Giornalista, esperto di teatro, nuovi media e tecnologie per l’apprendimento, Carlo Infante dà vita all’idea di Performing Media, in cui si innesca il progetto Urban Experience nato dalla necessità di porre in una relazione più efficace l’azione individuale nello spazio pubblico attraverso le potenzialità performative dei nuovi media mobili e interattivi. Per attuare tutto ciò si devono creare dei format capaci di accogliere le informazioni ricavate dai comportamenti attivi di tutti coloro che si trovano, temporaneamente e non, a vivere un territorio. I dati emozionali e culturali ottenuti vengono trasformati in informazioni secondo il concetto della ‘moltitudine partecipante’. L’interazione tra reti e territorio porta alla creazione di eventi e all’invenzione di un nuovo spazio pubblico, sulla scia dei movimenti come Fluxus. Carlo Infante pone la sua attenzione sulla reinvenzione dello spazio pubblico tra web e territorio, coniugando nel suo Performing Media le poetiche e le politiche delle reti. I suoi studi partono dall’analisi delle interazioni tra performance e nuovi media. “Mi sono trovato a produrre eventi radioguidati, happening che usavano il segnale radiofonico per il coinvolgimento emozionale di spettatori protagonisti di esplorazioni, come nel cantiere della Rocca Albornoz di Narni nel 1988”. Questa fu l’esperienza apripista di ciò che oggi si sta sviluppando nell’Urban Experience. Come spiega Infante, “Performing Media coniuga le poetiche e le politiche delle reti, intese come estensioni di una creatività sociale che sperimenta e attua la Società dell’Informazione, attraverso l’invenzione di nuovo spazio pubblico, esplicitando le potenzialità di auto-organizzazione del social network per progetti ludico-partecipativi, secondo la linea d’iniziativa dell’Urban Experience”. L’obiettivo da raggiungere è la cultura dell’innovazione, qualcosa che possa interrompere lo stallo in cui oggi si trova l’Italia, creare quindi un ambiente nel quale “i nuovi talenti possano sviluppare le loro intuizioni che spesso abbracciano sia l’aspetto strettamente scientifico e tecnologico sia quello culturale e artistico. Si tratta di promuovere cantieri permanenti di produzione creativa, capaci di avviare prototipi e svolgere la funzione di incubatori di giovani imprese creative”.
www.performingmedia.org