ContemporaneaMENTE

Quarto e ultimo appuntamento, giovedì 30 giugno al MAXXI Gianna Nannini incontra Pier Luigi Battista

Dal 12 maggio fino al 30 giugno ogni giovedì sera l’Auditorium del MAXXI ospita la rassegna ContemporaneaMente. Pigi Battista e Piero Dorfles intervistano in quattro diversi appuntamenti lo scrittore Sandro Veronesi, il filosofo Umberto Galimberti, lo storico-giornalista Paolo Mieli e la rock star Gianna Nannini per raccontare il loro incontro con la contemporaneità. Il programma prevede il primo appuntamento del 12 maggio con Sandro Veronesi che incontra Pigi Battista. Lo scrittore, con laurea in architettura, renderà omaggio a David Foster Wallace, autore rivoluzionario, morto suicida nel settembre 2008. Veronesi parlerà dei romanzi “La scopa del sistema” (1987) e “Infinite Jest” (1996) ma soprattutto dell’ultimo lavoro dello scrittore americano “The Pale King”,  appena pubblicato postumo, negli Stati Uniti. Il 19 maggio è la volta di Umberto Galimberti con Piero Dorfles. Il filosofo è stato allievo di Emanuele Severino e Karl Jaspers, è professore ordinario di filosofia della storia e di psicologia dinamica all’Università di Venezia, nonché membro ordinario dell’International Association of Analytical Psychology. Galimberti si propone di dimostrare la trasformazione che subisce l’uomo nell’età della tecnica, un cambiamento di cui non tutti sono consapevoli ma che rischia di subordinare le esigenze dell’uomo a quelle dell’apparato tecnologico. Per il terzo incontro del 9 giugno lo storico e giornalista Paolo Mieli incontra Pigi Batti per raccontare come il film di Dino Risi “Il Sorpasso” rappresenti per lui, insieme ad alcune pellicole di Michelangelo Antonioni, il salto dall’Italia rurale a quella contemporanea e metropolitana. Infine, l’ultimo appuntamento è il 30 giugno con Gianna Nannini e Pigi Battista. L’incontro con la cantante si svolgerà invece nella piazza del MAXXI, nello spazio YAP (Young Architects Program) per gli eventi estivi. La Nannini parlerà della sua passione per l’arte contemporanea, della sua collaborazione con artisti come Carla Accardi e Michelangelo Pistoletto, a cui ha offerto la voce per l’installazione del progetto “Il Terzo Paradiso”. Gianna Nannini non è solo una cantante ma anche scrittrice, artista, attivista. Dal suo primo album, nel 1975, ad oggi, la rock-star ha compiuto un lungo viaggio artistico collaborando con i nomi più significativi della musica  italiana ed internazionale. Presente in tutte le importanti occasioni di impegno civile, Gianna Nannini ha cantato contro il nucleare, per gli immigrati, per i terremotati dell’Abruzzo, per Greenpeace, è reduce del suo ultimo tour “Io e te, tour 2011”.
www.fondazionemaxxi.it

PIMP MY ART

Artisti italiani e internazionali in mostra alla MondoPOP International Art Gallery, fino al 25 giugno

Al centro della capitale  una collettiva dedicata al Pop Surrealismo e alla Nuova Arte Contemporanea: Pimp My Art,. Negli spazi della MondoPOP International Art Gallery gli artisti italiani David Diavù Vecchiato, Marco Rea, Nicola Alessandrini, Alberto Corradi, Cesko insieme a esponenti della scena internazionale, come Ian Stevenson e Odö, presentano i loro nuovi lavori realizzati modificando e customizzando opere d’arte già esistenti: fotografie, cartoline, quadri da mercatino e stampe di altri artisti. Customizzare, reinventare e rinnovare per commissione quadri e opere che ognuno di noi ha già per essere reinterpretate, a seconda dell’artista, nel genere de Pop Surrealismo, Lowbrow, Urban Art e Street Art .? Si tratta del nuovo progetto intrapreso dalla galleria che con questa mostra vuole proporre un servizio di “art agency” da offrire ad appassionati e collezionisti “per vedere con occhio nuovo opere d’arte che già ci appartengono.? La tipica pratica Pop di trasformare in arte l’oggetto comune si esalta in questo esperimento di fare arte su arte, come in un’ideale fusione tra segni del passati, remoto o vicino, e segni contemporanei”.
www.mondopop.it

FESTIVAL DEL CINEMA GIOVANE

La terza edizione della rassegna cinematografica giovanile e indipendente, dal 16 al 24 luglio a Tivoli, Palestrina e Genazzano

L’associazione culturale giovanile Spazi Concettuali propone il Festival del Cinema Giovanile e Indipendente, terza edizione del festival nazionale ideato e organizzato dai giovani per i giovani, patrocinato anche dal Ministero della Gioventù. Si svolgerà presso Tivoli, Palestrina e Genazzano, in provincia di Roma, dal 16 al 24 luglio 2011, e rappresenta un’occasione per le realtà cinematografiche giovani che non riescono a inserirsi nel circuito di distribuzione. Questa importante iniziativa ha lo scopo di essere stimolo e specchio della realtà cinematografica contemporanea, in grado di mettere in gioco giovani talenti. La manifestazione è articolata in sei sezioni ufficiali, dal cortometraggio ai videoclip, dal cartoon alla videoarte. Quest’ultima sezione sarà curata dal CIAC – Castello Colonna che, in quanto istituzione museale aperta all’arte contemporanea e alla diffusione dei nuovi media, aprirà i suoi spazi ai video artisti. Con la sezione estera inoltre si vuole dare un’impronta di più ampio respiro, per aprirsi all’internazionalità. È possibile partecipare con cortometraggi italiani e stranieri, con videoclip, con cortometraggi comici, con videoarte e cartoon. Il sistema per giudicare le opere sarà affidato al web, al pubblico e a una giuria ufficiale, e i cinque vincitori saranno proiettati e presentati durante le giornate del Festival.
www.spaziconcettuali.it
www.ciacmuseum.com

FESTIVAL DEL FUMETTO INDIPENDENTE – CRACK!

Esiste solo una possibilità di partecipare ad un Festival di fumetto in modalità “do it yourself”

Si chiama Crack! Fumetti Dirompenti, il festival indipendente di fumetto e arte disegnata e stampata, ospitato e prodotto interamente dal Forte Prenestino di Roma e che quest’anno è alla sua sesta edizione. Lo descrive Valerio Bindi, uno degli organizzatori della kermesse dall’anima totalmente orientata al networking. “Crack! non è una vetrina o una estensione del mercato dell’arte, per conoscerlo va vissuto”. E a viverlo sono, infatti, autori, editori, collettivi e centri di produzione culturale che si scambiano metodi, narrazioni e immagini. “Crack! accoglie ogni anno dalle 8.000 alle 10.000 persone che attraversano il Forte e i suoi sotterranei alla ricerca di uno sguardo sulla contemporaneità. In termini economici vuol dire che possiamo produrre il Festival senza finanziamenti di alcun tipo, contando direttamente sul contributo volontario dei visitatori e sull’impegno della produzione stessa. Produciamo immagini e immaginari, libri, meeting, incontri tra gli artisti, sostenendo economicamente le spese di viaggio per quelli meno protetti dalle politiche culturali dei loro paesi di provenienza, o semplicemente comprando direttamente un certo numero di prodotti ad ogni partecipante, favorendo così nuove produzioni future e creando un piccolo patrimonio di scambio per l’infoshop del Forte”. Ma soprattutto, sottolinea: “un Festival così si mantiene su una rete di accoglienza e di lavoro che viene offerta ogni volta senza alcun compenso. Crack! è anche una occasione di autoformazione per gli artisti e per i giovani operatori culturali. C’è infine un campo di servizio civile volontario internazionale che mette in contatto giovani di diverse provenienze con la più stravagante folla di artisti in circolazione”. Crack! ha, inoltre, creato un piccolo marchio editoriale che si chiama Fortepressa che ha già all’attivo una decina di titoli, tutte produzioni multilingua, che attraversano l’Europa e le produzioni artistiche ai suoi confini. Un progetto interamente in regime di creative commons. “È il caso del nuovo fumetto svedese, portoghese, balcanico, che abbiamo prodotto in italiano e inglese, contribuendo così a diffonderli nel mondo”. Si è scelto di realizzare il Festival in periferia perché “è questo il progetto che vorremmo riconoscere anche fuori dalla città: la capacità di creare nuovi centri culturali forti e interrelati tra loro fuori dalle rotte di una ottocentesca centralità urbana. Non ci interessano musei-edificio o musei ‘delle grandi firme, ma spazi espositivi a rete, musei vivi dispersi per una città accogliente, multicentrica, multiculturale, capace di produrre idee e immagini del presente. Il modello Crack! sta cominciando a creare nuove esperienze che nascono con la stessa apertura e condivisione: il “Festival Deragliamenti” di Urbino, Il “Novo Doba” di Belgrado, sono le più giovani creature che nascono da Crack! ma siamo sicuri che il meglio debba ancora arrivare. Mentre intorno il sistema capitale, come una vecchia macchina a vapore, sbuffa, cigola e scricchiola forte”.
http://crack.forteprenestino.net

FINISSAGE ICE BADILE

Lo studio d’arte termina la sua attività nell’ex fabbrica di scatole di Monteverde Vecchio

Lo studio d’arte Ice Badile presenta un finissage “Non esisto, e adesso chiudo”, all’insegna della visual art, della musica e del video per la chiusura dell’attività il 23 giugno 2011, dalle 20:30 (Via Basilio Bricci 37) . Nato dodici anni fa in una ex fabbrica di scatole, una struttura dimenticata nel quartiere di Monteverde Vecchio, lo studio si è occupato di arte contemporanea a partire dal lavoro dei suoi fondatori, gli artisti Ivan Barlafante, Claudio Di Carlo, Emilio Leofreddi, Claire Longo, Daniela Papadia e il designer Andrea Orsini, insieme al contributo esterno di realtà e figure come: Vittorio Santoro, Emilio Leofreddi, Marina Mesnic, Gianluca Cavallo, Violante Placido, Alessandro Gabini, Valerio Calcagnile, Asia Leofreddi, Andrea Moscianese, Simone Giordano, Lorenzo Piermatteo, Gianluca Verduchi, Daniele Grillo, Daniela Papadia, Andrew Mutter, Sara Alberani, Margherita Marchioni, Karolina Szewczyk, tra gli altri, critici d’arte, giornalisti, curatori, galleristi, collezionisti. Un impegno che negli anni aveva visto crescere lo studio-scuola dedicato nella formazione di numerosi artisti emergenti e nel mantenimento di un costante dialogo sul contemporaneo attraverso la pittura, la fotografia, il video, la musica, la scrittura, il design e l’architettura. “La fabbrica, il luogo, sono gli artefici del legame tra i fondatori che hanno continuato ad operare indipendentemente e che ora si sciolgono per la fine del contratto d’affitto con le architetture, diventate la personificazione dello Studio. E così prende vita l’identità di un atelier outsider del sistema dell’arte in quanto sistema, ma paradossalmente format ed esempio della creatività per eccellenza. Un humus fertile per creatività, relazioni, network, alimentato dal lavoro quotidiano dei suoi protagonisti. Invisibile ai passanti, presenza potente e contagiosa e punto di riferimento per gli interessati, proprio perché è un “non luogo”, proprio perché non esiste e potrebbe esistere ovunque ed essere di chiunque, trattando gli archetipi del processo creativo”.

ROMA PROVINCIA CREATIVA