ARRIGO GHI – LA STAMPA TRADIZIONALE A COLORI

Il workshop con Arrigo Ghi  il primo di una serie di approfondimenti dedicati alla stampa fotografica. Questi incontri curati da 3/3 per e con CAMERAOSCURA, passando da testimonianze di grandi stampatori internazionali a confronti pratici con i più consolidati stampatori italiani, intendono creare uno spazio di maggiore consapevolezza e sensibilità sulla resa dei vari materiali e tecniche di stampa. Hanno l’obiettivo di avvicinare alla pratica della stampa fotografica studenti e semplici appassionati di fotografia, dando spazio a quella dimensione tattile e visiva dell’immagine fotografica che emerge solo grazie alla collaborazione fra fotografo e stampatore.

Il lavoro di Ghi ci riporta nel mondo della stampa a colori tradizionale, una tecnica diventata a Roma letteralmente introvabile ma che trova ancora spazio in alcuni laboratori di eccellenza soprattutto a Milano e in molti sparsi fra Emilia e Romagna, dove la scuola italiana del paesaggio a colori vanta una cultura tuttora molto viva.

IL WORKSHOP, 8-9 giugno – Roma
Le differenze, le evoluzioni e le commistioni fra stampa chimica e digitale verranno analizzate in una giornata nella quale Ghi ci racconterà la sua storia come stampatore e le sue esperienze e sperimentazioni con i più grandi fotografi italiani, con una particolare attenzione all’esperienza con Ghirri, per poi trovare uno spazio pratico di confronto con i partecipanti, che sono invitati a portare le loro stampe e i loro negativi per un confronto critico e un’analisi di possibilità inesplorate. Il workshop si concluderà al MAXXI, visitando insieme a Daniele De Lonti, fotografo che a lavorato al fianco di Ghirri dal 1987 al 1992, anno della sua morte, la mostra Luigi Ghirri – Pensare per immagini, dove le stampe in esposizione sono vintage prints stampate da Ghirri insieme a Ghi e ristampe digitali seguite sempre dal laboratorio di Ghi.


Un’occasione per analizzare uno dei casi più interessanti di collaborazione tra stampatore e autore della storia della fotografia italiana.

Programma:
8 giugno CAMERAOSCURA
10-14 Arrigo Ghi: il laboratorio di stampa Ghi
15-19 Arrigo Ghi: lettura stampe e negativi degli studenti

9 giugno MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo
11-14 Daniele De Lonti: Luigi Ghirri – Pensare per immagini.
Il pensiero visivo di Ghirri attraverso le sue stampe. A seguire: confronto con gli studenti

I docenti:
Arrigo Ghi
Arrigo Ghi, inizia a stampare a colori, a metà degli anni ’60. I primi clienti sono Franco Fontana e Luigi Ghirri, per poi aprire le porte del suo laboratorio a tutti i grandi protagonisti della fotografia italiana a colori: Castella, Barbieri, Niedermeyer, Valsecchi, Gavazzeni, Chiaramonte, ecc. Il suo lavoro nello studio di Modena mantiene sempre un’atmosfera dal sapore artigianale, anche ora che alla stampa analogica, che lo ha reso famoso, si affiancata la stampa digitale.

Daniele De Lonti 1959, Milano
Daniele de Lonti si avvicina alla fotografia dopo aver conosciuto Aldo Bonasia. Studia a Milano alla civica scuola di fotografia con Giovanni Chiaramonte del quale diventa assistente. Nel 1987 incontra Luigi Ghirri e l’anno dopo si trasferisce a Reggio Emilia per lavorare al fianco del grande fotografo fino al 1992, anno della sua morte. Da quel momento inizia un percorso di ricerca autonomo. Ha partecipato ad alcune campagne fotografiche tra cui: Archivio dello spazio (provincia di Milano), Gardenia (Linea di Confine), Da Guarente all’Etna (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo), Terre dei Canossa (Linea di Confine).

Costi: Il workshop ha un costo di 150€ a partecipante
il costo include la tessera associativa vitalizia di CAMERAOSCURA. La tessera da diritto ad alcuni sconti e convenzioni con realtà del settore fotografico e con alcuni locali per la ristorazione in zona. Per sapere quali cliccare qui.

3/3 (www.treterzi.org)
3/3 nasce a Roma dall’incontro di Chiara Capodici e Fiorenza Pinna con l’intento di realizzare progetti incentrati sulla natura multiforme dell’immagine fotografica.
Dal 2009, 3/3 ha curato una serie di mostre e pubblicazioni fra cui Marco Lachi, Fabio Barile e Penny Klepuszewska, elaborato il progetto di poster e manifesti per il Sochi Project, curato la prima personale in Italia di Joel Sternfeld e realizzato una serie di workshop legati all’editoria, con Rinko Kawauchi, Anouk Kruithof, Rob Hornstra e Joachim Schmid.
Nel 2010 ha avviato il progetto Little big press, una mostra annuale, una biblioteca e una libreria itinerante dedicata all’editoria fotografica indipendente e autoprodotta.
Sempre nel 2010 inizia la sua collaborazione con la fiera MIA Milano Art Image, come parte del comitato scientifico e responsabile del settore editoria.
Nel 2011 ha collaborato con Officine Fotografiche per la realizzazione della VI edizione di Obbiettivo Donna e per il secondo anniversario del terremoto de L’Aquila ha curato il progetto Temporary? Landscapes di Massimo Mastrorillo. In occasione della X edizione di Fotografia Festival internazionale di Roma, ha curato la collettiva Mizu no Oto, con Asako Narahashi, Rinko Kawauchi, Lieko Shiga, Yumiko Utsu e Mayumi Hosokura, e un focus sull’editoria giapponese.
Nel 2012 ha curato insieme ad Annalisa d’Angelo e Stefano Ruffa le mostre Lost&Found Family photos swept by 3/11 East Japan (FotoGrafia XI) Tsunami e Life After Zero Hour (SI Fest e FotoGrafia XI) del collettivo Mastodon (Massimo Mastrorillo e Donald Weber), curato la mostra e il libro d’artista Vorrei tra le mie mani il tuo viso che terra (come terra), di Daniele Cinciripini (Fotoleggendo 2012) e realizzato il progetto editoriale del libro Saluti da Pineta a Mare, di Salvatore Santoro.
Sempre nel 2012, ha iniziato a insegnare in una serie di corsi dedicati all’editing e la storia del libro fotografico presso Officine Fotografiche.
Nel 2013 ha realizzato il progetto editoriale del libro Sometimes I cannot Smile, di Piergiorgio Casotti ed in corso di ultimazione il volume In Bloom, di Eleonora Calvelli per la casa editrice Postcart.
3/3 photoeditor di LAZLO, un magazine tematico indipendente a cadenza semestrale.

CAMERAOSCURA (www.cameraoscura.org)
Dal 1994 muove la sua attività intorno all’amore per la fotografia e alla passione per il fare. Con la volontà di favorire la ricerca attraverso gli strumenti e i materiali più antichi o innovativi, si propone come luogo aperto alla sperimentazione e alla messa in opera di progetti di piccolo e largo respiro. CAMERAOSCURA è luogo d’incontro tra professionisti del mondo fotografico; il luogo dove poter condividere esperienza e competenze, dove poter approfondire la propria formazione, dove poter raccontare e sviluppare la propria urgenza per la fotografia. CAMERAOSCURA un’Associazione Culturale dal 1994 punto d’incontro per tutti coloro che hanno a che fare col mondo della fotografia.
Tra le attività svolte in questi anni: l’ideazione e messa in opera di mostre e allestimenti, la produzione di lavori fotografici e pubblicazioni, l’attuazione di corsi di formazione in fotografia presso istituti d’arte, scuole professionali, enti sociali ed ONLUS, la produzione di progetti in ambito nazionale e internazionale a favore e sostegno di realtà sociali disagiate attraverso interventi didattico-formativi.
L’Associazione inoltre, offre da sempre la sua struttura per favorire la ricerca legata ai moderni ed antichi strumenti e materiali fotografici. In questi anni CAMERAOSCURA ha collaborato con diverse realtà e gli enti più disparati, e realizzato i progetti personali con molti artisti, fotografi e curatori con i quali ha spesso tenuto un dialogo aperto e continuativo.

 

Advertising 3.0 nell’era digitale

Quali sono gli scenari che il settore pubblicitario sta per affrontare nell’era digitale in un momento attraversato da crisi ed incertezza? Il settore ha la possibilità di risollevarsi con la creatività delle nuove generazioni? La formazione che ruolo avrà?
Le tecnologie e i media digitali potranno dare nuovo slancio ai modi di comunicare?
Le imprese saranno in grado di recepire i cambiamenti in atto nei confronti del consumatore?
Sono queste le domande a cui lo IED si propone di dare delle risposte con Adversting 3.0, un incontro organizzato il 14 maggio in collaborazione con Porta Futuro, lo spazio della Provincia di Roma che offre servizi per il lavoro, orientamento e formazione professionale.

Nell’ambito del corso triennale in Comunicazione Pubblicitaria, IED indaga il tema del futuro della comunicazione pubblicitaria grazie all’intervento di professionisti del settore: Pia Elliott, esperta di comunicazione e copywriter dagli anni ’60, Francesco Taddeucci, copywriter, direttore creativo e partner dell’agenzia Humans (HMNS), Marco Carnevale, copywriter, partner e direttore creativo dell’agenzia indipendente Yes I Am e Paola Manfroni, art director, dal 2007 co fondatrice di Marimo.
Dopo il saluto dello School Manager Antonio Venece, l’incontro sarà condotto dal giornalista Carlo Toscan, coordinatore editoriale di Italia Futura, che modererà i diversi relatori invitati.

Advertising 3.0
14 maggio 2013 – dalle 9.30 alle 13
Porta Futuro
Via Galvani, 108 – Roma

ingresso libero

FUTURI REGISTI, CICLO DI INCONTRI E PROIEZIONI

FUTURI REGISTI, CICLO DI INCONTRI E PROIEZIONI
a cura di Elisabetta Villaggio
special guest Simone Gandolfo
9 maggio ore 15
Aula Magna, via Taro 14
RUFA

Simone Gandolfo.
Nato ad Imperia, recita soprattutto per la televisione prendendo parte a numerose fiction televisive tra le quali La baronessa di Carini nel 2007,Zodiaco nel 2008 e Distretto di Polizia nel 2009. Al cinema ha recitato nel film La tigre e la neve con la regia di Roberto Benigni. Ha debuttato a teatro nel 1998. Ha interpretato entrambi i “campionissimi” del ciclismo in due miniserie TV di Rai 1: Fausto Coppi nel 2006 in Gino Bartali – L’intramontabileCostante Girardengo nel 2010 in La leggenda del bandito e del campione. È stato regista e sceneggiatore del cortometraggioL’architettura del mare. Dal 2011 è nel cast della serie TV R.I.S. Roma – Delitti imperfetti.
Nel 2012 è regista del film horror Evil Things, con protagonista Marta Gastini.

LE AVANGUARDIE DEL NOVECENTO: TRA REALISMO E ASTRAZIONE

LE AVANGUARDIE DEL NOVECENTO: TRA REALISMO E ASTRAZIONE
a cura di Giovanni Papi
nell’ambito della lezione di Storia dell’Arte
della Prof.ssa Genny Di Bert
6 maggio ore 13
Aula Magna, via Taro 14
RUFA, Rome University of Fine Arts

La spinta futurista, la scomposizione cubista e l’enigma metafisico, sono alcuni dei temi delle avanguardie storiche che aprono il ‘900 e la loro influenza si protrarrà per tutto il secolo. Le arti visive sono quelle che interpretano meglio l’idea di modernità e in poco più di due decenni si confrontano, accavallano, osteggiano, quanti più ismi possibili, avendo già assorbito l’influenza di stampo fotografico e inglobando da subito anche l’invenzione del cinema.
La diversificazione e frantumazione della ricerca estetica nel: divisionismo, fauvismo, espressionismo, futurismo, cubismo, astrattismo, dadaismo, costruttivismo, surrealismo dei primi anni del secolo non ha eguali in nessun altra epoca. Dal ritratto fauve, di derivazione divisionista, allo stravolgimento della figura cubista, dal dinamismo e velocità futurista, fino all’astrazione e ad una nuova visione dell’arte.
I fuochi d’artificio, le utopie e la carica rivoluzionaria delle avanguardie, dopo la grande guerra, si stemperano dando l’avvio ad un ripiegamento dentro i movimenti stessi e i loro protagonisti si ammantano di neo-figurativismo e neo-classicismo.
Pittura, scultura, architettura, come la scenografia, l’arredo e le altre arti applicate, si influenzano reciprocamente come sempre nell’arte e così lo “stampo costruttivo” degli anni trenta riprende direttamente i dipinti delle piazze dechirichiane degli anni dieci in una idea di continuità con la nostra storia: una linea mediterranea che attraversa gli affreschi pompeiani, l’arte di Giotto, Masaccio, Piero della Francesca, “rievocata” da De Chirico e che si materializza nelle forme del Razionalismo. Il cubismo picassiano influenza contemporaneamente alcune costruzioni a Praga e subito dopo quelle di Le Corbusier.
Anche il linguaggio scultoreo di Boccioni e quello pittorico di Balla si ritroveranno curiosamente in altre architetture della fine del secolo. L’unità delle arti visive, il “bel composto” di berniniana memoria, sembra a tratti ricomporsi durante il Novecento, anche se in modo enigmatico e frammentario pur nella diversificazione dei linguaggi e nelle aporie temporali.

corso base intermedio breve

CORSO BASE INTERMEDIO BREVE

Il corso base intermedio si rivolge a chi vuole scattare molto per acquisire padronanza della macchina fotografica reflex, la formula breve  è la proposta estiva del Csfadams:

tre turni possibili:

turno  serale delle 21.00 I lezione martedì 4  giugno

turno pomeridiano delle 16.30: I lezione mercoledì 5 giugno ore 16.30

turno pomeridiano delle 18.30: I lezione giovedì 6 giugno ore 18.30

Chiedi informazioni per le modalità di partecipazione, i dettagli dell’organizzazione e l’inserimento nei gruppi.  Alcune lezioni si svolgeranno in  piu’ ore per consentire di finire entro  metà luglio.

Per avere maggiori informazioni

http://www.csfadams.it/corsi-di-fotografia/fotografia-base-intermedio.html

Centro Sperimentale di Fotografia  Adams

Via Biagio Pallai 12

00151 Roma

Tel/fax 06/5344428

Mobile 338/5785977

Info csfadams@tiscali.it

www.csfadams.it

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