CHIARA DI DOMENICO FORTEBRACCIO

PRESENTA MAL DI LIBRI: DUE GIORNI PER CHI I LIBRI LI FA, LI LEGGE, LI SCRIVE AL CIRCOLO DEI LETTORI FORTEBRACCIO SABATO 8 E DOMENICA 9 OTTOBRE

La passione per la lettura, i libri e tutto ciò che è legato al ciclo della carta stampata ha condotto Chiara Di Domenico da Pesaro, dove è nata, nella capitale. Un percorso professionale oggi legato alla comunicazione per Gaffi editore dopo diverse collaborazioni con case editrici indipendenti tra cui Vallecchi, Passigli, Fernandel, la catena Vivalibri di
Roma
e le librerie Edison di Firenze. Ma a Roma la sua attività è anche legata a un luogo in cui è possibile leggere libri in assoluta tranquillità, senza la necessità di doverli comprare.
È questo ciò che Chiara ha creato con il Circolo dei lettori Arci Fortebraccio, di cui è presidente. Una libreria in cui i piccoli e medi editori possono avere uno spazio per farsi conoscere al riparo da un mercato che li scalza e li esclude. Il denominatore comune delle attività di Chiara è l’alfabetizzazione e la promozione della lettura, affinchè chi approda al Circolo possa prima sentirsi a casa e poi spinto a cercare ciò che più desidera leggere. La volontà di Chiara Di Domenico è mettere il patrimonio racchiuso nei libri a disposizione della gente della strada, all’interno di uno spazio che sia più aperto e fruibile di una
qualsiasi libreria o biblioteca, perché “I libri sono ancora oggi un grande mezzo di comunicazione. Ma per funzionare hanno bisogno degli umani. Il Circolo dei lettori Arci Fortebraccio nasce proprio con questa funzione”. L’originalità del progetto sta nel dare spazio ai piccoli editori. “Non facciamo né prestito né rivendita, perché la nostra funzione è specificamente di sensibilizzazione. Il nostro sogno è che il lettore, uscito da qui, vada in libreria a cercare il libro, spargendo, così, la voce. Fino ad ora il grande miracolo è che non siano stati rubati. Questo ci ripaga di tutta la fatica perché vuol dire che chi entra da Fortebraccio ha capito che può considerarsi “a casa”. E non ha senso rubare i propri libri, no?”. Nel Forte Fanfulla si organizzano incontri con autori, editori, letture recitate e musicate, reperimento di testi introvabili e consulenze editoriali. Inoltre, gli aspiranti scrittori possono lasciare i propri manoscritti che saranno esaminati da editor qualificati. L’obiettivo? “Svecchiare l’approccio alla cultura, incoraggiare e promuovere collaborazioni con biblioteche e gruppi di lettura in tutta Roma”. Foto del collettivo Paragrafo Zero.
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KUBLAI CAMP

Premiata al MAXXI l’iniziativa “Fund For Culture”: da Napoli il progetto che vince il Kublai Award 2011

È “Fund For Culture”, dei napoletani Antonio Scarpati e Adriana Scuotto, il progetto vincitore del Kublai Award 2011, il premio per la creatività e l’innovazione sociale promosso dal Ministero per lo sviluppo economico (MISE) e da Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – giunto quest’anno alla sua terza edizione. Il premio è stato consegnato sabato 24 settembre a coronamento del Kublai Camp 2011, il meeting annuale della community web di Kublai svoltosi a Roma nella suggestiva cornice del Museo MAXXI. Gli ideatori del progetto “Fund for culture”, Antonio Scarpati (classe 1982) e Adriana Scuotto (classe 1985), hanno messo a punto una piattaforma web in grado di effettuare la raccolta fondi per iniziative culturali attraverso un sistema di micro contributi. La piattaforma si propone dunque di far incontrare chi ha iniziative culturali da promuovere e chi vuole concretamente sostenerle, trasformandosi in un innovativo sistema di fund raising abbinato alla creazione in rete di una community virtuale. Il progetto vince 5.000 euro da utilizzare per una consulenza o formazione di profilo elevato che possa favorire la concreta realizzazione dell’iniziativa: “Il premio in denaro in realtà è solo un gettone di fiducia: per questi giovani l’importante è vedere riconosciuto il proprio progetto a livello istituzionale e avere una chance per realizzarlo. Kublai è fatto da persone che sanno mettersi in gioco con coraggio, sfruttando i commenti, gli incoraggiamenti ed i contatti che trovano nella community”, ha dichiarato Luigi Gallo dell’area Competitività e Territorio di Invitalia. “Il Progetto Kublai – ha aggiunto Paolo Praticò del DPS – rappresenta in Italia una sperimentazione coraggiosa e singolare che il DPS ha avviato per sostenere la creatività come leva di sviluppo del territorio e le comunità alimentate dalle tecnologie di internet come strumento di partecipazione e di innovazione sociale. Oggi la comunità di Kublai ha raggiunto per dimensioni e dinamismo una posizione di rilievo sul panorama nazionale e si apre ad una fase nuova, disegnata con il contributo degli stessi membri nel rispetto dei principi di libero accesso, trasparenza e meritocrazia, che ne hanno segnato il successo”. Il Ministero dello Sviluppo Economico e Invitalia offriranno al progetto vincitore anche un “sostegno istituzionale”, cioè una referenza che consentirà ai vincitori di proporsi e accreditarsi presso i potenziali partner (istituzioni, banche, aziende, associazioni).

Il Progetto Kublai è nato su iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico (Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica) ed è attuato da Invitalia. Kublai è un social network di creativi in un ambiente collaborativo web 2.0 rivolto a chi ha un’idea in grado di contribuire allo sviluppo economico, culturale, tecnologico o sociale di un territorio o di una comunità ed ha bisogno di supporto per realizzarla in tempi relativamente brevi, con costi realistici e risorse umane ben definite. Attualmente il network conta oltre 2700 creativi e 420 progetti. Tutte le attività di Kublai si svolgono via internet: il blog www.progettokublai.net informa la community e la rete, il social network http://progettokublai.ning.com funge da piattaforma per lo sviluppo dei progetti.

NATURÆ

Allo Studio Orizzonte il 29 settembre si inaugura l’esposizione di Paolo Gioli. All’interno del circuito di FotoGrafia- Festival internazionale di Roma la mostra continua fino al 28 ottobre

Una mostra fotografica in cui il nudo femminile prende forma attraverso l’obiettivo e l’interpretazione di Paolo Gioli. Si inaugura a Roma, il 29 settembre 2011 alle ore 18.00, presso Studio Orizzonte, in via Barberini 30, la mostra “Naturæ” a cura di Giacomo Daniele Fragapane, per la direzione artistica di Antonio Barrella. L’evento fa parte del circuito 2011 di FotoGrafia- Festival internazionale di Roma e presenta un ciclo di Polaroid in formato 50×60 ottenute con una grande camera ottica di fabbricazione artigianale, senza otturatore. Una serie di immagini che, riportate su carta come fossero tele, ripropongono l’esperienza artistica e la sperimentazione del fotografo veneto, nella capitale fino al 28 ottobre. “La superficie sensibile, infatti, è trattata con diverse tecniche tipiche della produzione di Gioli (pressioni, sfregamenti, tagli, segnature luminescenti) e poi talvolta, successivamente allo sviluppo dell’immagine, coperta nella metà superiore con alcuni strati di pittura acrilica”. L’elemento narrativo è la donna e la sua femminilità: attraverso una serie di nudi ripresi frontalmente all’altezza del sesso, l’artista ritrae ogni singolo soggetto con un fiore. “Ogni fotografia può infatti essere intesa allo stesso tempo come oggetto unico irriproducibile (ogni Polaroid lo è per definizione, a maggior ragione se ulteriormente lavorata con tecniche fotografiche artigianali o addirittura proto fotografiche) e come elemento di una struttura testuale più articolata, virtualmente interminabile (lo stesso gesto è infatti reiterabile all’infinito: e allora subentrerà l’accumulo “catalogatorio” dei soggetti e la loro organizzazione tipologica in classi, tipi, strutture formali ecc…). La medesima ambiguità e complessità di rimandi si manifesta nel gesto censorio dell’intervento pittorico, che copre l’emulsione sensibile cancellando parzialmente il soggetto fotografato e innescando un gioco di tensioni e rimandi tra la zona superiore e la zona inferiore dell’immagine; tra la sua costituzione materica e la sua funzione mimetica; tra ciò che essa nasconde e ciò che rende visibile”. L’artista si distingue per aver utilizzato negli anni la Polaroid e aver approfondito le molteplici possibilità espressive del processo inventato da Edwin Land: ad esempio è stato il primo ad operare il trasferimento della materia Polaroid su carta da disegno o su seta. Tra i suoi lavori storici più importanti ricordiamo tra gli altri: Nudi telati (1979), Omaggio a Hippolyte Bayard e Cameron Obscura (1981), Omaggio a Nièpce (1983-89), Natura Obscura (1986-87), Autoanatomie (1987), Maschere (1988-90), Torsi (1997), Immagini luminescenti (2007).
www.studiorizzonte.com

MOTHER LAND

La X Edizione di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma, dal 23 settembre al 23 ottobre, al MACRO Testaccio

È ispirato alla terra e al senso di appartenenza al proprio luogo il Festival di FotoGrafia Internazionale di Roma. “Un’analisi del rapporto tra terra ed identità, territorio e valori, radici e complessità del vivere contemporaneo, con un’attenzione particolare alla nostra penisola che quest’anno festeggia i suoi primi 150 anni d’unità. Ognuno risponde a suo modo: indaga terre di sua appartenenza, vecchie o nuovissime, grandi o piccole, reali o virtuali, con una documentazione assolutamente personale, frutto della propria vita e della necessità di tornare o di allontanarsi” è la linea guida che nell’arco di un mese anima le diverse mostre ospitate al MACRO Testaccio di Roma, nelle ambasciate, gallerie e spazi espositivi della città. Ognuna racconta il rapporto tra i fotografi e le loro “motherlands” o terre d’adozione, a partire dalla collettiva a cura di Marco Delogu direttore artistico di questa X Edizione. Dal titolo “Motherland” l’esposizione raccoglie lavori di importanti fotografi internazionali mai visti in Italia come: Alec Soth, Tim Davis, Guy Tillim, David Spero, Leonie Purchas, David Farrell, Tod Papageorge, Paolo Ventura, Antonio Biasiucci, Anders Petersen e Guido Guidi. Il percorso continua con tre mostre collettive dei curatori del Festival: “Wherever i lay my camera down is home” a cura di Paul Wombell presenta il lavoro di 7 fotografi che hanno realizzato opere sul bisogno di trovare asilo. Valentina Tanni in “Datascapes” mette a confronto il lavoro di Mathieu Bernard-Reymond e Rick Silva, due artisti che da anni si sforzano di interpretare e dare senso al “panorama informativo” contemporaneo. Marc Prust espone il lavoro di quattro fotografi alla ricerca della propria identità nelle rispettive madrepatrie all’interno di “The place where i belong”. Inoltre, Mizu no oto Sound of Water, presenta opere di Rinko Kawauchi, Lieko Shiga, Asako Narahashi,Yumiku Utsu, Mayumi Hosokura, esposizione a cura di 3/3 in dialogo con Rinko Kawauchi. La mostra in co-produzione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a cura di Rob Hornstra “New Dutch Storyteller”, presenta le opere di Willem Popelier, Anne Geene, Anna Dasovic e Rob Hornstra. Mentre uno spazio diverso è offerto alle otto personali di artisti italiani emergenti e non: Stefano Graziani (a cura di Francesco Zanot); Alessandro Imbriaco (a cura di Renata Ferri); Lorenzo Maccotta (a cura di Giovanna Calvenzi); Francesco Millefiori (a cura di Stefano Ruffa); Valentina Vannicola (a cura di Benedetta Cestelli Guidi); Rodolfo Fiorenza (a cura di Francesca Bonetti); Francesco Fossa (a cura di Valentina Bonomo) e Giorgio de Finis (a cura di Silvia Litardi). Tra le novità per questa edizione c’è la proiezione di 15 progetti selezionati tra quelli che hanno partecipato alla call for entry 2011, indetta dalla direzione artistica del Festival per promuovere la visibilità di giovani fotografi emergenti provenienti da tutto il mondo, ed il concorso “Wine Wievs” realizzato in collaborazione con il Gambero Rosso e Art Tribune per una ricerca di nuove immagini con l’obiettivo di sviluppare un rapporto sempre più stretto tra il mondo dell’arte e quello del vino. Il variegato programma della kermesse capitolina ripropone, inoltre, per la nona edizione il prestigioso appuntamento con la Commissione Roma, che ogni anno chiede ad un importante fotografo internazionale di ritrarre Roma in totale libertà. Quest’anno sarà presentato il lavoro di Alec Soth “La belle dame sans merci” a cura di Marco Delogu: “il titolo della mostra prende spunto da un verso di John Keats che ha ispirato il lavoro del grande fotografo americano, universalmente riconosciuto come uno dei grandi protagonisti della fotografia on-the-road praticata da Walker Evans, Robert Frank e Stephen Shore”. E continua con la quarta edizione il Premio IILA FotoGrafia per la giovane fotografia latinoamericana con la presentazione del lavoro su Roma del vincitore dell’edizione 2010 Pablo Lopez Luz, mentre verrà proiettata la selezione del vincitore e dei finalisti del Premio IILA 2011. Il vincitore, Alejandro Nicolás Sanín, trascorrerà un mese di residenza all’IILA per realizzare un progetto su Roma, in mostra nel 2012 al Festival. L’evento promosso dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali, Dipartimento Cultura di Roma Capitale e dalla Camera di Commercio di Roma, con la produzione di Zétema Progetto Cultura si svolge nell’arco di un mese, dal 23 settembre al 23 ottobre. Un mese all’insegna della fotografia contemporanea nelle sue diverse forme e linguaggi e valorizzarne i talenti emergenti a livello nazionale ed internazionale.
www.fotografiafestival.it

FOTOLEGGENDO

“Tra Passione e Professione” è il tema scelto che verrà presentato mercoledì 14 settembre alle ore 12.30 a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma

Con un programma ricco di appuntamenti, dal 15 settembre, torna FotoLeggendo, la VII edizione della manifestazione dedicata alla fotografia d’autore che gode del contributo della Provincia di Roma ed è organizzata da Officine Fotografiche. L’evento presenta mostre, proiezioni, seminari e letture del portfolio, un momento questo di collegamento fra chi opera con l’immagine e chi cerca riscontri o semplici consigli sul proprio lavoro. La kermesse si svilupperà nell’arco di due mesi proponendo visioni fotografiche in differenti spazi della capitale a partire dall’ex complesso industriale dell’Istituto Superiore Antincendi (ISA), contenitore delle letture portfolio, delle premiazioni, di diciotto mostre e diverse proiezioni. In programma, inoltre, undici vernissage e il coinvolgimento di varie location tra cui: il Museo di Roma in Trastevere, l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Intergrata (ISFCI), Officine Fotografiche, b>gallery, Label201, Camera Oscura, il circolo Rising Love, Area10, ars–imago e 10b Photography. La novità assoluta di questa settima edizione è la presenza della fotografia documentaria con i lungometraggi di Nina Rosemblum, in programma presso la Casa del Cinema, ma anche di quella multimediale, con le proiezioni di collettivi e singoli autori. Gli sguardi vanno dall’attualità più immediata di “The little people” di James Withlow Delano (ISA 7-23 ottobre) che racconta le devastanti conseguenze date dalla produzione del bio-diesel, alla quotidianità militarizzata dell’Iraq di Benjamin Lowy (b>gallery 13 ottobre-10 novembre), fino alla sontuosa serie fotografica ispirata ai “Tarocchi” di Pino Settanni, settantotto figure di cui ventidue arcani maggiori e sedici arcani minori rappresentati da personaggi reali. Una messa in scena che racchiude anche l’ultima serie, rimasta incompleta, dei dieci tarocchi d’oro. Un concentrato di poetica, teatralità, colore e creatività in mostra, dal 15 settembre, al Museo di Roma in Trastevere. Di rilievo anche il reportage di Donald Weber (ISA 7- 23 ottobre) che racconta le stanze degli interrogatori, dove giustizia, pietà, speranza e disperazione vengono fabbricate, comprate, barattate e vendute. Spazio poi a Vanessa Winship (ISA 7-23 ottobre) con The Black sea, che descrive la storia dei diversi popoli millenari delle sei nazioni da sempre geograficamente unite dal Mar Nero. Tra le giovani promesse spicca il nome di Lucía Herreno (Premio Èchange Boutographies – FotoLeggendo) che con la sequenza “Tribus”, rappresenta “Le tribù della spiaggia”. Un ritratto crudo di gruppi di famiglie e amici che trascorrono, armati di mini-frigoriferi, tavole imbandite e materassini, le  giornate sulle coste spagnole. I suoi ritratti, in uno stile tra il documentario e il teatro, sono, al contempo, fantastici e drammatici. Quanto ai fotografi legati al premio FotoLeggendo, la manifestazione presenta molte opportunità di confronto e incoraggiamento alla professione. Le giornate di letture del Portfolio di sabato 8 e domenica 9 ottobre vedranno diversi ospiti tra cui Maarten Koets vicepresidente del World Press Photo.  Le giornate termineranno con l’assegnazione dei premi FotoLeggendo, Giovanni Tabò ed Èchange Boutographies. Il primo classificato al premio FotoLeggendo esporrà all’ISA nella prossima edizione e parteciperà alle selezione finale di Portfolio Italia 2011.
www.fotoleggendo.it
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ROMA PROVINCIA CREATIVA