DANIELA E PAOLA LOZZI – LOZZI RIABITA

La tradizione della tecnica musiva rivisitata in chiave contemporanea grazie a nuovi designer

Dal mosaico alle diverse tecniche di rivestimento. Sono questi gli ambiti privilegiati da Lozzi riabita, il marchio creato dalle due sorelle Daniela e Paola Lozzi. Un’attività nata nel 2004 ma proveniente da un’eredità più profonda. Nel cuore di Roma, sulla via consolare Portuense e nello storico mercato di “Porta Portese” Daniela e Paola iniziarono la loro esperienza nell’azienda paterna, fondata nel 1946. Era solo il 1980 quando decisero di gestire l’attività di famiglia e commercializzare prodotti e materiali per la ristrutturazione d’interni e di esterni. L’idea di creare soluzioni personalizzate e
distintive esplorando i diversi materiali per l’abitare le ha portate, in seguito, a creare Lozzi riabita in risposta alle crescenti necessità del mercato. Lozzi riabita è un marchio di edizioni che vede coinvolti diversi artigiani, artisti, designer affermati e giovani emergenti
che interpretano la tecnica musiva per la realizzazione delle loro proposte d’arredo. “La proposta delle nostre creazioni si caratterizza per la loro unicità – spiegano le sorelle Lozzi – Il nostro lavoro consiste nell’editare proposte per un consumatore attento alla ricerca di novità, stimoli e progetti che siano rappresentativi del nostro tempo e in grado di comunicare la propria identità. Cerchiamo inoltre di rispondere anche alla logica dell’espressività, del benessere e del piacere, intesi come comunicazione della propria identità e come segni che raccontano la creatività e l’immaginazione di chi li sceglie”. Fondamentali le loro collaborazioni che definiscono “scambio con quelle realtà artigianali locali in grado di reinterpretare tecniche e materiali della tradizione italiana secondo un’estetica contemporanea, ma anche in grado di configurare il design come elemento di innovazione. Tra queste – ricordano – AF Mosaici di Anna Paola Franceschi, nel quartiere del Pigneto; il laboratorio La Musa Mosaici di Marina Rossi, a Castel Gandolfo; Vetreria Italvetro e EMT, un’officina meccanica a Roma; la Vetro Grafica di Saverio Vallati a Guidonia Montecelio”. Un’attività, quella di Lozzi riabita, che vuole creare un know-how specifico e cercare nuove soluzioni d’impiego dei materiali nell’ambito delle finiture d’interni. Da qui un’accuratissima selezione di legni, pietre, marmi e materiali innovativi; la ricerca di finiture e tecnologie di lavorazione, la formazione di personale specializzato. Motivo per cui la tecnica del mosaico, per la versatilità e la creatività da cui è contraddistinta, è quella che caratterizza maggiormente il lavoro delle sorelle Lozzi.
www.lozzi.it

ANDREA CIOFI DEGLI ATTI – PANOROMA

Una società che fa progetti multimediali e che opera nel campo della fotografia immersiva applicata all’architettura

Le giornate passate a fare fotomontaggi per il suo lavoro, un nonno con la passione per la fotografia, la lettura di “Roma Moderna” di Italo Insolera, la visione di “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, la conquista di un po’ di tempo per viaggiare, il tutto cucinato con una Nikon, una testa panoramica montata su cavalletto, un GPS e un registratore digitale. Sono questi gli elementi che Andrea Ciofi Degli Atti, architetto romano classe 1970, ha condiviso con Germania Pierucci per lanciare l’idea con la quale ha vinto il “Fondo per la Creatività” della Provincia di Roma. Il bando ha permesso, infatti, di dar vita a Panoroma snc, la società che si occupa di progetti multimediali basati sulla fotografia immersiva, soprattutto applicata all’ambito architettonico. Panoroma opera nel campo della fotografia, dell’interaction design e della creazione di software per la produzione e lo sviluppo di progetti multimediali legati alla fotografia panoramica immersiva: panoramiche cilindriche, cubiche, sferiche, riprese a 360 gradi e visite virtuali. Questo contesto genera chiaramente una predilezione verso contenuti legati alla trasformazione territoriale, allo sviluppo urbano, all’architettura e all’arte contemporanea. “La freddezza della fotografia tradizionale e del mondo dell’arte nei confronti della fotografia immersiva, utilizzata finora prevalentemente per fini commerciali online, la rendono un campo di sperimentazione
narrativa ancora tutto da esplorare”. Questa tecnica, infatti, ha delle enormi potenzialità che spaziano in molteplici rami: permette una rivoluzione nel metodo di archiviazione e fruizione degli archivi fotografici tradizionali, favorendo lo studio dei mutamenti urbanistici, territoriali e sociali; genera un’innovazione tecnologica legata a prodotti destinati al consumatore, al mondo dell’architettura e a quello del cinema; costituisce un interessante elemento d’indagine a livello artistico e di comunicazione, soprattutto considerando la risonanza che stanno ottenendo videoarte e performance multimediali. Viene da chiedersi qual è il filo che lega Andrea a questa modalità espressiva. “Se l’atto di fotografare nasconde un desiderio di possesso, nel mio caso si può parlare di vero e proprio stalking: una volta individuato un soggetto, non lo mollo più. Mi interessa metterlo a nudo, cercare di svelarne i differenti punti di vista e seguirlo nel tempo”.

www.panoroma.it

RICCARDO CLARICI E ANDREA TANTIMONACO – TESSERATTE

La rivoluzione tecnologica per il rilievo ultrarapido degli spazi architettonici

Tesseratte è il nome della società fondata nel 2010 da Riccardo Clarici, ingegnere meccanico romano, e Andrea Tantimonaco, grazie al buon esito della partecipazione al bando per il “Fondo per la Creatività” indetto dalla Provincia di Roma. Il progetto che gli ha permesso di raggiungere tale risultato si chiama First, ed è uno strumento brevettato che consente di ottenere un rilievo architettonico in tempo reale. Lo studio è il frutto dell’esperienza maturata dai soci nei rispettivi settori. Andrea si è infatti occupato di elaborazione e sviluppo di software e siti web presso diverse società, mentre Riccardo di progettazione elettrica, elettronica, meccanica e del processo di collaudo e implementazione di complesse apparecchiature, comprese quelle avioniche e fotovoltaiche. Il rilievo è la raccolta di informazioni e misure che permettono di rappresentare graficamente l’opera architettonica presa in esame. Normalmente tale processo implica un dispendio di tempo più o meno considerevole, a seconda che si utilizzi un metro classico o laser. Da qui l’idea: “è nata nel 2004 ed è piuttosto ambiziosa. Volevamo realizzare uno strumento di rilievo portatile che permettesse all’operatore di “riprendere”, camminando, gli ambienti interni ed esterni di qualsiasi costruzione per ottenere direttamente il modello 2d (pianta dell’immobile) o 3d. Abbiamo progettato il First per portare finalmente questa tecnica rivoluzionaria nel ventunesimo secolo con lo scopo, dopo anni di metodi lavorativi antiquati, di realizzare un ausilio importante per chi svolge attività lavorative e/o creative”. Lo stesso nome della società, Tesseratte, rappresenta un elemento quasi fantascientifico, un ipercubo in 4 dimensioni che rende manifesto il fine del lavoro: realizzare strumenti innovativi nel campo della misura, del rilievo e della telemetria. “Il nostro approccio è quello di rendere il compito di misurare la realtà che ci circonda, che si tratti di edifici, strutture industriali, strade o patrimoni culturali, non più una lunga e noiosa routine, ma un’attività veloce, precisa e quasi divertente. Puntiamo a risultati immediati, subito fruibili, che costituiscono libere risorse per chi vuole o deve creare. Intendendo proseguire questo cammino ideativo abbiamo appena lanciato un nuovo prodotto, Wintelemetry, che permette di effettuare telemetrie professionali per il mondo dei motori in modo semplice e ad un costo bassissimo. Ci piacerebbe dare il nostro contributo anche per valorizzare i beni archeologici e culturali di Roma e provincia”.

www.tesseratte.com

ILARIA MIANI

Restyling di ville, decorazione d’interni, recupero e restauro di elementi sono alla base della sua fama internazionale

La passione per l’arte si è trasformata in un lavoro di recupero e progettazione di abitazioni. Interni ed esterni di ville, casolari e appartamenti sono gli scenari sui quali Ilaria Miani mette a frutto la sua competenza di decoratrice e d’artigiana acquisita negli anni. Fiorentina di nascita, dopo gli studi in Storia dell’arte, come un’apprendista rinascimentale la Miani impara la doratura, la lucidatura, la laccatura e la lavorazione del ferro presso una bottega artigiana. Questo è il primo passo per aprire un laboratorio di cornici e continuare con la progettazione di complementi d’arredo. La sua attività acquista subito un respiro internazionale: cura alcune linee per Ralph Lauren, Inès de la Fressange e Haas, che sono solo alcuni tra i suoi clienti. E nel frattempo si dedica al recupero di antiche case coloniche che ristruttura, insieme al marito, soprattutto per inglesi e americani. “Il mio lavoro inizia con la creazione dello spazio”. È questa la filosofia che segue Ilaria Miani. “L’aspetto funzionale sta all’essenza della creazione. Il complemento o il mobile sono pensati in funzione dello spazio che dovrà accoglierlo. Il contenitore per me è più importante del contenuto”. Un’attività che percorre un fil rouge: la soddisfazione di esigenze specifiche di produzione ma anche lo sviluppo di un’armonia con l’ambiente. Alla progettazione di oggettistica in legno e ferro, Ilaria alterna la progettazione d’interni, ma anche il recupero di vecchi casali che ristruttura assieme al marito Giorgio. Tra i suoi clienti inglesi e americani che le affidano case coloniche toscane da portare a ‘nuova vita’. “Ciò che più mi spaventa è la perdita della memoria del nostro paesaggio, sottolinea. Ad esempio su un giornale, l’altro giorno, ho letto di una casa colonica del ‘500 in rovina, alle porte di Roma. Vorrei fare qualcosa affinché questo patrimonio non vada perduto”. Ricorda “Seguendo i miei studi sarei dovuta diventare una storica dell’arte.
Nell’82 invece, ho aperto un laboratorio di cornici su misura, al piano terra della mia casa a Trastevere. Dalle cornici sono passata ai complementi d’arredo, poi ai mobili. Nel frattempo in Toscana ristrutturavamo antichi ruderi di case coloniche”.
www.ilariamiani.it

RITA RIVELLI – STUDIO FORME

La lavorazione del vetro e la sperimentazione di nuove tecniche come filo conduttore

Lo Studio Forme permane nel tempo come le opere di cui si prende cura. Fondato a Roma nel 1973 da Giorgio Funaro e Rita Rivelli è tutto orientato alla lavorazione del vetro. Funaro è architetto e, dopo la laurea alla Sapienza, si dedica alla pittura su vetro presso l’Experimental Glass Work-shop di New York. Dall’incontro con Rita Rivelli, specializzata in arte vetraria contemporanea e di restauro alla Scuola d’Arte di S. Francisco, in California, nasce il loro laboratorio artistico. Dal 1992 collabora con lo studio Giorgia Funaro, qualificata nel settore dei metalli e delle suppellettili antiche. Produttori di manufatti e co-fondatori del CEAM, Conservatorio Europeo di Arti e Mestieri, si occupano insieme della conservazione dei beni culturali, restaurando alcuni dei più importanti monumenti e oggetti d’arte. Il lavoro di Studio Forme nasce “da intenti comuni indirizzati a un lavoro di gruppo e non all’esaltazione del singolo. Attraverso lo studio
di tecniche anche dismesse abbiamo elaborato prodotti che hanno una classicità di base ma che sono contemporanei, per garantire qualità artistica ad oggetti di uso comune”. L’esperienza trentennale dell’azienda e l’interesse per la ricerca e la sperimentazione hanno accresciuto il valore e la portata di tecniche e materiali usati attraverso i tempi: formatura, doratura, pittura a gran fuoco, incisione, fusione, pittura a freddo, vetroscultura. Sembrano parole perdute nei secoli ed oggi non più polverose. La grandezza dell’impresa nella conservazione archeologica, pittorica e architettonica è resa esplicita dalla portata dei beni culturali restaurati: Chiesa di S. Maria del Popolo, Villa Mirafiori, Villa Torlonia e la Camera dei Deputati (Roma), Basilica di S. Croce (Firenze), Duomo di Orvieto, Teatro San Carlo (Napoli) e il Monastero di S. Antonio (Egitto). Alle attività lavorative si accompagnano quelle didattiche, intraprese con amici artisti di fama internazionale. Giorgio e Rita considerano i laboratori delle vere ‘botteghe d’arte’, alla stregua di quelle medioevali e rinascimentali, dove non si deve però mai perdere di vista la contestualizzazione odierna. Nello studio utilizzano tecniche multimediali non solo per sfruttare dal punto di vista tecnologico le possibilità che questo mezzo offre, ma anche per realizzare i progetti culturali inerenti ai ‘mestieri’ di cui si occupano. A questo proposito hanno ricevuto nel 1996 il Premio Pirelli per la diffusione delle Scienze con il progetto “Enciclopedia multimediale delle Arti e Mestieri”.
www.studioformeroma.it

ROMA PROVINCIA CREATIVA