SALVATORE MAURO e ANNA MILANO CARÈ BOX

Ospiti al terzo appuntamento di Space Metropoliz, domenica 30 ottobre

“In soli tre anni dalla sua nascita, Box ha raccolto nei suoi spazi 60 artisti con i loro progetti realizzati site-specific per la manifestazione. Questo nostro percorso ci ha resi inconfondibili nello stile rispetto ad altre iniziative che si sono tenute a Roma. Il nostro punto di forza è stato soprattutto quello di aver messo in atto operazioni creative con badget iniziali uguali a zero”. Box è un’idea di Salvatore Mauro e Anna Milano Carè, un evento che stimola le sensazioni e in cui, attraverso diverse aree-contenitore, lo spettatore viene condotto in un percorso interattivo. L’evento nasce nel 2007 in seguito ai riconoscimenti e ai risultati ottenuti al quarto appuntamento di FestArte Festival. A seguito del successo ottenuto nella prima edizione, Box arriva prima a Milano, presso la conferenza di Urban Art organizzata dal Comune, poi a Roma presso il Teatro Vascello che, in quell’occasione, si apre alle contaminazioni tra teatro e arte contemporanea. Un percorso che sottolinea la linea di Box: “è la libertà da meccanismi istituzionali o dalla necessità di spazi, come le gallerie, che crea l’unione di un gruppo eterogeneo di artisti e dà vita a un’idea di arte nuova, vitale, finalmente contemporanea e aperta a tutti. Il pubblico che ci segue sa che le nostre scelte sono mirate all’innovazione e alla contemporaneità. Per questo abbiamo cercato un modo di sperimentare e fare arte che si realizzasse attraverso la contaminazione e l’interazione con il pubblico”. Dopo il successo delle tre edizioni, Salvatore Mauro e Anna Milano Carè propongono un restyling del progetto: “abbiamo pensato a uno stile in cui il nostro concept Box – l’idea di scatola – diventasse fisicamente un vero e proprio oggetto che interagisse con la gente e la città. Sono nate così delle foto diventate, poi, le immagini dei nostri flyers e dei nostri social network. Scatole bianche che invadono le piazze della città di Roma. Armati di queste scatole decorate con il nostro logo abbiamo poi chiesto a persone comuni o famose nel mondo dell’arte di tenerle in mano e farsi fotografare”. Per i due ideatori di Box il rapporto con Roma è molto stretto: “la città per noi è uno strumento per creare percorsi artistici e lasciare memorie dei nostri interventi. Crediamo molto nell’idea di contenitore e vorremmo che Roma diventasse una grande ‘scatola’ che contenga arte e creatività, che crei scambi continui con artisti internazionali e con nuovi luoghi di aggregazione artistica. A Roma si stanno creando e muovendo nuove iniziative per chi lavora in questo ambito e dobbiamo fare attenzione e questi segnali. Insomma, la prossima volta, invece di essere noi a spostarci a New York, vorremmo che fossero gli artisti newyorkesi a venire a Roma”. www.box3.it

DIGITALIFE2

Dal 26 ottobre all’11 dicembre all’auditorium Ex-Gil di Trastevere il secondo appuntamento del festival ideato e organizzato dalla Fondazione Romaeuropa con Telecom Italia

Ospiti d’eccezione e di calibro internazionale, come Christian Marclay, Ryoichi Kurokawa e Marina Abramovi? sono tra i protagonisti di questa seconda edizione del progetto digitalife. “Il futuro del digitale, l’innesto tra le tecnologie più avanzate e le espressioni artistiche contemporanee, il dibattito sullo sviluppo informatico e sulle nuove modalità di comunicazione: sarà tutto questo il centro di digitalife2, una piattaforma articolata lungo un grande percorso espositivo affiancato da un ciclo di incontri sul rapporto tra arte, creatività e nuove tecnologie, e da esibizioni live” recita il motto sul sito della manifestazione organizzata dalla Fondazione Romaeuropa, diretta da Fabrizio Grifasi e Minica Vautè, assieme a Telecom Italia ed inserita nell’ambito di una collaborazione partita nel 2008 con questa webfactory, piattaforma dedicata alla creatività con gli artisti più importanti e attivi del web. Creata su impulso della regione Lazio nell’ambito di un progetto di rilancio della ex Gil, uno dei gioielli dell’architettura razionalista della capitale, è una piattaforma articolata in quattro moduli, appunto industrie, arti, incontri e suoni, in cui vi saranno esposte 14 opere di artisti internazionali di alta visibilità e ad alto contributo tecnologico, provenienti da sei paesi ,realizzata in collaborazione con la Filas, società per l’innovazione del Lazio e con il supporto di altri importanti protagonisti dell’innovazione sul territorio come Invitalia, agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, la Provincia di Roma, il CATTID dell’Università La Sapienza di Roma e Bic Lazio, agenzia per lo sviluppo del territorio attraverso la nascita di nuove imprese. Un’unica mostra, un ciclo di incontri e quattro eventi di musica live, con artisti come Felix Thorn e Masbedo,Uri Caine e Fabio Cifariello Ciardi, e molti altri. Interrogarsi in modo critico sulle strategia dello sviluppo tecnologico, approfondire i temi dell’innovazione e delle nuove frontiere e del futuro possibile è digitalife,  punto di incontro tra creatività, arte  e mondo digitale, allo scopo di creare un canale di informazione libero per sostenere e diffondere la cultura digitale, contribuendo così allo sviluppo e alla crescita del paese. Grazie alle eterogeneità delle tecniche, delle discipline e degli artisti, digitalife2 enfatizza il potere trasgressivo ed eversivo delle immagini; la mostra vuole marcare proprio il passaggio dalla realtà al meraviglioso, passando poi per il fantastico, dove la realtà si mescola all’irreale in ogni piccola sfumatura.
http://romaeuropa.net/it/digitalife-2.html

LA DOLCE VITA

1950-1960 STARS And CELEBRITIES IN THE ITALIAN FIFTIES: dal 7 ottobre al 14 novembre, approda a New York da Eataly, il regno del made in Italy sulla Fifth Avenue, la mostra degli anni ’50 italiani

Scatti rubati a quelli che diventeranno i grandi divi del cinema internazionale e, sullo sfondo, l’Italia degli anni cinquanta che si riflette sui volti dei fans in delirio a caccia di autografi. Riti, caratteri e personaggi che faranno degli anni cinquanta italiani un periodo di straordinaria suggestione e, dell’Italia stessa, un luogo sotto i riflettori del mondo. Tutto questo è La dolce vita. 1950-1960 Stars and Celebrities in the Italian Fifties, la mostra promossa dal Ministro del Turismo, Cinecittà – Luce ed Artix; 84 immagini, quasi tutte inedite, mostrate per la prima volta al pubblico americano in quello che rappresenta il regno del made in Italy, Eataly. Un’Italia in cui tutto sta per cambiare e guarda con fiducia al futuro, raccontata però in una seducente chiave di lettura, il divismo, il fascino e la bellezza. Gli anni 50, un periodo in cui Roma contendeva ad Hollywood il primato del cinema mondiale e in cui gli americani arrivano al seguito delle grandi major cinematografiche che, a Cinecittà, giravano i loro celebri kolossal. D’altro canto, attori ed attrici italiane, come Anna Magnani, Sophia Loren, Gina Lollobrigida e Elsa Martinelli attraversavano l’Oceano per girare ad Hollywood e l’Academy Awards consegnava le ambite statuette a Vittorio De Sica, Federico Fellini, Anna Magnani e Sophia Loren. Una mostra che si fa strumento ideale per un pubblico esigente, come quello di New York, per vivere, al presente, il fascino di un mito intramontabile e un cinema italiano di grande talento e vitalità.

AUDREY HEPBURN

Scatti inediti, video e oggetti personali, dal 26 ottobre al 4 dicembre la mostra al Museo dell’Ara Pacis di Roma sostiene l’UNICEF e rende omaggio all’icona per eccellenza.

Così racconta i suoi anni nella capitale Luca Dotti secondo figlio di Audrey Hepburne curatore della mostra. Insieme a lui Ludovica Damiani, Sciascia Gambaccini, Guido Torlonia con la consulenza di Sava Bisazza Terracini, hanno raccolto una selezione di scatti inediti, quasi “rubati”, provenienti dagli archivi di Reporters Associati, Photomasi, Istituto Luce e Kobal Collection, che restituiscono una Hepburne nei momenti di vita quotidiana nella città. Trent’anni. Dai ‘50, quelli del lavoro sul set dei tre film romani, vere e proprie pietre miliari: Vacanze romane di William Wyler che la consacrò alla fama mondiale e fece della Vespa un simbolo per il mondo intero, Guerra e pace di King Vidor dove Audrey recitò con il marito Mel Ferrer nel suo primo film a colori e La storia di una monaca di Fred Zinnemann  che le regalò il suo ruolo prediletto. Ai ’60, vissuti sotto i riflettori, le prime, le serate di gala, le premiazioni ufficiali, in cui la sua sola presenza e il suo stile attiravano l’attenzione dei fotografi e degli invitati, anni in cui detta le sorti della storia della moda tanto che, abiti e accessori, creazioni di Givenchy, Valentino e tanti altri, indossati sul set e nella vita di tutti i giorni, saranno parte della  mostra. E infine i ’70, lontano dalle scene, vissuti dedicandosi interamente al suo ruolo di mamma e moglie dimostrando che si può essere una grande star anche solo passeggiando per la strada, portando a spasso il cane, facendo la spesa, comprando il giornale, svolgendo il rito romano delle “pastarelle” della domenica, a braccetto con il proprio marito, per mano ai figli, dal fioraio, facendo shopping. Audrey diventa cittadina di Roma a tutti gli effetti e vive la sua vita tra il centro storico e i Parioli frequentando gli amici più cari, come una persona assolutamente “normale”. È la prima volta che la capitale la celebra, cogliendo l’occasione del 50° anniversario di Colazione da Tiffany e in contemporanea con il Festival Internazionale del Film di Roma. Diva del cinema, mamma e Ambasciatrice, è un tributo a questa grande star nella “sua” Roma, quello promosso dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, Audrey Hepburn Children’s Fund e UNICEF con il Club “Amici di Audrey”, organizzazione e servizi museali di Zètema Progetto Cultura, che servirà anche a raccogliere fondi per il progetto di lotta alla malnutrizione infantile sostenuto dal Club Amici di Audrey per UNICEF, a cui la stessa Audrey ha dedicato parte della sua vita in qualità di Ambasciatrice di buona volontà. Una mostra che, come spiega Dino Gasperini, Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico “ci racconta la vita romana di Audrey Hepburn – e, di conseguenza, le atmosfere della Roma di quegli anni – la quotidianità di una grande star, guidandoci oltre l’icona Audrey, tra oggetti personali, abiti, filmati e una selezione di scatti inediti, per approdare alla concretezza del suo modo di essere, tra sentimento dei luoghi, coscienza della magia dell’illusione e coraggio di costruire”.
www.arapacis.it

Arredamento d’Interni

Il Corso di Arredamento d’Interni dell’Istituto Quasar fornisce una formazione completa nel settore per intraprendere l’attività creativa e gratificante dell’Interior Designer, con l’ottenimento della qualifica professionale ufficiale di “Arredatore d’Interni” e della Certificazione Autodesk per il software AutoCAD. La frequenza è bisettimanale serale: lunedì e giovedì dalle ore 18 alle 21:30, dal 14 novembre 2011.

Presentazione: giovedì 27 ottobre 2011 h 18 presso la sede dell’Istituto Quasar in Via Nizza 152. Info e Prenotazioni: www.istitutoquasar.com

L’allestimento di spazi interni, l’ambiente prossimo con il quale intratteniamo i più stretti rapporti, che ci avvolge e che avvertiamo come una seconda pelle. Spazi dell’abitare, luoghi di lavoro, locali pubblici, allestimenti temporanei. La parte più sottile e comunicativa dell’architettura. Conoscenza e pratica delle tecniche, dei materiali e delle finiture: questo il dominio dell’Interior Designer.

Il Corso di Arredamento d’Interni dell’Istituto Quasar, giunto alla sua XVII edizione e costantemente aggiornato, è rivolto ai diplomati e/o laureati di ogni indirizzo che intendono maturare, in tempi e frequenza compatibili con altri impegni, una forte competenza nel settore per intraprendere l’attività creativa e gratificante dell’Interior Designer.

Il corso, caratterizzato da insegnamenti sia di natura teorico-creativa che tecnico-operativa, affronterà i temi di indagine e di intervento del progettista d’interni: la storia, la cultura e la tradizione dell’abitare, l’evoluzione dei modi per la configurazione dello spazio prossimo, le mutazioni del costume e dei riti domestici, le nuove tendenze e l’innovazione nei materiali, nelle tecniche e nel design per l’allestimento degli ambienti interni ad uso pubblico e privato.

L’Arredatore d’Interni formato da questo corso potrà operare all’interno di settori pubblici e/o aziende commerciali del settore o come libero professionista, dirigendo in cantiere l’esecuzione delle opere di allestimento, coordinando i vari esecutori e controllando le forniture. Numerosi i campi applicativi di questa specializzazione, che vanno dal progetto di abitazioni a quelli per spazi ad uso commerciale e per l’ufficio, comprendendo alberghi, locali pubblici ed allestimenti temporanei per mostre e fiere.

L’ISTITUTO QUASAR

L’Istituto Quasar nasce a Roma nel 1987, ad opera di un gruppo di professionisti e docenti universitari, come struttura di ricerca e di formazione orientata allo studio ed alla progettazione dell’ambiente, degli oggetti e delle nuove forme comunicative. Il metodo didattico è quello della Scuola-Laboratorio, dove teoria e pratica si intrecciano per garantire una formazione d’eccellenza ed un rapido inserimento professionale. I docenti, scelti tra professionisti esperti e di chiara fama, dedicano grande attenzione ad ogni singolo studente, che viene coinvolto in laboratori applicativi e visite esterne presso strutture del settore. I programmi didattici, di cui l’Istituto Quasar è autore originale, sono costantemente aggiornati per rispondere con efficacia alle trasformazioni del mondo del lavoro.

Info e Prenotazioni: 06.8557078 – www.istitutoquasar.com
Istituto Quasar Design University Roma

Via Nizza 152 – 00198 Roma

Tel. +39 06 8557078 – info@istitutoquasar.com

www.istitutoquasar.com

ROMA PROVINCIA CREATIVA