti del XXI dal 6 ottobre tre nuove mostre