La Disabilita’ come Risorsa Creativa

In mostra 23 lavori realizzati nel corso dei laboratori d’arte della Comunita’ di Sant’Egidio da persone con disabilita’: opere su tela, assemblages e installazioni.

Giovedì 21 giugno 2012, alle ore 17.30, il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma, inaugura la mostra La Disabilità come Risorsa Creativa, a cura di Maria Carosio e Simonetta Lux. In occasione della mostra saranno esposte nella sala inferiore del MLAC ventitré opere realizzate nel corso dei laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio da persone con disabilità.

L’evento è l’ultima tappa di un progetto cominciato nel 2003 e presentato in diversi luoghi istituzionali, con la partecipazione di artisti internazionali. Da molti anni persone giovani e meno giovani, con diversi livelli di disabilità e un vissuto di marginalità, lavorano nei Laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio, collaborando anche con artisti affermati, critici d’arte e accademici, appassionati a questo mondo “sconosciuto” e alle sue straordinarie risorse.

In occasione di questo evento gli autori presentano opere su tela, assemblages e installazioni, in cui il colore e la materia acquisiscono intensità e forza espressiva che pervadono l’ambiente espositivo. Secondo Simonetta Lux, curatrice della Mostra: «Ogni autore opera sapendo (consciamente o inconsciamente) che c’è un mondo che richiede al suo io la sua decisione creativa e formale».

La mostra, che fa parte del programma espositivo del MLAC e del Polo Museale della Sapienza Università di Roma, è promossa dalla Comunità di Sant’Egidio. La mostra è patrocinata dal Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione. Si ringraziano per la collaborazione Roberto Polli e Guido Manca.

Inaugurazione: giovedì 21 giugno, ore 17.30
MLAC
Piazzale Aldo Moro 5, Roma
lun-ven 15-19
ingresso libero

Ana Rewakowicz in Living in a bubble

Performance dell’artista Ana Rewakowicz a cura di Elena Abbiatici e Valentina G. Levy

Conversare, camminare, dormire, scoprirsi: tutto in una bolla.
Bolla come spazio nomadico di vita, rifugio della propria identità, scoperta di quella altrui.
Luogo di affetto, architettura di protezione da portare ovunque si abbia bisogno di casa.
Esperienza da indossare in pvc e da far sperimentare a terzi, nella consapevolezza che l’uno senza l’altro non possiamo essere.

Ana Rewakovicz ha viaggiato da un paese, cultura, linguaggio all’altro: dalla Polonia d’origine al Canada dove risiede attualmente.
Per portare la propria casa ovunque e condividerla con gli altri, ha scelto la bolla.
Da oltre 10 anni infatti l’artista elabora oggetti gonfiabili mobili di vario genere, materiale e dimensione, indossabili ed abitabili, per i quali coinvolge persone e le mette al centro dell’esperienza. I suoi Dressware and Inflatebles sculpteres sono delle architetture trasportabili, degli ambienti mobili, spazi sociali di pensiero, riflessione condivisa. Una meditazione sulla nostra mobilità costante e il progressivo crescere di condizioni di flusso negli stili di vita contemporanei. Modi di conoscere, possibilità epistemologiche, delicate architetture d’affetto, realizzate con lattice di gomma, polivinile, poliuretano.

La sfida sta nel trovare confort in questi vestiti gonfiabili, che possono divenire, un eco, uno specchio di comprensione e indagine verso l’estraneo che è in noi.
Nella serata del 21 giugno il pubblico sarà coinvolto in una performance e avrà la possibilità di scoprire alcuni Dressware di Ana Rewakovicz.
A completare la serata sarà un live del pianista Sebastiano Brusco.

PERFORMANCE
21 giugno 2012 ore 18,30
Label201 – Via Portuense 201, Roma

IL RADICANTE

IL RADICANTE

Mostra personale dedicata allo scultore altoatesino Aron Demetz che ne ripercorre l’interessante produzione artistica incentrata sull’attenzione alla figura umana, dando vita a opere profondamente simboliche, ma al contempo fisiche e reali.
La Pelanda, Centro di Produzione Culturale
piazza Orazio Giustiniani 4, Roma

Il viaggio in Italia di Fëdor Dostoevskij

L’esposizione e’ dedicata a un periodo significativo della vita e del processo creativo dello scrittore russo, e presenta il lavoro di Leone accompagnato da una serie di documenti relativi a quel periodo.

In questa occasione Francesca Leone presenterà al pubblico la sua opera inedita, rappresentante il ritratto del celebre scrittore russo, scelta come immagine icona dell’evento.

La mostra, patrocinata da Roma Capitale, Assessorato alle Attività Produttive al Lavoro e al Litorale e dall’Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana, è organizzata dal Dipartimento per la Cultura della Città di Mosca, dal Moscow City Museum, da Il Cigno GG Edizioni in collaborazione con il Pio Sodalizio dei Piceni e il Museo Mastroianni, e si avvale della partecipazione del Museo Statale di Letteratura di Mosca e della Casa Museo di Dostoevskij di Mosca.

L’esposizione, dedicata a un periodo delimitato, ma assai significativo della vita e del processo creativo dello scrittore russo, riguarda i suoi soggiorni in Italia. Proprio in Italia, nell’inverno del 1868, Dostoevskij ultimò il suo romanzo, L’idiota. Roma, Napoli, Torino, Firenze e Milano sono le città del suo itinerario italiano. Compito del progetto espositivo è quello di raccontare il periodo italiano di Dostoevskij attraverso la messa in relazione di tutti gli episodi più salienti che hanno caratterizzato la sua esistenza.

Il corpus espositivo della mostra è costituito da una serie di materiali relativi a quel periodo, e delle fotografie raffiguranti la famiglia Dostoevskij. Particolare valore hanno alcuni oggetti originali appartenuti personalmente al grande romanziere e a sua moglie Anna Grigorevna Snitkina provenienti dai fondi della Museo Letterario Statale di Mosca, come, tra gli altri, la sua penna stilografica e il suo biglietto da vista per la prima volta visibili a Roma.

Altri documenti di indubbio interesse sono invece copie di manoscritti, lettere e del carteggio tra Dostoevskij e la moglie Anna, e di altre testimonianze dell’influsso che il romanziere russo ebbe nelle varie sfere del fare culturale e artistico. Nell’ambito di questa esposizione sarà inoltre possibile entrare a conoscenza del periodo meno indagato della vita di Dostoevskij che è quello dei suoi primi anni di vita a Mosca, trascorsi nella casa presso l’Ospedale dei poveri, dove il padre lavorava come medico, e dove il giovane futuro scrittore avrebbe “costruito” la propria Weltanschauung popolata da immagini e personaggi che i lettori avrebbero incontrato nelle pagine dei futuri romanzi.

Inaugurazione: giovedì 14 giugno 2012, ore 19,00

Complesso Monumentale del Pio Sodalizio dei Piceni
piazza San Salvatore in Lauro, 15 Roma
Orari: dal lunedì al venerdì 10.00-13.00/16.00-19.00, giorni festivi chiuso
Ingresso gratuito

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