MATTEO DI CASTRO LIBRERIA S.T.

Una libreria-galleria di fotografie presenta il libro di Annarita Curcio LE ICONE DI IROSHIMA Fotograie, storia e memoria (Postcart, 2011), 31 ottobre ore 18.30

Matteo Di Castro, romano classe 1966, dopo la laurea in Estetica ha lavorato in ambito televisivo come story-editor, buyer e autore. Per Rai Sat, in particolare, ha realizzato due programmi dedicati ai cortometraggi e all’animazione: Tuffi e Blinkity Blank. Nel 2007 apre nel cuore di Borgo Pio a Roma s.t. foto libreria galleria, con Benedetta Cestelli Guidi e Leonardo Palmieri. Nella sua attività Matteo si dedica in particolar modo alle collezioni del Novecento italiano, alla cura di numerosi progetti espositivi di found photography e alla presentazione di fotografi e artisti contemporanei, fra cui Elisa Abela, Letizia Battaglia e Franco Mapelli. Il nome “s.t.” è un omaggio alla sigla delle opere senza titolo e riflette la scelta di valorizzare le più diverse creazioni riconducibili al medium fotografico. “Collaboravo da un paio d’anni con un’altra galleria, quando nel 2007 ho conosciuto Leonardo Palmieri che stava per aprire una libreria specializzata in fotografia insieme a Benedetta Cestelli Guidi, casualmente una mia ex compagna di scuola. Poco prima dell’apertura abbiamo comprato da un rigattiere un ricco archivio fotografico, dal quale è poi nata la prima mostra: Made in Italy Before Reality. Fotografie ritrovate del Belpaese. Nel corso del 2011 il progetto di s.t. si sta avviando a un parziale cambio di gestione: a Leonardo è subentrato Marco Ledda, altro amico di vecchia data, che gestirà l’attività del caffè-bistot, a partire dall’esperienza già positivamente avviata di Settembrini, in Prati”. La s.t., che collaborerebbe volentieri con realtà quali il MACRO e il Museo di Roma in Trastevere, presta grande attenzione nel mantenere un’offerta letteraria ed espositiva variabile e sperimentale, anche grazie alla presenza di pezzi rari e alla produzione di edizioni fotografiche digitali. “In questi anni ci siamo sempre mossi in assoluta libertà. Abbiamo presentato autori giovani ma anche valorizzato le immagini del passato, proponendo in una veste inedita foto vintage di differenti stili. La mia ricerca personale si è orientata soprattutto sulla fotografia del Novecento di matrice extra-artistica. Da una parte mi interessa riscoprire, studiare e promuovere, in particolare, il reportage italiano dagli anni Cinquanta ai Settanta; dall’altra lavoro con continuità sulle foto trovate, sulle immagini anonime, sugli archivi familiari e aziendali”.
www.stsenzatitolo.it

ANDREA PROVVIDENZA AUDITORIUM DELLA CONCILIAZIONE

Martedì 11 ottobre l’ultima serata di Tersicore 2011 con Ji?í e Otto Bubení?ek, che guidano i danzatori delle più prestigiose compagnie europee

Andrea Provvidenza è Direttore della Comunicazione all’Auditorium Conciliazione e responsabile artistico e organizzatore della rassegna di danza Tersicore, che a soli cinque anni dalla sua nascita ha già ospitato nella capitale le più grandi stelle del balletto mondiale e della coreografia contemporanea. Grazie alla verve produttiva che lo contraddistingue è anche ideatore e fondatore del periodico romano “R360, The Rome Navigator”, un mensile di cultura, arte e informazione locale. Oltre alla permanenza decennale a New York con l’incarico di Direttore della Comunicazione per la Fletcher Asset Management Company, Andrea ha vissuto tre anni a Madrid curando le Pubbliche Relazioni per una società iberica del settore luxury. Affascinato dal mutamento e incline alle sfide, è ossessionato da una parola: contemporaneità. L’arco di Andrea Provvidenza è senza dubbio puntato verso
l’innovazione. L’interesse alle tendenze creative globali, oltretutto testato nelle prolungate residenze all’estero, si traduce nel suo intento: “raccontare quello che sta succedendo nel mondo in tutte le sue espressioni artistiche e intuire cosa può interessare una nuova platea, un pubblico che in alcuni casi si avvicina per la prima volta alla danza. Per riuscire in questo risultato è importante avere anche un pizzico di fortuna e collaboratori che ti sostengono perfino nelle scelte apparentemente rischiose”. Questa propensione suggella da sei anni la collaborazione tra l’associazione Amici dell’Auditorium Conciliazione ed il RomaEuropa Festival, considerato da Provvidenza un punto di riferimento progettuale. Mosso dalla volontà di sanare l’offerta romana, a volte limitata rispetto alla danza, è “attratto da tutto ciò che è ‘in divenire’, soprattutto nelle discipline artistiche. Mi affascina decrittare nuovi codici e in particolar modo quelli che inizialmente risultano indecifrabili”. La più recente concezione delle produzioni creative vede protagonista la trasversalità delle discipline: “La cosa che mi preme maggiormente è presentare al pubblico romano il nuovo linguaggio della danza contemporanea, che oggi non è solo movimento del corpo ma sempre più una commistione di arti visive, recitazione e musica. L’attualità di questo connubio è sottolineata dalla possibilità di ospitare il contemporaneo all’interno dell’Auditorium senza mai snaturare l’anima classica di un teatro con una storia e un vissuto così importanti”.
www.auditoriumconciliazione.it

MONICA COSCIONI – SPAZIO MANASSEI

La materia incontra lo spirito e dall’unione nascono gioielli carichi di bellezza e di emozioni

In una splendida e assolata �mattinata romana noi della redazione di A.I., sempre alla ricerca di nuovo artigiano da scoprire, ci siamo imbattuti in luogo straordinario: lo Spazio Manassei. Un posto magico� dove le vetrine si�illuminano gradualmente una alla volta�per svelare �il loro prezioso contenuto e fasci�luminosi riproducono la luce del cielo�nei vari momenti della�giornata e delle stagioni. Ad accoglierci la splendida Monica Coscioni occhi da etrusca e fisico da amazzone, avvolta nel cachemire di sua produzione ci mostra con orgoglio i gioielli che indossa, le sue meravigliose creazioni.�I suoi gioielli sono davvero�speciali:� forme metalliche pure, scultoree, morbide e sensuali �che sprigionano nella loro acceccante lucentezza la bellezza della materia�con cui sono realizzate. A volte� il metallo � trattato in maniera pura, a volte � �accostato a materiali caldi e �naturali come il legno, l�osso, il guscio d�uovo di struzzo, le piume e il cachemire.� Basta guardasi intorno per�scoprire tante linee e collezioni diverse, ognuna�con un suo concept ed� con un suo�messaggio: l�uovo,�il simbolo della�vita, la goccia, le forza e tante altre. Monica�ci racconta� che � solo un� artigiana, quando si trova nella sua fucina � presa dalla foga della creazione, plasma, rompe, fonde il metallo. Nel momento�creativo non ha paura di sporcasi e farsi male, ma vuole solo tirar fuori dalla materia�l�oggetto che � nascosto in s�, compiendo un�operazione quasi michelangiolesca. I suoi enormi bracciali, i suoi collari sono oggetti d�arte, sono tribali e futuristici allo stesso tempo, sembrano usciti dallo studio di Brancusi o scesi da un�astronave. Da allora� spesso andiamo a �trovare Monica, perch� sia lei che le sue meraviglie riempiono il cuore di gioia e di speranza.

DALVERME

L’esperienza di anni nell’organizzazione di eventi converge in uno spazio dedicato alla musica e al buon bere

Toni Cutrone, ‘ndriu Marziano e Marzia Bonacci sono oggi legati all’attività del locale DalVerme, il circolo culturale Arci che dal 2009 accoglie concerti, performance, visual acts, dj sets, proiezioni e rassegne cinematografiche nel quartiere Pigneto. Toni e ‘ndriù condividono da anni la loro passione per la musica. Rispettivamente batterista e voce del gruppo Hiroshima Rocks Around, dal 2001 gestiscono insieme l’etichetta indipendente NO=FI Recordings con la quale organizzano eventi a Roma. Successivamente, fondano l’associazione culturale No More T. insieme a Marzia Bonacci e Manuela Marugj, con la quale continuano il lavoro di organizzazione eventi e le collaborazioni a più livelli con realtà romane come Dissonanze, LPM, Amore Festival, NERO Magazine e il Circolo Degli Artisti. Toni, ndriù e Marzia organizzano eventi a Roma da più di dieci anni e viaggiano in tour (Europa, USA, Russia) con diversi progetti. “Siamo entrati in contatto diretto con realtà che difficilmente varcano il nostro confine, per offrire a questa città ciò che altrimenti non potrebbe avere. I muri della nostra claustrofobica sala (insieme ai muri dei nostri simpatici vicini!) hanno vibrato per sonorità rock’n’roll, avanguardie, weird e hipnagogic pop, ma anche party di italodisco così come sonorizzazioni di film live”. DalVerme, infatti, non può essere considerato solo uno spazio quanto piuttosto “un’istanza vitale, aldilà dei circuiti convenzionali”. I tre soci applicano naturalmente la stessa attitudine nella conduzione del bar: “le birre, i vini i distillati, e anche le bibite, sono frutto di una selezione accurata, maniacale ed estranea alle mode”. Belghe, tedesche, inglesi, italiane purché siano birre di artigiani. Inoltre, vini di vignerons selezionati e biodinamici all’insegna dell’amore per il bere bene”. Il loro lavoro li ha portati a condividere esperienze con diverse realtà del variegato panorama romano: dai fratelli del Fanfulla101 e del Forte Fanfulla, a gallerie e riviste quali MotelSalieri, NERO Magazine, RawRaw, a etichette musicali attive in città (SelvaElettrica, JeetKune, Bubca, AAVV, NO=FI), fino a realtà più grandi e istituzionali come Circolo Degli Artisti, INIT, Dissonanze. “Da qui anche si è maturata l’esigenza di assumersi la piena responsabilità nella libertà delle nostre scelte, senza necessariamente relazionarsi ad altre realtà con orizzonti non sempre affini”.
www.myspace.com/dalverme8

GIOVANNI GIULIANI – FONDAZIONE GIULIANI

Una Fondazione che promuove il dialogo con gli artisti all’insegna del concetto di libertà creativa

Giovanni e Valeria Giuliani fondano nel 2010 la Fondazione Giuliani, ente no-profit in cui i due coniugi ricercano e promuovono giovani artisti contemporanei. Insieme alla direzione artistica di Adrienne Drake, si occupano di organizzare mostre personali di artisti nazionali e internazionali che non hanno mai esposto in Italia, portandoli all’attenzione del pubblico anche con la produzione di cataloghi monografici e opere site specific. Dall’apertura ad oggi, i due collezionisti hanno visto avvicendarsi nei loro spazi artisti come Nora Schultz, Mona Hatoum, Alessandro Piangiamore, Marco
Raparelli
, oltre a eventi performance di Jamie Shovlin e Lustfaust in collaborazione con MACRO e con il Teatro Eliseo di Roma. “Il nostro intento principale è la volontà di concentrarci su situazioni che non è facile vedere in Italia – spiegano Giovanni e Valeria Giuliani. Per fare ciò puntiamo su mostre personali che possano permettere ai visitatori di conoscere meglio la pratica di ogni singolo artista. Per questo, per ogni mostra che organizziamo, produciamo e commissioniamo nuovi lavori. Ma spesso ci piace lasciare che gli artisti interagiscano con opere della Collezione Giuliani, dando loro la possibilità di reinterpretarle e ripresentarle come meglio credono. La nostra attenzione si è focalizzata principalmente su artisti che lavorano prevalentemente con la scultura. Penso a Nora Schultz, alla quale abbiamo dedicato una mostra che si chiamava “avere luogo” o a Simon Dybbroe Møller e Oscar Tuazon che verranno nei nostri spazi prossimamente. Sono, questi, artisti che, seguendo una ricerca concettuale rigorosa, mettono una particolare enfasi anche nell’opera d’arte e nel risultato materiale della loro ricerca”. L’obiettivo, oltre ad offrire mostre di qualità, è quello di tenere vivo un dialogo di libertà e creatività tra la Fondazione e gli artisti. Oggi auspicano collaborazioni con musei istituzionali e con le altre fondazioni chea rappresentino realtà creative, vivaci e fondamentali per la città. Tra le ultime iniziative, infatti, quella di aver aperto le porte della loro Fondazione all’Università: i Giuliani accolgono studenti universitari interessati a tirocini formativi e organizzano cicli di visite guidate per gruppi di studenti e studiosi.
www.fondazionegiuliani.org

ROMA PROVINCIA CREATIVA