CARLO ALBERTO PRATESI, PAOLO MERIALDO E AUGUSTO COPPOLA INNOVACTION LAB

Sull’esempio della Finlandia la produzione di un progetto interuniversitario rivolto alle idee di business

L’analisi della situazione economica e universitaria ha portato Carlo Alberto Pratesi, Paolo Merialdo e Augusto Coppola a riflettere sulla possibilità di favorire il lavoro di gruppo di studenti di facoltà e atenei diversi per stimolare la creatività e la multidisciplinarietà dell’innovazione. La riflessione ha preso corpo nell’InnovAction Lab, con il proposito di valutare il potenziale innovativo delle idee di studenti, neo laureati e ricercatori, e insegnare come queste idee possano essere tradotte per la società e in business. Nata nel 2010 InnovAction Lab ha combinato le capacità dei tre fondatori accomunati da esperienze di ingegneria, gestione delle informazioni sul web, sviluppo aziendale e marketing, management e business development, all’interno di questo progetto di interfacoltà e interateneo. Lo stimolo iniziale alla creazione di InnovAction Lab è arrivato dopo la visita alla Design factory dell’Università di Helsinki. Questa struttura ospita, in modo assolutamente innovativo, studenti di ingegneria, economia e architettura che sviluppano insieme prodotti e soluzioni a problemi del mondo profit e non profit. “Nei mesi successivi ho conosciuto progetti analoghi in India (We School di Mumbai), Emirati Arabi (Abu Dhabi University) e Usa (DSchool di Stanford e Ideo di Palo Alto) ritrovando sempre la stessa filosofia: favorire il lavoro in gruppo di studenti di facoltà diverse e stimolare, così, il processo creativo e l’approccio multidisciplinare all’innovazione. Il passo successivo è stato quello di riproporre qualcosa di analogo anche nella mia Università (Roma Tre). Da lì, spiega Carlo Alberto Pratesi, grazie alla collaborazione con Paolo Merialdo della facoltà di ingegneria e con Augusto Coppola (insieme ai quali avevamo già avviato progetti comuni)
è stata possibile la realizzazione del laboratorio”. L’innovazione del laboratorio si basa su due punti fondamentali: “a) collaborazione tra facoltà e atenei diversi su un progetto formativo comune; b) nuovo rapporto tra studenti e investitori, basato su incontri organizzati già durante il percorso universitario”. L’obiettivo è creare occasioni di lavoro innovativo e di scambi di idee, nonché “rendere sostenibile, anche dal punto di vista economico, il laboratorio, in modo che possa essere riproposto ogni anno a un numero sempre più ampio di studenti e Università”.
www.carloalbertopratesi.it
www.innovactionlab.org

NINA ROSENBLUM

Fotografia, indagine storica e diritti civili nell’America contemporanea. Il cinema documentario indipendente.

Martedì 25 ottobre Casa del Cinema

Anteprima del film documentario

ORDINARY MIRACLES. THE PHOTO LEAGUE’S NEW YORK

regia di Nina Rosenblum e Daniel Allentuck

(Daedalus Productions Inc., 2012)

Nina Rosenblum, candidata all’Oscar nel 1992 e riconosciuta negli Stati Uniti tra i più impegnati autori del documentario d’inchiesta, sarà la protagonista di una serie di incontri, seminari e proiezioni, in programma a Roma fino al 3 novembre 2011.  A cura di Manuela Fugenzi in collaborazione con Officine Fotografiche, l’Università degli Studi Roma Tre e la Casa del Cinema, agli eventi parteciperanno la stessa Nina Rosenblum e Daniel Allentuck, co-fondatore della casa di produzione indipendente Daedalus Productions Inc. di cui Nina è presidente.

Un’occasione unica per il pubblico italiano per conoscere il lavoro di questa eccezionale regista e della sua casa di produzione che negli anni ha realizzato documentari e inchieste di grandissimo impatto sull’opinione pubblica americana: dall’inchiesta impossibile nell’unità sperimentale femminile di massima sicurezza del carcere federale di Lexington (sostenuta da Amnesty International, con la voce narrante di Susan Saradon), ai racconti sul ruolo e il trattamento riservato ai soldati afroamericani della Seconda Guerra Mondiale (Nomination all’Academy Award per la sezione Feature Documentary 1992) e sui cowboys afroamericani nella conquista del West, al documentario su Rikers Island (il più grande penitenziario degli Stati Uniti che ospita ben 15.000 persone), fino alla testimonianza del primo ufficiale americano che ha rifiutato di partecipare alla guerra in Iraq per motivi morali rischiando la corte marziale. Nina Rosenblum affronta nelle sue opere contesti sociali e politici non indagati dai media tradizionali. I progetti della sua casa di produzione televisiva indipendente e no-profit Daedalus Productions Inc., fondata assieme a Daniel Allentuck nel 1980, sono un prezioso punto di riferimento della cultura liberal e democratica americana per la loro capacità di declinare con sensibilità e tenacia la testimonianza umana. Numerosissimi premi l’hanno sostenuta negli oltre trenta anni di attività come regista documentarista e produttrice.

Figlia di Walter Rosenblum, uno dei più decorati fotografi dell’esercito americano della Seconda Guerra Mondiale, e di Naomi Rosenblum, illustre storica della fotografia, nei suoi film Nina ha indagato spesso personaggi e ambienti della fotografia americana esemplari di momenti cruciali della storia del paese: a partire dal grande maestro della fotografia sociale Lewis Hine (celebre per le indagini sul lavoro minorile e sulla condizione degli emigranti del primo Novecento), passando per la testimonianza del padre, fino a quella delle gemelle fotografe Frances McLaughlin Gill (pioniera della fotografia di moda e prima donna fotografa dello staff della rivista Vogue) e Kathryn Abbe (celebre ritrattista delle famiglie borghesi di New York) e alla ricostruzione storica del contributo delle donne fotografe nel settore.

Dal 19 al 23 ottobre si entrerà nel vivo della manifestazione con un’ampia retrospettiva ospitata dalla CASA DEL CINEMA – struttura promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio e la gestione di Zètema Progetto Cultura.

Martedì 25 ottobre, sempre alla Casa del Cinema, sarà la volta dell’evento clou: l’anteprima del film documentario Ordinary Miracles. The Photo League’s New York (2012) con la partecipazione di Nina Rosenblum e Daniel Allentuck, che hanno lavorato insieme alla regia dell’opera. Il film racconta un’esperienza unica nel panorama della storia della fotografia, quella della Photo League, la leggendaria comunità di fotografi che animò New York tra il 1936 e il 1951. Ispirati da Lewis Hine, dai fotografi della FSA e dal grande Paul Strand questi fotografi realizzarono un ritratto della vita urbana di New York senza precedenti. Ma in pieno maccartismo, nel 1947, il Procuratore Generale degli Stati Uniti iscrive la Photo League nella lista delle organizzazioni sovversive e nel clima di terrore della guerra fredda l’associazione sarà costretta a sospendere le attività e quindi a chiudere nel 1951 per mancanza di iscritti. Un’impegnativa e inedita ricerca d’archivio ha permesso, dopo decenni di oblio, di ricostruire il decisivo contributo di questa associazione. Accompagnati dal prezioso montaggio sonoro di musiche del tempo, ci viene proposto un ricchissimo repertorio di materiali: centinaia di fotografie eseguite da una sessantina di fotografi, interviste realizzate nel tempo dai registi ai membri dell’associazione, filmati e documenti che rievocano anche coloro scomparsi da tempo. Nina Rosenblum e Daniel Allentuck hanno realizzato un progetto durato dodici anni, nello stile anticonformista e rigoroso delle loro celebri indagini indipendenti, riportando alla luce una storia esemplare da uno dei momenti più bui della democrazia americana.

Gli eventi rientrano tra gli eventi Speciali di FOTOLEGGENDO 2011 – iniziativa organizzata da Officine Fotografiche con il contributo della Provincia di Roma e con il patrocinio di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lazio, Assessorato Cultura, Arte e Sport, e del Municipio Roma XI, Assessorato alle Politiche Culturali e della Memoria.

Tutti i film sono in versione originale con sottotitoli in italiano. L’accesso agli eventi è gratuito.

Il programma è su www.fotoleggendo.it

http://daedalus.tv/

Fotoleggendo

14_10_11 Fotoleggendo@Label201 – Fabiano Parisi
L’Evento
Questo è “il mondo che non vediamo” e che fa parte della nostalgia della memoria: ville gentilizie, cinema, teatri, chiese storiche, fabbriche e luoghi di produzione che stanno lentamente scomparendo, insieme a certi rituali e tradizioni di un’epoca, quella del ventesimo secolo. L’occhio del fotografo guarda questi luoghi, ne immagina il loro passato, ne accarezza i ricordi e il fascino incantato delle patine.

TasteFloor… Le Forme del Latte by The.sign studio
Il Concept
“Le esperienze sono il farsi corpo della cultura”, “[…] sono eventi (e spazi) che coinvolgono l’individuo sul piano personale”.
La mise en place ispirata a “il mondo che non vediamo” parla della storia del luogo che ci accoglie Label201 spazio che prende ‘forma’da un ex–stalla, ricovero, mangiatoia e mungiatoia, di mucche allevate per la produzione di formaggi artigianali.
Tracce di latte disegneranno la memoria su un Table Book in cui il sapere diviene sapore, le parole si trasformano in cibo per un racconto gustato attraverso il palato e altre papille in una rappresentazione che dalla vista e dall’udito passa anche attraverso il gusto e all’olfatto.
Il Desco come esercizio creativo che da estetico diviene sensibile per esaltare l’esperienza cibo e insieme la fruizione delle opere.

ALEXANDRA MAZZANTI DOROTHY CIRCUS

Riapre la stagione con la mostra dell’artista americano Joel Sorren, per diffonde l’arte pop surrealista in Italia e promuove l’espressione di nuovi talenti

La Dorothy Circus Gallery, nata nel 2007 presso l’antico acquedotto romano di Piazza Lodi, si è da subito candidata a location privilegiata per l’esibizione e la diffusione dell’arte pop e surrealista. La sua fondatrice è Alexandra Mazzanti, discendente dalla stirpe nobile degli Hercolani di Bologna. Alexandra fin da piccola respira il gusto della collezione e dell’esposizione raffinata: “sono cresciuta circondata dai dipinti del Settecento e dell’Ottocento italiano e francese che mia madre amava raccogliere ed esibire”. Un percorso formativo ricco che la porta a frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Venezia e lavorare per pittori e scultori, aggiungendo al suo gusto personale anche una buona dose di praticità degli aspetti tecnici dell’arte. Segue poi studi di fotografia a Firenze, crea scenografie per spettacoli al Teatro Nazionale e al Teatro Olimpico di Roma, giungendo fino al Bolshoj di Mosca. È nel corso dei suoi viaggi a Los Angeles, culla del Pop Surrealismo, che stringe contatti con pittori e galleristi ed inizia la sua attività di collezionista, rivolta, da una parte agli artisti più interessanti e, dall’altra, alla scoperta di giovani talenti, tra cui l’italiana Nicoletta Ceccoli, ora tra le più richieste al mondo. Seguendo le emanazioni più orientali del Pop Surrealismo USA, Alexandra raggiunge New York dove, anche grazie al rapporto di amicizia con Jonathan Levine, proprietario di una delle gallerie più esclusive della Grande Mela, inizia a prendere forma il progetto Dorothy, realizzato poco dopo. Parquet e soffitti neri a cornice del bianco murale; sculture a gettata sopra archi neogotici in contrasto con l’ironico rosa dell’art shop e con le colorate texture del bookshop; giochi estetici che provocano e incitano lo sguardo: uno spazio, a Roma, ai confini tra New York e Wonderland. “Scopo della galleria è sia promuovere e diffondere in Italia l’arte pop surrealista tramite l’esibizione delle opere di autori già affermati, sia favorire la nascita di nuovi talenti, anche italiani, da immettere nella corrente per infondervi nuova linfa europea. Quasi ogni mese viene inaugurata una nuova mostra e quest’attività costante ha permesso di creare, intorno alla galleria, un ampio movimento, di lavoro, di arti e di competenze”. Attualmente Alexandra è impegnata nella cura di una serie di pubblicazioni che vogliono contribuire alla formazione di un pensiero critico, tutto italiano, sulla filosofia artistica del Pop Surrealismo. Allo stesso tempo si sta dando da fare per l’apertura di un ulteriore spazio espositivo in centro storico, per ribadire la presenza di questo circo multiforme e surreale nel panorama culturale romano. “Sarebbe molto gratificante organizzare eventi sul Pop Surrealismo in collaborazione con le principali istituzioni culturali cittadine. Significherebbe conferire consensi istituzionali al movimento, così come sta accadendo in tutto il resto del mondo. Sarebbe bello, infatti, che la Roma del futuro diventasse la capitale europea del genere. Con una certa dose di ottimismo si può provare a immaginare che questo accada”. www.dorothycircusgallery.com

METAMONDI

La tecnologia incontra l’arte all’interno di Romaeuropa Festival dove prende vita la rassegna in collaborazione con Telecom Italia, dal 7 ottobre al 20 novembre

Un Festival nel Festival, che proietta il pubblico in sala e collegato da casa, in un futuro pieno di suggestioni dal sapore tecnologico. Metamondi nasce dalla collaborazione tra Romaeuropa e Telecom Italia. Trentanove appuntamenti in programma al Festival, autori e artisti che  lanceranno al pubblico la sfida a provare l’impossibile alla ricerca di un percorso di ridefinizione di senso del nostro tempo. Try the impossibile – la scoperta dell’impossibile nel linguaggio delle arti figurative, è questa la nuova avventura artistica di Romaeuropa, che lungo due mesi intreccerà i più diversi linguaggi contemporanei. Il Festival da sempre ha raccontato il nostro tempo e le trasformazioni del mondo contemporaneo attraverso gli sguardi degli artisti, che ne hanno fatto una vetrina d’eccellenza sulla scena internazionale. Quest’anno, proprio grazie alla collaborazione con Telecom Italia, la manifestazione si arricchisce con Metamondi, un evento ad alta temperatura tecnologica, dove si concentrano le cinque creazioni più visionarie e con il più alto tasso Hi-Tech. Si parte il 7 ottobre  con il primo spettacolo in streaming live esclusivo, Obsession, un duo di danza. A seguire il 14 ottobre Bach – Streetwiew, avventura tra le partiture di Bach, in diretta streaming e on demand su telecomitalia.com; il 20 ottobre il concerto multimediale Sandglasses, il 21 ottobre Trisha Brown, per ripercorrere la carriera della coreografa in diretta streaming e on demand su telecomitalia.com; per finire, il 15 novembre Nasdaq Match 0.2 di Uri Caine e Fabio Cifariello Ciardi, duetto tra un pianoforte e le SpA di tutto il mondo riunite in un’orchestra. Cinque spettacoli, per un teatro della tecnologia e della meraviglia, fuori dagli schemi dell’incubo tecnologico e dell’alienazione sociale, dove la scienza finalmente si coniuga a una riflessione sui saperi.
http://romaeuropa.net

ROMA PROVINCIA CREATIVA