Susanne Kühn – 15 disegni

Si inaugura il 25 maggio la mostra dell’artista Susanne Kühn , presso la Sala 1 del Centro Internazionale d’Arte Contemporanea

Dopo impegnative collaborazioni con le gallerie Changing Role di Napoli e La Veronica di Modica, la Sala 1 ospita questa volta un importante progetto in collaborazione con Haunch of Venison Londra e New York.

L’artista scelta è Susanne Kühn, che presenta un’accurata selezione di disegni, facenti parte dell’opera grafica più recente e intesa dall’artista come produzione parallela a quella pittorica. I disegni sono caratterizzati dalle molteplici influenze orientali e classiche ma sono soprattutto finalizzati alle creazione di un insieme armonico di simboli e forme. Tali elementi compongono insoliti paesaggi.

La mostra fa parte del programma collaterale del progetto “Roma Contemporary” e si inaugura proprio il primo giorno della fiera.

Susanne Kühn, pittrice, nata nel 1969 a Leipzig, vive e lavora a Friburgo. Si è laureata alla Hochschule di Leipzig e ha conseguito una specializzazione all’Hunter College e presso la School of Visual Arts di New York. Kühn ha ricevuto prestigiosi grant dall’Harvard Universiy di Cambridge e dall’University College di Londra. Ha iniziato nel 1999 l’attività espositiva a livello internazionale. Sue mostre personali sono state ospitate in varie gallerie e musei di New York, Londra, Berlino, Denver e Cambridge. Un’ampia monografia è stata pubblicata nel 2008 da Hatze Cantz.

Dalle 16,30 alle ore 19,30 dal martedì al sabato
Sala 1 centro internazionale d’arte contemporanea
Piazza di Porta S. Giovanni, 10
00185 Roma
www.salauno.com
tel 06 7008691

SING SWEET SONGS OF CONVICTION

Dopo la prima tappa di Berlino, arriva a Roma la mostra itinerante di Lisa Wade

Dopo la prima tappa alla Galleria Schau Fenster di Berlino, Sing Sweet Songs of Conviction arriva a Roma nel suggestivo spazio Label201, una vecchia stalla dei primi del ‘900, recuperata con grande rispetto dell’architettura esistente, preservandone volumi e superfici, lasciando leggere i diversi strati che col tempo si sono sovrascritti sulle pareti originali.

Il progetto Sing Sweet Songs of Conviction nasce nel dicembre 2010 quando un gruppo di artisti finalisti del Celeste Prize International 2010, si radunano per allestire la mostra del premio a New York. Da qui nasce l’idea di una mostra itinerante in ogni città di residenza di ogni artista.

Sei donne di sei nazionalità differenti che utilizzano altrettanti linguaggi artistici per esprimersi: Alessia Armeni, Helena Hamilton, Denise Hickey, Francesca Romana Pinzari, Pernette Scholte e Lisa Wade.

Pittura, scultura, installazione, video e performance sono i molteplici media che utilizzano. Ognuna di loro ha una propria personale tecnica che ha affinato nel tempo. Come approccio e filo conduttore hanno in comune la partenza da un soggetto molto preciso per cominciare un lavoro, che può essere il proprio corpo o la propria psiche, la luce, il clima globale, o la comunità che le circonda.  Sarà forse quest’ossessione di soggetti concreti che le unisce, per esempio la cura che mettono per lo studio dei dettagli e l’umiltà di non esprimere giudizi prima di aver visto il tutto. Questo aspetto fa pensare che quello che hanno in comune, nonostante le diversità apparenti, è un approccio femminile alla produzione artistica. I micro-cosmi esaminati dalle sei artiste, perderebbero parte del loro significato se non fossero messi in relazione a un macro-cosmo. Una mostra itinerante sviluppata insieme, la voglia di discutere per confrontarsi e affiancare le loro idee con quelle dei loro simili, questo incoraggia nuove collaborazioni e circostanze che aprono nuovi orizzonti a tutti coloro che sono coinvolti.” (Julia Draganovic)

In ogni città è stato invitato un guest artist e un guest curator con l’intenzione di caratterizzare il progetto in ogni luogo, e per mettere in rilievo la realtà artistica locale. Nella tappa di Roma nel ruolo di guest artist sarà presente Pietro Ruffo, a cura di Laura Barreca. Le opere in mostra di Pietro Ruffo partono dalla riflessione di “in che modo oggi i social network e la comunicazione telematica partecipano ai cambiamenti sociali e politici del mondo?”. Partendo dall’immagine di alcuni cartelli con le scritte in arabo sventolati per le strade delle città in sommossa, ripresi dalle videocamere di telefoni cellulari e rimbalzati poi sulla stampa mondiale, Pietro Ruffo realizza due grandi disegni su carte geografiche arabe: South American Spring e African Spring, parte di una serie di lavori intitolata Freedom Supermarket. L’artista mostra la forza con la quale questi popoli riaffermano la propria libertà individuale, attraverso una resistenza civile massiccia, come un virus che progressivamente sta per espandersi oltre l’universo arabo, in molti altri paesi.

Durante l’inaugurazione del 22 maggio, negli spazi esterni della galleria gli spettatori potranno assistere a una serie di eventi speciali: live performance di Helena Hamilton Climb through the holes in my brain to get to my soulluos, I promise to wake up soon e la proiezione dei video I ain’t superstitious di Francesca Romana Pinzari e Marina di Pernette Sholtes.

Per maggiori informazioni:
www.label201.com
www.singsweetsongsofconviction.com
www.facebook.com/SingSweetSongsOfConviction

BaBeL2 – Festival Indipendente di Abitare Critico- Diritto alla città

Spostamenti fisici e concreti di popolazioni, usi diretti della città attraverso ripetute espulsioni, o usi indiretti, tramite movimenti del mercato: qui, all’interno di queste “scenografie” noi abitiamo. Siamo gli attori mai protagonisti. In questa realtà contemporanea il concetto di “diritto alla città”, come descritto da Henry Lefebvre, si trasforma in azione operativa e funzionale per la rivendicazione del concreto e organico “diritto alla vita urbana” attraverso due valori essenziali. Partecipazione come fondamentale necessità all’esercizio di una concreta influenza sulle politiche di disegno urbano. E appropriazione quale conseguente incursione nelle dinamiche lucrative di uso e consumo del territorio.

Reclamando ed esercitando il diretto “fare uso” del territorio urbano dal 15 al 20 maggio all’interno del Forte Prenestino a Roma si propongono e si attivano laboratori di riflessione o di progettazione.
BaBeL2 – biennale indipendente dell’abitare critico è un festival di produzioni, un luogo in cui produrre idee e spazi.
Attraversando pratiche e condizioni diverse dell’abitare, BaBeL2 riconosce e scopre un vivere quotidiano “critico” che metta in evidenza scenari eterogenei e poliformi, relativi all’abitare critico inteso come “abitare la crisi” e come “abitare consapevole”. Attivando spazi dove poter far coincidere e far interagire percorsi e ricerche, esperienze e teorie. Perché BaBeL2 è una trama complessa e vuole essere attivamente una babele sotto forma di organismo capace di produrre differenti altri organismi, capace di costruirsi come una macchina che si espande secondo diramazioni multiple e composite. Un evento sperimentale in cui interagiscano le teorie sull’architettura e sullo spazio urbano con l’architettura come pratica dell’agire, come azione e attività connessa alla disciplina teorica.

Il festival BaBeL2 è dedicato alla memoria e alla battaglia di Jolanta Brzeska attivista che ha fondato l’Associazione per i Diritti degli Inquilini di Varsavia, la cui lotta contro l’aumento degli affitti è stata fermata con la sua uccisione: il 1 marzo 2011 il suo corpo carbonizzato è stato trovato nella foresta alla periferia della città. Rivendichiamo giustizia per la morte di Jola. Perché i cittadini sono la città. Perché ridurre la città a semplice merce e i suoi abitanti a mero capitale umano rende necessario un’opposizione che reclami la stessa città nel suo significato e nei suoi contenuti. Perché il diritto all’abitare, il diritto alla città e alla partecipazione al suo assetto e ai suoi mutamenti è criterio di riferimento nella costruzione di scenari diversi in cui essere protagonisti.

PROGRAMMA DEL FESTIVAL

illustrazione di veronica felner
per info: babel(dot)forteprenestino(at)gmail(dot)com
www.babel.forteprenestino.net

Festival del Verde e del Paesaggio

Al Parco Pensile dell’Auditorium Parco della Musica di Roma debutta il Festival del Verde e del Paesaggio, il più importante appuntamento vivaistico e paesaggistico in Italia.

Tre giorni da condividere con giardinieri, garden designer, paesaggisti, architetti, vivaisti, artigiani, che metteranno a disposizione del pubblico la loro esperienza, le loro creazioni e  i loro prodotti.

Una passeggiata di oltre 1 km in continuo movimento, tra profumi, colori e varietà di piante. Lungo il percorso il pubblico incontrerà i giovani dell’Accademia di Belle Arti di Roma che realizzano ritratti e busti in argilla in tempi da record, i musicisti dell’Accademia Filarmonica Romana e potrà godere dei video documentari del National Geographic Channel (canale 403 di Sky) sul tema del paesaggio.

Cuore della manifestazione è Giardininterrazza, attenta selezione di vivai, artigiani, designer e aziende di arredamento da esterni, con le Follie d’Autore, opere realizzate da paesaggisti attivi sulla scena nazionale ed internazionale, e gli allestimenti dei Giardini in Balcone, lavori realizzati da neo-laureati in architettura. Novità di quest’anno è la sezione Nuovi Paesaggi, dedicata ai progettisti che offriranno consulenze e soluzioni creative per quanti hanno un giardino, una terrazza, un balcone o anche solo un davanzale da far rivivere.

I visitatori, si rilasseranno sul prato delle Oasi di Fabrica 1923 con meravigliose stuoie, ombrelloni e box menù di cucina mediterranea. Nel corner dedicato alla città di Berlino si potrà sorseggiare l’autentica birra della capitale tedesca.

Parco Pensile dell’Auditorium Parco della Musica
18, 19, 20 maggio 2012
Viale Pietro de Coubertin, Roma
Orario 10.00 – 20.30

Biglietto intero € 10,00
€ 8,00 Fino a 26 anni
Gratuito sotto 12 anni

www.festivaldelverdeedelpaesaggio.it
www.giardininterrazza.com

REBIBBIA ON THE WALL, un progetto di arte e riqualificazione promosso dalla Provincia di Roma

Progetto presentato dall’Associazione culturale WALLS

A fine 2010 il Dipartimento Innovazione e Impresa della Provincia di Roma ha pubblicato il Bando Iniziative Creative volto al sostegno e alla promozione di idee progettuali, iniziative ed eventi riguardanti la creatività da tenersi nel corso del 2011.

Tra questi c’è il progetto “REBIBBIA ON THE WALL” presentato dall’Associazione culturale WALLS. Un progetto di arte e riqualificazione che verrà presentato a Roma, Sala della Pace, Palazzo Valentini, Via IV Novembre 119/A Mercoledì 14 marzo, ore 12.00

Il progetto si incentra sull’importanza dell’attivazione personale del detenuto, che attraverso la propria capacità e la volontà di intervenire direttamente nei suoi spazi, viene messo in condizione di manipolare l’estetica della struttura che lo circonda e lo ospita, per migliorarla e rendersi artefice e protagonista di un cambiamento; in tale azione e’ sostenuto e guidato da un team di professionisti della decorazione pubblica. Il progetto prevede anche la produzione di un documentario che indagherà le fasi del progetto e di un libro fotografico.

Un gruppo di detenuti della Sezione di alta sicurezza del carcere di Rebibbia ha ridisegnato la spazio “d’aria” del carcere, rivisitando il ruolo e la forma del muro di recinzione del cortile del penitenziario. Gli stessi detenuti sono protagonisti del film “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, che ha recentemente vinto il Festival di  Berlino 2012.

Localizzato nei passeggi della sezione di Alta Sicurezza del carcere romano, il progetto si è articolato in due fasi nelle quali artisti e detenuti sono stati impegnati nell’ideazione e nella realizzazione di interventi artistici permanenti. La prima fase, svoltasi nel giugno di 2010, è stata il preludio all’intervento più consistente realizzato da ottobre a dicembre 2011. Coadiuvati e accompagnati dall’artista Agostino Iacurci, 15 detenuti hanno progettato e dato vita a due opere nei campi di pallavolo e di calcio, le aree destinate alle ore d’aria, realizzando una decorazione totale di quest’area.

Il progetto è ideato da Walls, associazione il cui lavoro è incentrato sulla diffusione dell’arte contemporanea nel tessuto urbano, e realizzato grazie alla collaborazione del Circolo La Rondine, associazione fondata nel carcere di Rebibbia dagli stessi detenuti allo scopo di creare lavoro, svago e professionalizzazione. Con il sostegno della Provincia di Roma, del Garante dei Diritti dei Detenuti e grazie al lavoro della Direzione e dei responsabili della Polizia Penitenziaria è stato possibile realizzare un progetto complesso, articolato nel tempo e capace di convogliare energie creative.

Le realtà coinvolte nel progetto muovono da un intento comune: legare artisti e detenuti in un percorso artistico che sia incentrato sulla possibilità di attivare e sviluppare personali capacità creative e di intervento negli spazi circostanti.

Durante la presentazione interverranno:
Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma;
Gian Paolo Manzella, promotore del bando “Iniziative creative”;
Simone Pallotta dell’Associazione Walls, curatore artistico del progetto
Angiolo Marroni, Garante dei Diritti dei Detenuti del Lazio,
Carmelo Cantone, Direttore della casa circondariale di Rebibbia;
Cosimo Rega, fondatore del circolo La Rondine nonché attore de “La Compagnia dei Liberi Artisti Associati” della sezione di Alta Sicurezza.

Verrà presentato un documentario girato durante la realizzazione degli interventi artistici e sarà presentato un libro fotografico, stampato in 250 copie numerate, che rappresentano autonomi lavori artistici che vanno ad arricchire il progetto “Rebibbia on the wall” di nuove sfaccettature.
“Quando, in vista dell’Anno Europeo dedicato alla creatività, decidemmo di farne uno degli assi strategici della nostra azione di governo – introduce il progetto il Presidente Zingaretti – eravamo tra i pochi enti a puntare con decisione su questo settore. Oggi, dopo più di tre anni, possiamo dire che la nostra era stata una intuizione giusta: un investimento strategico per il suo valore culturale, sociale ed economico.

La creatività è ormai universalmente considerata come una risorsa fondamentale per uscire dalla crisi e costruire una nuova prospettiva di sviluppo. L’Unione Europea, i grandi centri di analisi economica, le aree metropolitane più dinamiche indicano nel potenziale creativo ed innovativo una delle chiavi per costruire società più moderne, più aperte, più ricche, più unite.

Ed è precisamente questo potenziale – a Roma tanto forte quanto poco conosciuto – che, con la nostra azione, stiamo cercando di fare emergere. Un’azione che tocca gli ambiti più diversi: le imprese, gli operatori culturali, le associazioni, le comunità.

La presenza dall’associazione Walls tra le “iniziative creative” selezionate dall’Amministrazione provinciale è particolarmente significativa, e ci fa davvero capire cosa voglia dire “creatività” nei suoi diversi aspetti. Partendo dal riconoscimento del lavoro di un gruppo di giovani di grande coraggio e lungimiranza, il progetto ha, infatti, consentito la realizzazione di un’idea artistica di qualità e con una forte valenza simbolica, aprendo alla creatività un luogo difficile come il carcere e facendo entrare i detenuti in contatto diretto con gli artisti.

La testimonianza raccontata in questo libro  ci parla di questa esperienza unica, resa possibile dall’incontro tra un’associazione dinamica, un’amministrazione carceraria aperta all’innovazione, un gruppo di detenuti che ha messo in questo lavoro passione e capacità.

Un piccolo progetto che ci parla di qualcosa che trascende, appunto, i muri del carcere e ci porta a riflettere sull’importanza di portare i valori della creatività in tutti i contesti, per contribuire a costruire, a partire dalla valorizzazione di ogni spazio e di ogni individuo, una società più forte e coesa”.

E Gian Paolo Manzella parla del sostegno al progetto spiegando come: “Quando abbiamo deciso di sostenere le “Iniziative Creative”, non pensavamo che la strada del Dipartimento Innovazione e Impresa avrebbe incontrato una realtà penitenziaria. Non avevamo immaginato che la pubblicazione di un bando ci avrebbe portato a varcare le mura della sezione Alta Sicurezza del carcere di Rebibbia, portando valori creativi in quella comunità così speciale. Non avere immaginato questi esiti non ci ha però impedito di accogliere con entusiasmo questo progetto tra i selezionati. Tutt’altro. E anzi avere un progetto come Rebibbia on the wall ci è apparso un fatto simbolico: perché amplia il raggio della creatività romana; perché vi inserisce nuove realtà e nuovi soggetti; perché arricchisce sotto più profili l’azione da noi avviata nel 2008. Selezionare un’iniziativa come questa – in cui collaborano artisti, detenuti, associazionismo, amministrazione carceraria – mostra, infatti, come per costruire una città della creatività e dell’innovazione sia necessario guardare a tutti gli ambiti della società e stabilire un dialogo tra le sue diverse anime. È un’indicazione che trascende il progetto in sé e caratterizza tutta l’attività che portiamo avanti in questo settore: quella condotta a valere sul Fondo per la Creatività, con cui parliamo al mondo dell’impresa innovativa; quella che abbiamo sviluppato con le pubblicazioni RomaCreativa e con la piattaforma RomaProvinciaCreativa.it, con cui vogliamo contribuire alla costruzione di una ‘comunità creativa’; le altre iniziative finanziate, attraverso le quali puntiamo a diffondere nella nostra area metropolitana questi valori così cruciali al suo sviluppo ‘intelligente’. Rompere barriere, costruire ponti, far emergere storie diverse, dare opportunità, sono questi gli obiettivi – tutti, a ben guardare, presenti in questo progetto – che guidano la nostra azione di questi anni. Uno sforzo che può contare sul sostegno di tante e tanti che operano su tale terreno e su un obiettivo ‘alto’: quello di trasformare la nostra realtà urbana  in un centro di creatività ed innovazione riconosciuto nel mondo”.

Il bando ha premiato  i 13 migliori progetti finalizzati:

– alla promozione e formazione di giovani creativi;

– alla promozione e produzione di eventi;

– al confronto ed alla condivisione tramite incontri, convegni e dibattiti sul tema della creatività;

– alla pubblicazione di monografie e ricerche sulla creatività giovanile.

ROMA PROVINCIA CREATIVA