FABIO E LUCA LITRICO – MAISON FRANCO LITRICO

Nella Maison Franco Litrico l’eleganza nasce dal connubio tra innovazione e tradizione

La Maison Franco Litrico, azienda a conduzione familiare, è oggi nelle mani dei due fratelli Fabio e Luca Litrico, nipoti del fondatore Angelo Litrico e figli di Franco di cui oggi l’azienda porta il nome. La casa di moda nasce nel 1951, dall’ingegno e dalla perseveranza di Angelo, il quale dalla Sicilia apre i suoi orizzonti verso tutta Italia e anche oltre. Angelo fu notato dall’attore Rossano Brazzi che volle sapere l’origine dello smoking che indossava e che lui stesso aveva creato. Da quel momento gli affari presero una piega inaspettata, Angelo rilevò la sartoria in cui lavorava e diede inizio alla sua carriera nel mondo dell’Alta Moda. Fabio e Luca diffondono gli ideali di eccellenza dell’artigianato sartoriale italiano, mescolando nelle loro creazioni tradizione e innovazione. La moda scorre nelle vene di Fabio e Luca Litrico, fin da bambini abituati a giocare nell’atélier circondati da tessuti pregiati. La Maison, nei suoi sessant’anni di attività, ha visto cambiare la moda intorno a sé e dentro di sé. Le cose importanti, però, non sono cambiate: la ricerca dell’eccellenza, la cultura del bello e dello stile italiano sono sempre al centro delle creazioni della famiglia Litrico. Così, il loro compito non è solo vestire personalità più o meno importanti, ma è anche ascoltare e interpretare i bisogni di ogni individuo che bussa alla loro porta: “cerchiamo di mantenere sempre il nostro stile ma questo mestiere ci impone di essere anche un po’ psicologi e un po’ ortopedici. Dobbiamo conoscere bene nell’intimo i nostri clienti per proporre loro creazioni uniche e rispettose della nostra tradizione”. Il lavoro dei due fratelli nasce dal naturale avvicinamento all’Alta Moda Italiana, cosa che li porta a conoscere le realtà contemporanee della moda maschile, per essere sempre al passo con i tempi. Le creazioni dei Litrico sono caratterizzate da una sobria eleganza, da linee classiche, vivacizzate, specie nelle collezioni da cerimonia, da dinamici effetti di luce che si riflettono nella superficie delle stoffe pregiate: “siamo cresciuti con i motti che nostro padre e nostro zio amavano ripetere, uno in particolare: tradizione, innovazione ed eleganza al passo con i tempi. E poi: la moda può essere elegante, l’eleganza è sempre di moda. Ognuno di noi è unico ed esclusivo, e quindi anche le nostre creazioni devono esserlo”.
www.francolitrico.it

ANTONINE PEDUZZI E LUISA ORSINI – TL-180

Materie grezze che si trasformano in borse e pochettes per esprimere una femminilità che è come una filosofia

Dall’esperienza comune presso l’Istituto Europeo di Design, Antonine Peduzzi e Luisa Orsini hanno scelto la strada della moda, folgorate dall’ispirazione al cospetto delle opere di Anselm Kiefer. Per questo hanno creato TL-180, un brand che vuole lasciare il segno. Le due artiste italo-francesi si concentrano nella creazione di borse e pochettes in tela dipinta, e non solo, che danno l’impressione di essere fatte di materia viva. Le pelli sono tinte e trattate in modo tale da dare, anche solo guardandole, una forte sensazione tattile. I colori rimandano alla terra, al ferro e a metalli da plasmare con le mani, martellando, forgiando e dando vita a una femminilità che, oltre a essere moda, è anche filosofia. In quest’ottica nasce la borsa in ardesia, personalizzabile liberamente da entrambe. Antonine Peduzzi e Luisa Orsini mettono nel loro brand la stessa passione e voglia di fare che avevano alla fine degli studi. “In quel periodo Anselm Kiefer si trovava a Roma. Incontrando l’artista siamo rimaste così affascinate dal suo approccio con la materia che abbiamo dipinto una prima tela. Una volta asciutta, l’abbiamo piegata e ci siamo rese conto che poteva diventare una pochette unica”. La materia rende particolare ciò che Antonine e Luisa fanno, non hanno paura di sporcare pelli pregiate con la pittura o di mettere in risalto una semplice gomma. Anzi spesso abbinano le materie di base a linee essenziali ma estremamente curate. “La materia – spiegano – viene sviluppata e articolata per ottenere un intera collezione. Cerchiamo di rispettare sempre ciò che siamo nonostante i “dictat” della moda. È attraverso le borse che per ora riusciamo ad esprimere la nostra creatività, ma se un domani essa si dovesse trasformare in cappelli o mobili allora faremo cappelli e mobili!”. Entrambe pensano che Roma offra molte possibilità e raccontano così i loro progetti e i loro sogni: “ci piacerebbe interagire con artisti e collaborare con altri designers come Iosselliani e Delfina Delettrez. Già lavoriamo con l’illustratrice Beatrice Pagani, mentre per il nostro prossimo “progetto video” (che realizziamo ogni stagione) ci piacerebbe avere l’aiuto del giovane regista Nicolas Peduzzi. Inoltre, appassionate di fotografia come siamo, ci interesserebbe molto lavorare con il duo Billy Nava, che stimiamo particolarmente”.
www.tl-180.com

PATRIZIA PIERONI – ARSENALE

Uno spazio nel cuore della capitale dove la moda e l’arte si incontrano e dialogano all’insegna di un’originale creatività

Fashion designer e collezionista d’arte Patrizia Pieroni unisce le sue passioni all’interno dell’Arsenale, lo spazio che ha trasferito in via del Pellegrino a Roma, dopo oltre quindici anni di attività in via del Governo Vecchio. Dopo un debutto nell’interior design newyorkese degli anni ottanta, Patrizia torna in Italia dove diviene consulente di alcune linee di prét-à-porter, sportswear e moda mare. Successivamente apre il suo concept store dove si dedica alla vendita di moda e accessori al centro della capitale. Oggi lo rinnova continuando, però, a strizzare l’occhio all’arte. Lo store, infatti, ha una duplice funzione: al piano rialzato trova posto una galleria “total white” dove prendono vita performance, mostre d’arte ed esposizioni di moda. Un ambiente eclettico e un po’ multidisciplinare che, non solo rispecchia la personalità di Patrizia, ma regala spunti di originale creatività. Il lavoro di Patrizia Pieroni nasce dall’osservazione della realtà che la circonda. Ogni persona, suono, colore, sensazione che conosce o assapora trova spazio nelle sue creazioni. Una riflessione che si sposta nel dibattito da sempre affrontato anche dagli artisti, ovvero la relazione, ma soprattutto l’equilibrio tra forma e materia. Proprio ciò che Patrizia Pieroni dice di voler trasmettere con le sue creazioni. Il suo lavoro è tutto orientato a “far diventare la moda un linguaggio”. Proprio attraverso questa forma di comunicazione, infatti, la stilista esprime un’anima contemporanea che si alimenta dell’idea di bello che poi si esprime nell’arte di cui lei è anche collezionista. Il fatto che si diletti nel collezionismo rende il suo sguardo avvezzo alle valenze estetiche e attento nel selezionare forme, colori e materie prime in grado di esprimere, attraverso abiti e accessori, tutto la loro potenziale bellezza. Proprio in quest’ottica si colloca il suo desiderio di “avviare collaborazioni con le realtà museali del territorio”. Naturalmente quelle che concepiscono la moda come qualcosa di equiparato all’arte. In ogni caso, in attesa che questo avvenga, Patrizia si gode il suo concept store, piccolo museo di arte e moda, presentato con una citazione: “You can either buy cloche or buy picture, diceva Gertrude Stein, l’inventrice del Cubismo letterario, collezionista di Matisse, Cézanne e Picasso. Sorry Madame, anzi: buone notizie. Da Patrizia Pieroni a Roma, non bisogna più scegliere tra quadri o vestiti”.
www.patriziapieroni.it

f451 ROMANZO IN POSA

La mostra che presenta i ritratti fotografici di celebri romanzi, interpretati dagli studenti IED, alla
Casa delle Letterature

Dal 7 al 24 luglio la Casa delle Letterature di Roma ospita il talento di otto studenti del corso triennale di Fotografia dell’Istituto Europeo di Design nella mostra “f451 Il romanzo in posa”, un progetto a cura di Claudio Calibotti e Daniele Giacomo Fragapane. Si tratta di una panoramica di ritratti fotografici ispirati ad altrettanti romanzi presi come spunto dal nome dell’omonimo romanzo di Ray Bradbury. L’appuntamento, inserito nella programmazione dell’Estate Romana, inaugura il calendario di eventi del progetto Summer Tales e all’interno di APRITI IED, le giornate di job placement. “Non una semplicistica descrizione né una scontata raffigurazione dei personaggi, bensì immagini che in maniera originale e personale interpretano situazioni e atmosfere dei romanzi presi in esame. Il progetto ha seguito l’immaginario descritto in Fahrenheit 451, dove un gruppo di irriducibili si votano alla lettura, in una ipotetica futura società distopica nella quale leggere libri viene considerato un reato, azzerando ogni stimolo di coscienza culturale. I “ribelli”, che per salvaguardare la Cultura e la Memoria decidono di memorizzare opere letterarie, si trasformano così in libri-umani”. Da “Delitto e castigo” di Dostoevskij a “Johnny Mnemonic” di William Gibson, da “Pinocchio” di Collodi a “L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery, testi classici e best seller sono stati “tradotti” visivamente da Anna Di Prospero, Rodolfo Formato, Marta Gobbi, Mariasole Nocella, Jacopo Paglione, Emily Santoro, Federico Tribbioli e Mirko Zeppieri attraverso foto che mostrano una successione di ritratti posati e ambientati che evocano i temi e le atmosfere dei romanzi. Tutte le interpretazioni visive e le ambientazioni propongono una chiave di lettura contemporanea in un insieme di sguardi su uomini, donne, giovani, anziani di diverse fasce sociali e differenti culture. In occasione dell’evento, la Casa delle Letterature (piazza dell’Orologio, 3) ospiterà anche l’ultimo appuntamento dei Talking IED 2011. L’ospite è Mauro Bedoni, photoeditor del mensile Colors Magazine. La mostra è, inoltre, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, e dopo il 24 luglio sarà visitabile presso lo IED di via Alcamo fino al 30 settembre 2011. (Nell’immagine l’interpretazione di Marta Gobbi del classico di Lewis Carroll “Alice nel Paese delle Meraviglie”).
www.ied.it
www.casadelleletterature.it

APRITI IED

Porte aperte allo IED di Roma dal 4 all’8 luglio. Anche quest’anno le due sedi romane IED di Testaccio e San Giovanni inaugurano la maratona di eventi ed esposizioni dei migliori progetti realizzati da giovani designer, stilisti e creativi, della fucina di talenti IED.

Il calendario delle mostre inizia lunedì 4 con il convegno Design e architettura incontrano la ceramica, organizzato al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo con Marco Acerbis, Giulio Iacchetti, Giacomo Sanna, Paolo Ulian.

Martedì 5 si inaugura alle 18 la prima delle mostre di APRITI IED Le voci dell’Acqua Felice, allestita presso il Casale Parco di Tor Fiscale, la narrazione per immagini di un percorso di 10 km attraverso Roma e la sua cultura, dall’urbe imperiale ad oggi, lungo l’Acquedotto Felice.
Mercoledì 6 è la volta di due appuntamenti con i libri e la cultura. Inaugura infatti presso la Casa delle Letterature di Roma f451 Il romanzo in posa, un progetto che prende spunto dal nome dell’omonimo romanzo di Ray Bradbury e dalle suggestioni che questo offre.

Si tratta di una mostra frutto della creatività di otto studenti del corso triennale di Fotografia, che offre una panoramica di ritratti fotografici ispirati ad altrettanti romanzi. L’iniziativa ha come partner la Casa delle Letterature ed è realizzata in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale.

In occasione dell’evento, la Casa delle Letterature ospiterà anche l’ultimo appuntamento dei Talking IED 2011 con Mauro Bedoni, photoeditor del mensile Colors Magazine.

Il 7 e l’8 luglio APRITI IED si concentra nelle due sedi dell’Istituto con le mostre in loco.

Tutte le mostre allestite negli spazi delle sedi IED saranno visitabili fino al 30 di settembre.

ROMA PROVINCIA CREATIVA