Essenzialismo e Maschere di Luminita

Luminita, artista e pittrice rumena, inaugura la sua prima mostra personale alla Galleria Vittoria di Roma. Una selezione di opere dedicate al tema della “maschera” saranno esposte fino al 6 ottobre 2012.

Luminita inaugura la sua prima mostra personale, presentando una selezione di opere che ben illustrano la portata espressiva di questa pittrice.

Trasferitasi dalla sua terra natia, Focsani, in Romania, vive da tredici anni a Roma.
Dopo qualche anno in Italia, scopre la sua passione per l’arte e decide di intraprendere un iter artistico presso lo studio del Maestro Claudio Spada, il quale le fornirà degli ottimi strumenti per esprimere al meglio il suo innato potenziale.
La semplificazione dei volumi e la sua aspirazione all’essenzialità hanno una matrice diversa da quella che si potrebbe credere. Luminita, infatti, non vuole presentare il suo sguardo interiore sul mondo ma piuttosto portare il fruitore a ragionare sull’essenza di ciascuno di noi.
Molte sono le opere rappresentanti maschere, maschere che tutti i giorni, ciascuno di noi, in diverse situazioni, è costretto ad indossare.
La sua non è una semplice decostruzione figurativa, con l’abbandono dei particolari che caratterizzano la figura, l’artista vuole arrivare a descrivere l’essere nella sua forma più concreta, priva di quelle sovrastrutture che gli uomini acquisiscono fin dalla prima infanzia.
Nelle sue maschere i pochi segni che rimandano alla figura umana, creano forme così assolute ed essenziali da portare l’impronta dell’individualità vivente.
Nelle tele più prettamente geometriche possiamo notare costantemente qualche elemento che rimanda alla rappresentazione della realtà, ma inserito in uno spazio dove i colori hanno la pretesa e l’aspirazione di ampliare la tela stessa, di ricreare addirittura uno spazio oltre la tela, come se, per il grande impulso creativo di cui è feconda questa notevole artista, la circoscrizione della sua opera all’interno di uno spazio chiuso non fosse sufficiente.

Un’opera, quella di Luminita, che spazia da un “neo umanesimo”, che indaga l’Uomo con sguardo attento e colmo di pietas , assorbendo la semplicità di cui parla Brancusi per farsi accarezzare dalle scelte cromatiche di un altro notevole artista contemporaneo, Claudio Spada, ed approdare infine a soluzioni plastiche di un colorismo che sintetizza un’elaborazione della realtà complessa ed essenziale al tempo stesso.

Durata: 27 Settembre – 06 Ottobre 2012

Galleria Vittoria
Via Margutta, 103 – Tel. 06.36001878
A cura di: Tiziana Todi e Alessandra Lorenzetti
orario galleria: lunedì / venerdì 15,00-19,00 – fuori orario su appuntamento
www.galleriavittoria.com – info@galleriavittoria.com

Fotografia. Festival Internazionale di Roma

La XI edizione del Festival Internazionale di Roma, a cura di Marco Delogu, quest’anno ha come tema il lavoro, parola chiave della storia della fotografia. Il programma prevede mostre, talk, concorsi, workshop e coinvolge anche alcuni spazi del MACRO di via Nizza e gli spazi de La Pelanda a Testaccio.

Per il terzo anno consecutivo MACRO Testaccio ospita FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma.

Tema di questa, undicesima edizione è work, il lavoro: soggetto ricorrente nella fotografia documentaristica, qui affrontato in una prospettiva dalla quale emergono distanze e punti di contatto rispetto all’immagine novecentesca del lavoro, rilanciando inoltre la centralità dell’individuo.

FOTOGRAFIA, sotto la direzione artistica di Marco Delogu, raccoglie quest’anno i lavori di 180 fotografi provenienti da tutto il mondo, con oltre 2000 fotografie presentate all’interno del circuito del Festival, e che comprende numerosi spazi espositivi pubblici e privati.

I padiglioni A e B di MACRO Testaccio e La Pelanda ospitano:

Camera Work, collettiva a cura di Marco Delogu.
In mostra le opere di Roger Ballen, Yto Barrada, Claire Chevrier, Raphaël Dallaporta, Joseph Koudelka, Chris Killip, Fosco Maraini, Nina Poppe, Simon Roberts, Lars Tunbjörk e Florian van Roekel.

Rome Commission, il ritratto fotografico di Roma che annualmente coinvolge un artista diverso. Lo zuavo scomparso è il titolo del progetto di Paolo Ventura, artista selezionato per il 2012.

Fields. This is not an office. Hit the crowd, le tre mostre dei curatori esterni nominati attraverso il bando internazionale del 2010.
Fields, a cura di Paul Wombell, include la partecipazione di Ulrich Gebert, Jackie Nickerson, Mishka Henner. This is not an office, a cura di Marc Prüst, include le opere di Jeroen Kramer, Marco Vernaschi, Tim Hetherington, Stanley Greene. Hit the crowd, a cura di Valentina Tanni, include gli artisti IOCOSE, David Horvitz, Matt Richardson.

Il paese è reale, a cura di Alessandro Dandini de Sylva.
Mostra dedicata alla giovane fotografia italiana. Il progetto vede coinvolti Andrea Botto e Francesco Neri (selezionati per la prima edizione del Premio Graziadei Studio Legale), Tommaso Bonaventura, Lorenzo Durantini, Alessandro Imbriaco, Francesco Jodice.

I mondi dei lavori perduti, a cura di Marco Delogu e Paola Ugolini.
La mostra verte sul lavoro delle pescatrici Ama giapponesi con le immagini di Fosco Maraini (nel centenario della sua nascita) e le fotografie contemporanee della giovane tedesca Nina Poppe.

Lost&Found 3/11, progetto promosso da Doozo art book & sushi.
Focus del progetto è il lavoro di un gruppo di 500 ricercatori volontari che, all’indomani dello Tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011, ha recuperato dalle macerie 7.600 album e 13.000 fotografie, restituendole ai legittimi proprietari.

Premio IILA per la giovane fotografia latinoamericana, V edizione.
Artisti coinvolti: Nicolas Alejandro Sanin, vincitore dell’edizione 2011, Alejandro Cartagena, Verónica Gutiérrez Valenzuela, Fabián Hernández Mena, Christian Rodríguez, Coni Rosman.

Call for Entry, V edizione.
Concorso dedicato ai giovani fotografi internazionali; i 15 progetti selezionati sono proiettati all’interno del padiglione A per tutta la durata del Festival.

Inoltre, sempre negli spazi di Testaccio, sono i lavori fotografici di Olivo Barbieri (con un dittico realizzato a Cavezzo, Modena: località colpita dal recente terremoto); di Dario Coletti, Franco Mapelli e Massimo Mastrolillo (con scatti che testimoniano il rapporto tra territorio e lavoro in Sardegna); il progetto Burma’s stories (interventi multimediali di studenti di fotografia birmani); e Photobooks Exhibition (selezione di pubblicazioni di fotografia contemporanea).

Nel corso dei quattro giorni di inaugurazione (20-23 settembre) sono previsti il Magnum Workshop (con Richard Kalvar e Moises Saman) e la sezione dedicata all’editoria di settore.

Il programma completo è disponibile al sito del Festival.

MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani, 4 00153 Roma
aperto da martedì a domenica dalle 16 alle 24
biglietti 5 intero, 3 ridotto;
cumulativo MACRO (Via Nizza138) + MACRO Testaccio 11 intero, 9 .

Euròpia – Rax Rinnekangas

In occasione dell’XI edizione di Fotografia Festival Internazionale di Roma, Sala 1 presenta una selezione di fotografie dalla serie Európia dell’artista finlandese Rax Rinnekangas, interpretando il tema del festival che quest’anno è dedicato al lavoro.

Fotografo, filmmaker e scrittore finlandese, Rax Rinnekangas si caratterizza per la grande originalità e la qualità del suo lavoro. In occasione dell’11° edizione di Fotografia Festival Internazionale di Roma, Sala 1 presenta una selezione di fotografie dalla serie Európia, interpretando il tema del festival che quest’anno è dedicato al lavoro. Soggetti principali di Rinnekangas sono i migranti e i lavoratori, ripresi nei loro contesti quotidiani. Le sue fotografie ritraggono l’europeo “autentico” che vive nelle periferie dell’Unione, lontano dal caos delle grandi metropoli, legato alle proprie radici oltre il tempo, disinteressato all’attuale materialismo.

La mostra inaugura a Sala 1 martedì 25 settembre alle ore 18.30 e sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato, dalle 16.30 alle 19.30, fino al 4 novembre.

In occasione della mostra fotografica, Sala 1 presenta anche una rassegna inedita dedicata al progetto Five Master Houses of the World, un ciclo di cinque film realizzati da Rinnekangas tra il 2007 e il 2010. I film saranno proiettati il 23 ottobre presso la Casa dell’architettura e nei giorni 24, 25, 27, 30 ottobre presso il Museo di Roma in Trastevere. Analizzando case private progettate da cinque grandi architetti modernisti, i film offrono una interessante prospettiva sul linguaggio e sulla filosofia progettuale che ne sono alla base, nonché sull’importanza di questa fase storica sull’intera storia dell’architettura.
Presentazione: 23 ottobre ore 14.00 presso la Casa dell’Architettura, p.zza Manfredo Fanti, 47.
Proiezioni: 24, 25, 27, 30 ottobre presso il Museo di Roma in Trastevere, p.zza S. Egidio, 1/b
Film in programma: The Melniknov House (Konstantin Melnikov), Russia, 1927-29; Villa Mairea (Alvar Aalto), Finlandia, 1939; Casa de Estudio (Luis Barragan), Messico, 1948; Le Cabanon (Le Corbusier), Francia, 1952; The Koshino House (Tadao Ando), Giappone, 1979-84.

Sala 1 Centro Internazionale d’Arte Contemporanea
Piazza di Porta S. Giovanni, 10 – 00185 Roma
Tel. 06 7008691 – salauno@salauno.com
www.salauno.com

Qui trovate tutte le informazioni sulle esibizioni e le location del Fotografia Festival Internazionale di Roma di quest’anno.

Waterfire Roma

Waterfire è un grande spettacolo di arte pubblica, in programma per venerdì 21 e sabato 22 settembre a Roma sulle rive del Tevere, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini.

Falò galleggianti che bruciano dal tramonto a mezzanotte, fluttuanti sulle acque del Tevere, accompagnati da musiche e coreografie: avremo modo di assistere a questo e molto altro in WATERFIRE, il grande spettacolo di arte pubblica, in programma venerdì 21 e sabato 22 settembre a Roma, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini sulle rive del Tevere.

L’evento d’arte, ideato e diretto dall’artista americano Barnaby Evans, sarà presentato con le performance di teatro ambientale MOVEABLE SPACE, della coreografa Linda Foster, nonché una reiterazione di CHANCE ENCOUNTER, di Robert Hammond. L’iniziativa, organizzata da Pino Fortunato e con la partnership di TEVERETERNO Onlus, si presenta come un’installazione e una straordinaria cerimonia urbana dedicata alle città d’acqua, con lo scopo di rivalorizzare e trasformare in maniera creativa le aree fluviali.

WaterFire fu organizzato per la prima volta da Barnaby Evans nella città di Providence (Rhode Island, USA) diciotto anni fa. Da allora ha guadagnato tanta popolarità da ergersi a trampolino di lancio per molte altre forme di arte. Ripetuto stagionalmente per sette mesi senza pause, è diventato la principale attrazione dell’intero Stato, con oltre dieci milioni di spettatori. Proprio di recente l’opera si è aggiudicata il prestigioso premio Art Place America. Si tratta di una vera e propria iniziativa di “community-based art”, in cui il pubblico è attivamente partecipe e protagonista.

Grazie agli ottimi risultati ottenuti, negli ultimi anni l’artista ha apportato delle modifiche a WaterFire adattandolo ad altre città degli Stati Uniti, oltre che a Singapore, con l’ambizione di ottenere gli stessi straordinari risultati sociali, culturali ed economici sul tessuto urbano coinvolto.

WaterFire ha un impatto travolgente. Acqua e fuoco sono il cuore dell’installazione, con una giustapposizione deliberata degli elementi simbolo della vita e della comunità fin dall’antichità. Lo spettacolo è un’esperienza sinestetica e ha l’effetto di un suggestivo rito tribale dell’età contemporanea. La semplicità e la bellezza magica dei fuochi scoppiettanti riflessi nell’acqua creano infatti un’atmosfera incantata e tranquilla e un profondo senso di pace, condivisione e comunità.

La manifestazione arriva per la prima volta in Europa ed è ospitata nella Capitale, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, a “Piazza Tevere”, uno spazio che l’Associazione Tevereterno Onlus, fondata dall’artista Kristin Jones, ha ridefinito come una “piazza virtuale”, dedicandola all’arte contemporanea e invitando grandi artisti a realizzare qui lavori site-specific con l’obiettivo di riqualificare l’area attraverso attività culturali programmate.

WaterFire Roma è realizzato con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico e grazie al contributo de Il Gioco del Lotto e GTech – controllata di Lottomatica Group, rientra nell’ambito della programmazione dell’Estate Romana e gode del Patrocinio dell’American Academy in Rome.

WaterFire Roma è prodotto da Fortunato Productions e Associazione Art For Promotion, grazie al supporto tecnico di Bio-Energy Srl per la fornitura di legna riciclata e di Barani Group per i servizi di sicurezza.

WaterFire: Roma 21 e 22 settembre 2012, a partire dalle ore 19.00 fino a mezzanotte Luogo Fiume Tevere, Ponte Sisto – Ponte Mazzini, Lungotevere della Farnesina, Banchina del fiume (Piazza Tevere)

www.waterfire.tv

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Claire Chevier

L’Accademia di Francia di Roma – Villa Medici – dal 18 settembre al 4 novembre ospita la mostra “Camminando” della Claire Chevrier. L’esposizione si inserisce tra gli eventi dell’XI edizione di Fotografia 2012 – Festival internazionale di Roma.

Camminando. “Realizzo delle serie fotografiche che hanno come base di partenza un punto: grandi città o luoghi di lavoro”. Nell’ambito della XI edizione di Fotografia, Festival Internazionale di Roma, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici – ospita la mostra fotografica di Claire Chevier, a cura di Eric de Chassey. Le opere sono esposte presso l’Atelier del Bosco della Villa.

Claire Chevrier nata nel 1963 vive e lavora tra Parigi e Mayet. Nel 2007-2008 è stata ospite dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici come borsista. Ha organizzato diverse mostre personali di grande rilievo e non solo in Francia. Attualmente è in preparazione una sua mostra presso la Biennale d’Art du Havre. Come lei stessa dice, il suo lavoro si interroga sullo spazio e sul posto che gli esseri umani hanno in questo spazio, cercando di tracciare quello che spesso ci sfugge al primo sguardo e prendendo come spunto creativo le grandi città e i luoghi di lavoro.

Il direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Éric de Chassey così descrive il lavoro dell’artista: “tutte le immagini di Claire Chevrier poggiano sulla ricerca di una buona distanza. La buona distanza, cioè, tra la fotografa e il suo soggetto che induce quella tra la fotografia e i suoi spettatori. «Buona» è un termine che qui non viene inteso in senso morale; esso piuttosto ha a che vedere con la questione dell’efficacia. Un’efficacia estetica, poiché tale pratica della fotografia appartiene a pieno titolo al regime dell’arte; e un’efficacia informazionale, poiché essa documenta una situazione concreta. Per quanto riguarda le immagini di grande formato (realizzate in particolare quando l’artista era pensionante a Villa Medici nel 2007-2008), lo sguardo circola sulla superficie, diretto dai meandri di un elemento strutturante (tubo, cavo, strada) e rilanciato da scansioni di dettagli significativi”.

E prosegue: “Per quanto concerne, invece, le immagini di piccolo formato viene proposto uno sguardo di profilo. Là dove si mostrano delle persone al loro posto di lavoro, esso è diretto dall’attrezzo che appare sul volto passando per la mano e la spalla, essendo l’occupazione meno visibile rispetto alla concentrazione. La differenza tra questi due formati risiede più negli sguardi da essi convocati che nei loro rispettivi soggetti. Che mostri paesaggi trasformati dall’attività umana o situazioni di lavoro più concentrate, Claire Chevrier adotta sempre una buona distanza tanto di fronte ai soggetti che ai suoi potenziali spettatori. E si tratta della buona distanza propria del rispetto attento e preciso, non imposta a priori, ma trovata nel momento stesso dell’esercizio dello sguardo e dell’incontro.

La mostra prevede quattordici opere allestite nell’Atelier del Bosco e due grandi baches che saranno posizionate sotto la loggia e nel giardino dei limoni di Villa Medici. Altrettante quattro opere saranno esposte al Macro nell’ambito del Festival di Fotografia.

Académie de France à Rome – Villa Medici
Viale Trinità dei Monti, 1 00187 Roma

Atelier del Bosco
10.45-13 e 14-19 (lunedì chiuso)
dal 25 settembre la mostra sarà integrata al percorso delle visite guidate.

Immagine: PE 09, lavoro realizzato nell’ambito della Résidence de recherche et de création du Centre Régional de la Photographie du Nord Pas de Calais

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