LIBRI COME

Torna la Festa del Libro e della Lettura, dal 1 al 10 aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma, quest’anno con un occhio di riguardo per la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia

Libri Come. Festa del Libro e della Lettura è promosso e organizzato dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Telecom Italia, partner unico della manifestazione. L’evento, alla sua seconda edizione, conferma il desiderio di “non fermarsi al cosa di un libro, svelandone invece i segreti del come: come viene scritto, stampato, pubblicato, venduto e… letto”. All’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 1 al 10 aprile sfileranno autori come Jonathan Franzen. Il programma, che prevede incontri, laboratori, corsi e iniziative per le scuole, sarà articolato in diversi percorsi, tra cui la personale dedicata a Kveta Pakovskà. I seminari organizzati ad hoc nel “Garage”, l’immenso spazio di oltre duemila metri quadrati, permetteranno ai visitatori di entrare nel sistema della produzione editoriale e stare a stretto contatto con i suoi protagonisti.
www.auditorium.com

MACRO 2%

La nuova ala del Museo d’Arte Contemporanea Roma si arricchisce di due opere permanenti, vincitrici del concorso internazionale

Andranno a far parte delle opere del Museo d’Arte Contemporanea Roma di via Reggio Emilia le due opere del concorso MACRO 2% : “Rope” del tedesco Arthur Duff e “Orizzonte Galleggiante” dell’artista francese Nathalie Junod Ponsard. Il concorso internazionale che ha messo a disposizione 405.233,12 euro per la realizzazione di due opere permanenti nella nuova ala del Museo, prevedeva l’individuazione di due zone di passaggio con “un intervento di, dalla e sulla luce”, su indicazione dell’architetto Odile Decq. I luoghi scelti sono stati: il vano ascensori, al primo livello interrato del museo, e la scala che collega Via Nizza con la grande terrazza sovrastante. Nel primo spazio è stata inserita l’opera di Arthur Duff. “Rope” è costituita da un’installazione neon di colore rosso situata nei vani antincendio del parcheggio e si completa con una proiezione laser sul fondo degli ascensori vetrati, visibile solo quando sono in movimento. La scritta a neon è una citazione ripresa dalla prima pagina della sceneggiatura dell’omonimo film di Alfred Hitchcock (Rope -Nodo alla gola) : “The action of the story is continuous; there are no time lapses of any kind – L’azione della storia è continua; non ci sono scarti temporali di alcun tipo” e vuole essere un messaggio che anticipa l’esperienza del pubblico una volta entrato negli ascensori vetrati. Si vuole trasmettere continuità percettiva e dialettica tra osservatore e osservato. Continuando l’installazione led, realizzata nel vano della scalinata da Nathalie Junod Ponsard, collega direttamente lo spazio esterno del nuovo MACRO alla grande terrazza.  Il nome “Orizzonte Galleggiante” vuole evocare l’orizzonte luminoso composto da led colorati che accompagna simbolicamente i visitatori attraverso l’architettura, trasformando questo spazio in un “ideale paesaggio aperto, in cui la luce varia continuamente definendo atmosfere dinamiche ed equilibri mutevoli”. L’artista descrive così la sua ricerca: “La linea d’orizzonte scende o sale, è come un livello proposto dentro lo spazio della scalinata. Il museo offre livelli luminosi variabili che fanno perdere al visitatore i suoi riferimenti di altitudine mentre sale o scende la scalinata. Questo orizzonte si sposta come se il MACRO portasse i visitatori in un altro luogo, in un movimento verticale e luminoso che avvolge il pubblico e il passante non sa più se sale o scende perché i campi luminosi ondeggiano, mutevoli e fluttuanti. Lo spazio della scala si reinventa continuamente, non offre alcun orientamento, ma al contrario determina una nuova dimensione del luogo… Il colore dell’orizzonte varia, ricorda il tramonto, ma anche il sole quando sale allo zenit. I colori luminosi sono complementari, determinano una potenza visiva. Il muro si sposta nella sua verticalità, lo spazio cambia. La dimensione laterale e mobile dell’opera di luce, procurando una certa instabilità, crea una decontestualizzazione del luogo”.
www.macro.roma.museum

COSE

La quarta edizione della rassegna di jazz, musica contemporanea, danza e action painting alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma. Sono 9 gli appuntamenti previsiti fino al 12 maggio

“Kaleidosopic Arabesque” del duo jazz italiano Bebo Ferra e Javier Girotto ha aperto la rassegna COSE, che tutti i giovedì sera fino al 12 maggio presso la Sala Mangiatoia (sala concerti della Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma) propone una serie di appuntamenti legati alla sperimentazione e alla connessione tra linguaggi artistici. Il progetto, giunto alla 4^ edizione, riesce a coniugare una proposta di eccellenza artistica con una politica di contenimento dei prezzi grazie al sostegno di quattro strutture romane indipendenti che sono attive già da diversi anni nella città ed hanno deciso di autofinanziare la rassegna. Parliamo dell’Associazione Controchiave, del Live Sound Development, della Scuola Popolare Di Musica Di Testaccio, che ospita gli eventi, del Centro di cultura sperimentale Rialto, nonostante la chiusura di uno di questi spazi (il Rialtosantambrogio). Sono in programmazione una serie di performance e concerti: il 10 marzo in scena la danza con le due compagnie di danza finaliste dell’ultima edizione di MArteLive mentre. Nei giovedì successivi, invece, si susseguiranno diversi gruppi legati alla musica jazz, sia di stampo italiano che internazionale. In totale sono quattro questi appuntamenti: il 17 marzo con il duo di Greg Burk e Bob Moses e il loro ultimo lavoro “Ecstatic Weanderings”; il 24 marzo col trio italiano composto da Sandro Satta, Roberto Bellatalla e Fabrizio Spera; il 7 aprile con le ipnotiche atmosfere del trio di Eivind Aarset, Michele RabbiaStefano Battaglia; il 14 aprile sarà la volta dell’ultimo lavoro di una giovanissima del jazz italiano Luisiana Lorusso con il suo “Upwards” accompagnata da Gaetano Partipilo, Claudio Filippini, Francesco Ponticelli e Fabio Accardi. Il 21 aprile è di scena “La bellezza non ha forma” action painting di Cinzia Fiaschi insieme alla voce di Diana Torti e al pianoforte di Alessandro Giachero. In chiusura due quartetti italiani, il Leaf Branch’s Project di Tocilj-Frasca, il 5 maggio, e il Deep Combo di Claudio Corvini di scena il 12 maggio.
www.lsdproduzioni.eu

KUSAMA IN MOSTRA

Un omaggio al Giappone con i dipinti e le sculture recenti dell’artista giapponese, leggenda vivente dell’avanguardia internazionale, esposti alla Gagosian Gallery

Fino al 7 maggio lo spazio della Gagosian Gallery (via Francesco Crispi) ospita le opere dell’artista giapponese Yayoi Kusama. Nata nel 1929 a Matsumoto City, oggi vive e lavora a Tokyo e incarna uno degli artisti di punta dell’avanguardia. Le sue opere, infatti, sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei internazionali, tra cui il Museum of Modern Art a New York; il LACMA di Los Angeles; la Tate Modern a Londra; il Centre Pompidou di Parigi e il National Museum of Modern Art a Tokyo, oltre ad aver esposto con personali in tutto il mondo. La sua opera definita “tanto eccentrica quanto profonda e meditata, che spazia da capolavori unici a oggetti della cultura pop prodotti in serie, catturando in maniera costante l’immaginazione e i sensi del pubblico”. Una carriera quella di Kusama che da oltre sessant’anni propone come capisaldi della sua ricerca concetti quali l’infinito cosmico e le ossessioni personali dell’artista, riproposti nei lavori esposti a Roma. “I lavori qui presentati oscillano tra questi due estremi, contrapponendo singole sculture ad installazioni articolate, autoritratti a dipinti astratti. Tre sculture, realizzate nell’arco di cinquant’anni, rivelano il costante e multiforme interesse di Kusama per gli oggetti riflettenti in quanto elementi concettuali, processuali e metaforici. Narcissus Garden è un’installazione scultorea di centinaia di sfere specchiate sparse a terra, che riflettono l’ambiente circostante”. Fu questa l’opera che diede notorietà all’artista alla 33° Biennale di Venezia del 1966 e venne presentata come evento improvvisato nei giardini del Padiglione Italiano. Kusama, che indossava un kimono tradizionale, offriva in vendita le sfere a 1200 lire ciascuna, richiamando l’attenzione sulle dinamiche commerciali dell’arte nel contesto della Biennale. Successivamente, l’artista ha prodotto dieci versioni di Narcissus Garden in diverse dimensioni.
www.gagosian.com

ALLA CASA DEL CINEMA

La programmazione in omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia presenta una rassegna di classici e sceneggiati televisivi dedicati al Risorgimento italiano fino al 15 maggio

“Nascita di una nazione. Il Risorgimento nel cinema italiano” è il titolo della rassegna a cura di Sergio Toffetti in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Rai Teche e il Museo del Cinema di Torino che la Casa del Cinema (Largo marcello Mastroianni, 1 – Roma) propone in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Fino al 15 maggio la Sala Deluxe ospiterà 31 film della rassegna ogni mercoledì alle 16 e alle 18 (con replica il sabato alle 18 e ore 20) e ogni giovedì sempre alle 16 e alle 18 (con replica la domenica alle 18 e alle 20) da “La presa di Roma”, di Filoteo Alberini fino al recentissimo affresco politico sull’Italia contemporanea alla luce delle sue radici ottocentesche di Mario Martone in “Noi credevamo”. All’interno della programmazione sarà possibile vedere anche “La Tosca” di Carlo Koch, “Piccolo mondo antico” di Mario Soldati, il neorealismo di Goffredo Alessandrini e Francesco Rosi con “Camicie rosse”, “Casa Ricordi” di Carmine Gallone, “I Vicerè” di Roberto Faenza, “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, “Il resto di niente” di Antonietta De Lillo. Invece nella Sala Kodak il sabato e la domenica alle 16.30. saranno proiettati gli sceneggiati televisivi prodotti dalla Rai dal 1956 al 1987.
www.casadelcinema.facebook.com
www.zetema.it

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