DALVERME

L’esperienza di anni nell’organizzazione di eventi converge in uno spazio dedicato alla musica e al buon bere

Toni Cutrone, ‘ndriu Marziano e Marzia Bonacci sono oggi legati all’attività del locale DalVerme, il circolo culturale Arci che dal 2009 accoglie concerti, performance, visual acts, dj sets, proiezioni e rassegne cinematografiche nel quartiere Pigneto. Toni e ‘ndriù condividono da anni la loro passione per la musica. Rispettivamente batterista e voce del gruppo Hiroshima Rocks Around, dal 2001 gestiscono insieme l’etichetta indipendente NO=FI Recordings con la quale organizzano eventi a Roma. Successivamente, fondano l’associazione culturale No More T. insieme a Marzia Bonacci e Manuela Marugj, con la quale continuano il lavoro di organizzazione eventi e le collaborazioni a più livelli con realtà romane come Dissonanze, LPM, Amore Festival, NERO Magazine e il Circolo Degli Artisti. Toni, ndriù e Marzia organizzano eventi a Roma da più di dieci anni e viaggiano in tour (Europa, USA, Russia) con diversi progetti. “Siamo entrati in contatto diretto con realtà che difficilmente varcano il nostro confine, per offrire a questa città ciò che altrimenti non potrebbe avere. I muri della nostra claustrofobica sala (insieme ai muri dei nostri simpatici vicini!) hanno vibrato per sonorità rock’n’roll, avanguardie, weird e hipnagogic pop, ma anche party di italodisco così come sonorizzazioni di film live”. DalVerme, infatti, non può essere considerato solo uno spazio quanto piuttosto “un’istanza vitale, aldilà dei circuiti convenzionali”. I tre soci applicano naturalmente la stessa attitudine nella conduzione del bar: “le birre, i vini i distillati, e anche le bibite, sono frutto di una selezione accurata, maniacale ed estranea alle mode”. Belghe, tedesche, inglesi, italiane purché siano birre di artigiani. Inoltre, vini di vignerons selezionati e biodinamici all’insegna dell’amore per il bere bene”. Il loro lavoro li ha portati a condividere esperienze con diverse realtà del variegato panorama romano: dai fratelli del Fanfulla101 e del Forte Fanfulla, a gallerie e riviste quali MotelSalieri, NERO Magazine, RawRaw, a etichette musicali attive in città (SelvaElettrica, JeetKune, Bubca, AAVV, NO=FI), fino a realtà più grandi e istituzionali come Circolo Degli Artisti, INIT, Dissonanze. “Da qui anche si è maturata l’esigenza di assumersi la piena responsabilità nella libertà delle nostre scelte, senza necessariamente relazionarsi ad altre realtà con orizzonti non sempre affini”.
www.myspace.com/dalverme8

ELENA BUCACCIO

La sceneggiatura come arte per modernizzare la TV e per dar voce a tematiche importanti

Aspirante giornalista e scrittrice di romanzi Elena Bucaccio vede un futuro nella scrittura quando si iscrive alla Facoltà di Scienze della Comunicazione. Per caso risponde a un annuncio per un corso di sceneggiatura promosso dalla Rai e da lì comincia la sua carriera come sceneggiatrice. Lavora per la serie tv “Incantesimo” e, successivamente, grazie all’incontro con Ivan Cotroneo e Alessandro Sermoneta esce dall’ambiente della lunga serialità. Con Sermoneta scrive la miniserie “La città dei matti” da cui nasce una collaborazione con l’Associazione Basaglia presso cui tiene corsi di scrittura della “diversità” per i liceali di Venezia. Cotroneo la introduce invece nel gruppo di “Tutti pazzi per amore”. Tra i suoi altri lavori ci sono “Don Matteo”, “Ho sposato uno sbirro” e “Il commissario Montalbano”. Elena Bucaccio ha assorbito nella sua vita tutte le influenze della cultura pop, tra cartoni animati e serie tv: “credo di far parte della prima generazione di sceneggiatori cresciuta nell’era della lunga serialità internazionale. Sono venuta su a pane e “Love Boat”, cosmopolitan e “Sex and the City”. La mia infanzia è stata segnata irrimediabilmente da Lady Oscar e Candy Candy, e tutt’ora non mi perdo una puntata di Mad Man o Modern family. Penso che questo, nel bene e nel male, faccia la differenza. Maneggiamo gli strumenti della struttura seriale con maggior facilità. La speranza è quella di riuscire pian piano a traghettare la nostra televisione verso un sistema produttivo più moderno, che ci permetta di creare fiction adatte ai gusti di un pubblico internazionale. La sfida più grande – per quel che mi riguarda – è prendere modelli di racconto tradizionali
e cambiarli dall’interno, modernizzarli, renderli attuali. Questo è quello che stiamo cercando di fare ad esempio con “Che Dio c’aiuti”, una serie della Lux che ha come protagonista Elena Sofia Ricci”. L’attività di sceneggiatrice ha portato Elena a contatto con tematiche importanti quali la battaglia di Franco Basaglia per la chiusura dei manicomi, o la legge Merlin e la chiusura delle case chiuse. Per quanto riguarda il futuro sul grande schermo, invece: “mi piacerebbe collaborare con la Indigo film. Sono intelligenti, appassionati, cercano di ottenere il massimo con il minimo che lo Stato concede al cinema italiano”.

GIOVANNI GIULIANI – FONDAZIONE GIULIANI

Una Fondazione che promuove il dialogo con gli artisti all’insegna del concetto di libertà creativa

Giovanni e Valeria Giuliani fondano nel 2010 la Fondazione Giuliani, ente no-profit in cui i due coniugi ricercano e promuovono giovani artisti contemporanei. Insieme alla direzione artistica di Adrienne Drake, si occupano di organizzare mostre personali di artisti nazionali e internazionali che non hanno mai esposto in Italia, portandoli all’attenzione del pubblico anche con la produzione di cataloghi monografici e opere site specific. Dall’apertura ad oggi, i due collezionisti hanno visto avvicendarsi nei loro spazi artisti come Nora Schultz, Mona Hatoum, Alessandro Piangiamore, Marco
Raparelli
, oltre a eventi performance di Jamie Shovlin e Lustfaust in collaborazione con MACRO e con il Teatro Eliseo di Roma. “Il nostro intento principale è la volontà di concentrarci su situazioni che non è facile vedere in Italia – spiegano Giovanni e Valeria Giuliani. Per fare ciò puntiamo su mostre personali che possano permettere ai visitatori di conoscere meglio la pratica di ogni singolo artista. Per questo, per ogni mostra che organizziamo, produciamo e commissioniamo nuovi lavori. Ma spesso ci piace lasciare che gli artisti interagiscano con opere della Collezione Giuliani, dando loro la possibilità di reinterpretarle e ripresentarle come meglio credono. La nostra attenzione si è focalizzata principalmente su artisti che lavorano prevalentemente con la scultura. Penso a Nora Schultz, alla quale abbiamo dedicato una mostra che si chiamava “avere luogo” o a Simon Dybbroe Møller e Oscar Tuazon che verranno nei nostri spazi prossimamente. Sono, questi, artisti che, seguendo una ricerca concettuale rigorosa, mettono una particolare enfasi anche nell’opera d’arte e nel risultato materiale della loro ricerca”. L’obiettivo, oltre ad offrire mostre di qualità, è quello di tenere vivo un dialogo di libertà e creatività tra la Fondazione e gli artisti. Oggi auspicano collaborazioni con musei istituzionali e con le altre fondazioni chea rappresentino realtà creative, vivaci e fondamentali per la città. Tra le ultime iniziative, infatti, quella di aver aperto le porte della loro Fondazione all’Università: i Giuliani accolgono studenti universitari interessati a tirocini formativi e organizzano cicli di visite guidate per gruppi di studenti e studiosi.
www.fondazionegiuliani.org

SERGIO CASTELLANI – FILMMASTER GROUP

Un’azienda nata da un gruppo di amici che diventa un riferimento importante nell’industria della produzione e non solo

Ascoltando un’intuizione Sergio Castellani fonda nel 1976, insieme agli amici di sempre Stefano Coffa e Giorgio Marino, la Filmmaster Group, attiva nella produzione di spot pubblicitari, eventi, prodotti televisivi e video musicali. Ci mette tutta la sua esperienza passata, dai coraggiosi studi all’Istituto di Stato per la Cinematografia e la TV, sino alle collaborazioni con Rai, con Istituto Luce e con registi del calibro di Gillo Pontecorvo, Giuliano Montaldo, Vittorio Taviani e Ermanno Olmi. Nel 2010 come Presidente e Amministratore Delegato di Filmmaster Group, ha firmato una strategica alleanza con IEG/Cinecittà Entertainment con l’obiettivo di sviluppare un modello di intrattenimento tutto italiano. Oggi Filmmaster Group, grazie al lavoro di Castellani, assieme agli altri fondatori e al personale, è una grande factory creativa e produttiva. Sergio Castellani parla con passione della sua creazione: “Filmmaster Group è una grande factory in grado di animare con contenuti italiani tutte le forme d’arte dell’intrattenimento, dai grandi show al cinema e si pone l’obiettivo di diventare un’industry capace di esportare questo modello a livello globale. Vuole essere un’importante realtà italiana, player mondiale in settori di assoluto prestigio come quello dei grandi eventi e delle produzioni internazionali. Un piano strategico e industriale ancora più credibile grazie all’alleanza strategica firmata alla fine del 2010 con IEG/Cinecittà Entertainment. Due realtà che si saldano e si rinnovano in una nuova grande scommessa globale: unire il meglio della creatività e dell’innovazione italiana con la massima esperienza nelle produzioni di cinema, eventi spettacolari e pubblicità, per permettere all’Italia di tornare nuovamente ad essere un polo d’attrazione per gli investimenti esteri e al contempo di esportare il modello dell’entertainment a livello internazionale”. Filmmaster Group, con la sua società K-events, ha curato molti eventi importanti quali le Olimpiadi Invernali di Torino 2006; Welcome 500 per la presentazione della nuova Fiat 500; la produzione esecutiva delle celebrazioni per il bicentenario dell’indipendenza del Messico. Per quanto riguarda invece le produzioni televisive Castellani ha portato a buon fine molte collaborazioni con Sky e Rai.
www.filmmaster.com

NANNI MORETTI – NUOVO SACHER

Noto attore e regista, gestisce il cinema Nuovo Sacher a Trastevere per dare spazio a storie di qualità

Noto attore, regista, esercente e produttore, Nanni Moretti, si distingue per l’impegno verso il cinema italiano e per l’attenzione verso quelle produzioni che difficilmente
troverebbero spazio sul mercato. La sua carriera ha inizio nel 1973 quando, con i soldi ricavati dalla vendita della sua collezione di francobolli acquista una cinepresa super 8, e gira i cortometraggi “La sconfitta” e “Pâté de bourgeois”. Dal primo lungometraggio “Io sono un autarchico”, nel 1976, è un susseguirsi di successi e di premi. Dopo due anni arriva il suo primo film professionale “Ecce Bombo” che, presentato in concorso al Festival di Cannes, ottiene un successo di incassi. La casa di produzione cinematografica Sacher Film, fondata con Angelo Barbagallo nel 1986, prende in gestione e ristruttura una sala cinematografica nei pressi di Trastevere che diventerà il Cinema Nuovo Sacher. Nanni Moretti ha all’attivo una quantità di film ormai diventati parte della cultura cinematografica contemporanea. Tutti conoscono “Aprile” o “Caro Diario”, film cult pluripremiati dalle varie manifestazioni cinematografiche, non da ultimo il Festival di Cannes o i Festival di Berlino e Venezia. Il suo ultimo successo è “Habemus Papam”, prodotto dalla Sacher Film insieme alla Fandango di Domenico Procacci. Il suo impegno nella Sacher Film sta nel dare spazio a registi e storie di qualità per riuscire a farsi strada nella grande distribuzione. Un lavoro che Nanni ha iniziato “Venti anni fa – racconta – quando a Roma i cinema erano incredibilmente luoghi non per il pubblico, ma contro. Le sale non erano spazi attraenti ma respingenti. Con Angelo Barbagallo abbiamo aperto il cinema Nuovo Sacher per mostrare agli spettatori quei film che noi stessi volevamo vedere, cercando di creare, allo stesso tempo, un luogo accogliente per il pubblico e per il cinema di qualità”. Negli spazi del cinema Nuovo Sacher “abbiamo ospitato anche presentazioni di libri e rassegne di documentari italiani. Nel corso degli anni, il cinema Nuovo Sacher ha inoltre organizzato quattro edizioni del Sacher Festival (dedicato ai cortometraggi) e sei edizioni di Bimbi Belli (rassegna di esordi nel cinema italiano). Tutto questo con lo scopo di non essere solamente un cinema di prima visione, ma di diventare un punto di riferimento per gli spettatori più curiosi e per i cineasti del futuro”.
www.sacherfilm.eu

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