BOSSOLO

Dal 3 al 6 novembre in scena al Teatro Planet lo spettacolo che racconta la “sottocultura” della malavita, la vita di un boss solo

Bossolo (Boss + solo) è il protagonista della drammaturgia di Antonio Palumbo che racconta il retroterra culturale legato allo sviluppo della malavita, associata alla condizione esistenziale ed etica di un uomo. Uno spettacolo in vernacolo barese che, selezionato nella rassegna romana “Schegge d’autore” il premio per Corti Teatrali e raccolto diversi riconoscimenti, dal 2004 è stato riproposto in diverse città italiane. L’autore, ormai romano d’adozione, ha ambientato la scena nella città di Bari.

“Una domenica di estate del 1964. Una donna è intenta a mescolare il ragù nella cucina di casa sua e tenta di svegliare il figlio ancora a letto nella propria stanza. Una vecchia radio trasmette musica. Trent’anni dopo, quel ragazzino restio a destarsi, diventerà un potente uomo di malavita. Lo ritroviamo , con un salto temporale sottolineato dallo scandire di una macchina da scrivere di un commissariato in cui il brigadiere […] L’ epilogo dell’esistenza di un boss di mezz’età, una storia che racconta il terreno dove attecchiscono le radici di una malavita a suo modo romantica in forte contrasto con quella odierna. Con un intenso colpo di scena finale.

Com’è nata l’idea di questo lavoro?
Nascere al sud, ho sempre pensato, ti mette in vantaggio rispetto al resto del mondo. all’esperienza diretta di venticinque anni vissuti in uno dei quartieri più popolari di Bari è nata la voglia di analizzare e comunicare il mio punto di vista riguardo l’essenza della filosofia “mafiosa”, che non è soltanto una cultura radicata in Sicilia, ma ben diffusa in tutta l’Italia Meridionale. Non voglio parlare dell’aspetto più conosciuto del fuorilegge, ma piuttosto del normale atteggiamento verso la vita, del codice di sopravvivenza che una gran parte dei meridionali, sviluppa gradualmente e fa proprio durante la vita. È sicuramente la risultante di varie cause, ma essere tutti i giorni a contatto di una terra da sempre abbandonata dalle stanze della politica a se stessa e, rivalutata solamente durante le campagne elettorali come fonte inesauribile di pesca, ti porta a capire tutto l’underground di una cultura che resiste al tempo.

Quanto tempo di gestazione ha avuto?
Consapevole 15 giorni, ma è maturata nel subconscio per almeno 30 anni!

Ti sei ispirato ad altre opere teatrali e non?
C’è sicuramente l’influenza del Riccardo III, Scarface e le commedie di EduardoDe Filippo.

Quali valori vuoi trasmettere?
Io mi accontenterei di trasmettere le emozioni che sento quando incontro una storia, un personaggio. E di raccontare al meglio i tempi in cui vivo.

Per presentare questo lavoro, nel 2004, sei partito da Roma: cosa significa oggi tornare con questo spettacolo nella capitale?
Significa ribadire e voler affermare le mie origini fuori dai confini regionali, vuol dire voglia di raccontare una cultura diversa e soprattutto che nonostante io sia da 13 anni cittadino romano le mie radici sono lunghe e ben salde e portano al terreno calcareo della città di San Nicola. Oggi a Bari e in Puglia fare cinema e teatro sta diventando una consuetudine professionale. Tredici anni fa per uno come me che non aveva nessuna tradizione familiare artistica alle spalle era una bestemmia. Son venuto a Roma per poter assomigliare più possibile a quello che ero.

Quale sarà il tuo prossimo progetto?
In campo teatrale sto progettando uno spettacolo in cui metto in scena una drammaturgia su due livelli: sul palco e sopra il palco tramite le performance di alcune discipline circensi. Sono nella fase di brain storming. Può darsi che cambio idea dopodomani e mi metto a vendere i panini allo stadio.

Roma, Bari e Milano. Che differenze hai notato?
A Bari gioco in casa e mi permetto di far parlare i personaggi nel dialetto stretto locale permettendomi come un jazzista delle svisate di puro divertissement sul testo, a Roma e Milano, come del resto in tutta Italia, sono costretto a “italianizzare” con cadenza barese il tutto. Non ti nego che alla fine degli spettacoli arrivano sempre un tot di spettatori a confessarmi le loro origini baresi e a raccontarmi aneddoti di nonni e zii. Soprattutto a Milano, dove i baresi hanno colonizzato la città negli anni ‘60.

Antonio Palumbo(III) nasce a Bari nel 1973. Frequenta il laboratorio teatrale del Kismet O.Per.A. diretto da Robert McNeer, nel 1997. L’anno seguente si trasferisce a Roma, dove attualmente vive e lavora. Al cinema esordisce come attore nel 2000 con Paolo Virzì e nel corso di questi anni lavora, tra gli altri, con Nico Cirasola, Martin Scorsese, Alessandro Piva e Francesco Gasperoni. Nel 2004 vince il premio miglior regia, miglior spettacolo, miglior autore del festival italiano dei corti teatrali con “Bossolo” da lui scritto e diretto e interpretato da Totò Onnis (Premio Miglior Interprete).

Gosth writer per la televisione e autore di racconti di narrativa, è anche autore e regista di spot radiofonici. Attualmente è impegnato nelle riprese del suo documentario “Nicola, cozze, kebab & coca cola” ispirato alla figura di Nicola di Myra e al mito di Santa Claus. Pro.Vola è il brand da lui creato per la produzione teatrale.

www.vimeo.com/antoniopalumbo
www.myspace.com/antoniopalumbo

TEMPORANEO

Il talk organizzato da IMF Foundation e NOMAS Foundation, sabato 29 ottobre dalle 16.00 alle 17.00 presso il MAXXI B.A.S.E.

Nello spazio del Museo MAXXI, in Via Guido Reni 4a, si svolge la seconda edizione di Temporaneo una rassegna di arte contemporanea, che crea interruzioni nel tessuto urbano attraverso opere di giovani artisti internazionali esposte in importanti luoghi pubblici della capitale in cui sono stati effettuati recuperi industriali o nuove stratificazioni architettoniche.

“Si concentra sul rapporto tra arte e spazio pubblico, analizzando il ruolo delle istituzioni, della committenza e la responsabilità che l’arte può assumersi nel proporre una fruizione e un ascolto alternativo del tessuto urbano”. Tutto questo è TEMPORANEO il talk che si svolge dalle 16.00 alle 17.00 del 29 ottobre. Introducono e moderano: Elisabetta Pisu (curatrice del progetto Temporaneo per la IMF Foundation), Cecilia Canziani e Ilaria Gianni (direttrici artistiche Nomas Foundation). Partecipano: Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura e la curatrice, Maria Alicata.

Gli interventi spostano l’attenzione dalla Roma storica, monumentale, a una città che ha la forza di cambiare e modificarsi. Gli artisti che partecipano sono: Giorgio Andreotta Calò, Roma (2011) – Ponte della Musica; Flavio Favelli, Supervietato (2011) – Università degli Studi di Roma La Sapienza – Ex Vetreria Sciarra; Claire Fontaine, Siamo con voi nella notte (2011) – Teatro India; Petrit Halilaj, They are Lucky to be Bourgeois Hens II (2009) – Auditorium Parco della Musica; Hans Schabus, Appostamento (2011) Università degli Studi Roma Tre – Piazzale del Rettorato.
www.temporaneoart.org
www.fondazionemaxxi.it

COMMERCIAL ROAD PROJECT

Lungo le strade di Londra una vetrina su Roma grazie ad una collaborazione tra la London Metropolitan University e un network di gallerie romane, diretto da cura.magazine

A Londra una vetrina sulla capitale attraverso l’intervento di artisti nazionali e d internazionali. Il progetto prende il nome di “commercial road” ed è stato ideato da cura.magazine che sono riusciti a  coinvolgere un network di gallerie romane: Federica Schiavo Gallery, 1/9 unosunove, Monitor, Furini Arte Contemporanea e T293 e la London Metropolitan University. A partire da ottobre 2011 e lungo l’intero anno, fino all’autunno 2012, 5 giovani artisti internazionali si alterneranno per presentare i loro lavori inediti e site-specific nello spazio-vetrina dell’università affacciato proprio su Commercial Road, nell’East End della capitale inglese, a pochi passi dalla storica istituzione della Whitechapel gallery. L’artista italiano Andrea Sala (per la Federica Schiavo Gallery) è il primo ad “essere invitato a rileggere lo spazio originale di una vetrina, che, per sua natura costantemente visibile al pubblico, renderà ogni intervento un vero e proprio progetto di arte pubblica” dal 13 ottobre al 15 novembre 2011. Seguiranno Per-Oskar Leu, Jesse Ash, Willam Cobbing e Pennacchio Argentato a supportare questa iniziativa con la quale cura. intende attivare oltre allo spazio fisico anche una vera e propria opportunità di incontro tra artisti e curatori internazionali, affiancati in una lettura critica dei lavori a ciascuno degli interventi. Approfondiamo il progetto con i due curatori del progetto, Ilaria Marotta e Andrea Baccin.
Come nasce questa idea?
I.M.
Come tutte le idee! … Una volta nata, è nata!

Perché è stata scelta Londra come vetrina ideale e il connubio proprio con la London Metropolitan University?
I.M.
Perché l’East End di Londra, con il suo multiculturalismo, è la Roma che noi non avremo mai. La partnership con la London Metropolitan University è nata perché c’è stata facilità di accesso. C’è stata una proposta e una risposta. Come dovrebbe sempre avvenire per facilitare la fruizione di idee.

Commercial Road Project, un titolo scelto per?
I.M.
Per comunicare un progetto pubblico, visibile dalla strada 24 ore su 24.

Come è stato creato il network di gallerie romane?
A.B.
Si parla molto di network romano, che comprende gallerie, fondazioni, musei. Come è stato detto tempo fa da un direttore di un museo di Roma, al suo arrivo qui, a Roma abbiamo tutto, gli artisti, i curatori, le gallerie, le fondazioni. Noi abbiamo voluto portare un po’ di quel tutto in una città nuova. Letteralmente abbiamo voluto aprire a Londra una vetrina su Roma.

Quali sono state le modalità seguite nella scelta degli artisti?
A.B.
Abbiamo selezionato artisti giovani, il cui lavoro potesse misurarsi con uno spazio di questo tipo e con cui abbiamo voluto intraprendere questa avventura.

Cinque giovani artisti internazionali – Andrea Sala, Per-Oskar Leu, Jesse Ash, Willam Cobbing e Pennacchio Argentato, qual è il fil rouge che li lega e che li rapporta a Roma?
I.M.
Non c’è un fil rouge tra gli artisti, se non il fatto di essere rappresentati da gallerie romane.

Ci sono delle linee guida che gli artisti dovranno seguire e considerare nell’allestimento della loro “vetrina”?
A.B.
Totale libertà. C’è lo spazio, la strada e Londra.

Andrea Sala, il primo artista della serie, cosa presenterà?
I.M.
Per Andrea Sala la vetrina diventa l’occasione ideale per riflettere sull’idea del display. Nel suo lavoro Andrea sintetizza tutti gli elementi strutturali di una comune vetrina commerciale: i tubi in plexiglass dai colori primari del giallo del rosso e del blu che richiamano i neon dei negozi; lo specchio che ordina e al contempo moltiplica la merce esposta, come è in uso in molti fruits market di Montréal, la città in cui vive e lavora; il display, predisposto a mostrare in futuro altri prodotti (oppure no), ma che a oggi è “solo” un display di frutta.

Qual è l’obiettivo del progetto?
A.B.
Portare Roma fuori da Roma. Dare la possibilità agli artisti di confrontarsi con uno spazio stimolante. Far parlare di Roma e di quello che succede qui.

Ci sono progetti simili realizzati in Europa o altri Paesi?
I.M.
Mi viene in mente, una per tutte, la mostra Chambres d’Amis, curata da Jan Hoet a Gent nel 1986, che ospitava i lavori in abitazioni private, e che è stata tra le prime a ripensare un format espositivo con nuove modalità di interazione tra pubblico e privato.

Ilaria Marotta è curatore e direttore editoriale di cura.magazine, di cui è editore e co-fondatore. È stata curatore per il Macro, lavorando con gli artisti Gregor Schneider, Avish Khebrehzadeh, Paolo Canevari, Paolo Chiasera ed Ernesto Neto e consulente per l’arte contemporanea del Museo Arcos a Benevento. Curatore della Moving Gallery, progetto espositivo nomade, realizzato a Roma tra il 2004 e il 2006 e responsabile del portale per l’arte contemporanea di Treccani, per cui ha pubblicato centinaia di articoli. Co-curatore del secondo ciclo di “Roommates/Coinquilini” al Macro di Roma nel 2010 (Pietro Ruffo/Valentino Diego) e del progetto di Manfredi Beninati nell’ambito del programma “cura.projects”. Ha all’attivo numerose pubblicazioni su cataloghi e riviste. È co-editore di cura.books e co-curatore del progetto Commercial Road (www.commercialroadproject.com).

Andrea Baccin è co-fondatore, direttore e art director di cura.magazine. Responsabile di cura.books. È stato art director di importanti agenzie pubblicitarie internazionali, tra cui Ogilvy and Mather e la Saatchi & Saatchi. Ha vinto numerosi premi per il graphic design e la comunicazione in ambito nazionale e internazionale. È co-curatore del progetto Commercial Road (www.commercialroadproject.com).

www.commercialroadproject.com
www.curamagazine.com

FESTIVAL DEL FILM DI ROMA

Dal 27 ottobre al 4 novembre torna nella capitale la VI Edizione della kermesse internazionale che trasforma gli spazi dell’Auditorium Parco della Musica e punta i riflettori sul mondo cinematografico

Su una passerella i volti dello start system italiano e internazionale, con oltre 6.000 mq. riservati al Villaggio del Cinema, appositamente realizzato per la manifestazione e i suoi visitatori. È solo una parte del Festival Internazionale del Film di Roma, l’evento che coinvolge tutta la città in diverse manifestazioni e location.

Realizzata dalla Fondazione Cinema per Roma i cui soci fondatori sono il Comune di Roma, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, la Camera di Commercio e la Fondazione Musica per Roma, la manifestazione prevede diverse sezioni: a partire dalla Selezione Ufficiale dove sono presentati i lungometraggi in concorso e le pellicole fuori concorso; L’altro Cinema | Extra sezione dedicata alla presentazione del concorso internazionale di documentari in anteprima mondiale o europea, che propone una selezione di feature film indipendenti e innovativi, ma anche incontri e lezioni di cinema; Alice nella città, la sezione dedicata al cinema per ragazzi e articolata in due concorsi, distinti per le fasce d’età del pubblico cui si rivolgono le pellicole in gara; infine, Occhio Sul Mondo. Focus la sezione trasversale ed eclettica con retrospettive e incontri, mostre, spettacoli ed installazioni dedicata al Regno Unito e alla vitalità nel cinema e nelle arti.

E tra le novità di quest’edizione il primo Festival Universitario del Corto, che presenta i cinquanta migliori corti che hanno partecipato al concorso e saranno proiettati alla Casa del Jazz. “Il valore della vita” è il tema sul quale si sono confrontati i giovani registi e verranno premiati i migliori tre cortometraggi con borse di studio, rispettivamente, di 5.000 euro, 1.500 e 500 euro. L’evento, inoltre, coinvolge tutti gli atenei della città: Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata, Università Cattolica del Sacro Cuore, Lumsa, Luiss, Luspio, Iusm, Link Campus ed eCampus.

Lo spazio all’immagine si anima in questi giorni anche con la mostra fotografica “Lo sguardo non mente”. Dopo il successo riscosso al lido di Venezia l’esposizione itinerante torna a Roma dal 27 al 31 ottobre per parlare di cinema attraverso alcuni degli scatti più significati presenti all’interno del catalogo edito da Drago con l’introduzione di Marco Muller. Perché quando si parla di cinema non si può far a meno di parlare dei visi più o meno noti dello spettacolo prevalentemente del panorama romano, tutti immortalati dall’obiettivo sensibile e attento di Riccardo Ghilardi. Una mostra insolita che tenta di spiare gli sguardi più intimi e privati di attori e attrici, ma anche registi e sceneggiatori. “Proprio loro, che dovrebbero essere i più bravi a saper interpretare e gestire, nascondere e fornire le proprie espressioni, vengono così fantasticamente ridimensionati e umanizzati in questo esperimento. Una domanda a bruciapelo, ogni volta diversa e lo scatto diviene la risposta dell’istinto catturato in un’espressione. Quel “centoventicinquesimo di secondo” in cui lo sguardo non mente. Tra questi sguardi in catalogo troveremo: Anita Caprioli, Simona Cavallari, Daniele Cesarani, Marco Cocci, Ugo Conti, Paola Cortellesi, Ninetto Davoli, Ennio Fantastichini, Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Claudia Gerini, Elio Germano, Marco Giallini, Antonello Grimaldi, Alessandro Haber, Sabrina Impacciatore, Valerio Mastandrea e molti altri.

www.romacinemafest.it
www.festivaluniversitariodelcorto.it
www.iuniversityroma.it
www.dragolab.com

VIEDRAM

Un festival internazionale tutto dedicato al visual, al sound e alle nuove frontiere delle immagini in movimento. VIEDRAM_VISUAL CULTURE FEFÈSTIVAL_VIDEO+SOUND DESIGN, alla sua ottava edizione, quest’anno si terrà al Teatro Palladium di Roma il 4 novembre come appuntamento all’interno del Festival Internazionale del Film di Roma. L’ingresso è gratuito e per la prima volta chi si recherà al Palladium riceverà in omaggio il dvd di Viedram 2011 – oltre 40 video (circa due ore).

Un ricco programma, tutto condensato in un’unica giornata, prevede: un convegno in mattinata dal titolo “Ipad e nuovi lingiaggi del digitale. Videodesign, motiongraphic e nuove frontiere dell’editoria”, al quale parteciperanno ospiti nazionali e internazionali illustri.

Seguiranno una serie di focus e di incontri “d’autore” con personalità che, sulla scena mondiale, dirigono festival e piattaforme. Spettacolare la lezione/performance di Lasal, un Vj e computer artist berlinese. VIEDRAM sarà inoltre l’occasione per presentare una novità assoluta nel mondo della comunicazione e dell’editoria digitale: una creazione di Fefè Project, sviluppata con gli studenti IED, per spostare in avanti i confini del rapporto tra magazine, immagine in movimento e sound design.

In serata, a partire dalle 20,45, l’Osservatorio Internazionale. Sarà questo il cuore del festival, durante il quale saranno proiettati i video selezionati suddivisi in 7 categorie: Short Film; Videoclip; Sound; Tv; Commercial; Titles; Mapping. Proprio per onorare la presenza di questa nuova categoria sarà organizzata una performance di Mapping all’esterno del Teatro Palladium. I video sono stati selezionati da una giuria composta da nomi illustri provenienti dal mondo della motion graphic:  Luigi Vernieri, direttore artistico di Viedram, direttore della Scuola di Visual Communication dell’Istituto Europeo di Design di Roma e fondatore della piattaforma creativa Fefè Project, Roberto Bagatti (VP Creative MTV Networks International, Creative Director MTV World Design Studio); Giuseppe La Spada, (Digital artist, IED teacher, Professor in Accademia di Belle Arti, Brera); Ascanio Malgarini (Vfx Supervisor /Owner at direct2brain); Nico Casavecchia (director); Max Croci (Movie and Adv. Director. Ex art director and illustrator); Rafael Sandor (Executive Vice President, Creative & Marketing National Geographic Channels International,  Fox International Channels) e Giuseppe Guarinello di mutechdesign.

L’iniziativa Cortomobile che vede promuovere “il cinema più piccolo del mondo in giro per la città”. Una vecchia Alfetta trasformata in sala cinematografica, mostrerà gratuitamente al pubblico le edizioni di Viedram 2007 e 2009. Mercoledì 2 novembre dalle 15.30 alle 18.00 davanti al Dams e alla Facoltà di Lettere dell’Università Roma Tre (via Ostiense 139/ 236/238).
Giovedì 3 novembre dalle 16.00 in poi a San Lorenzo, di fronte alla Libreria Giufà (via degli Aurunci, 38).
Venerdì 4 novembre, davanti al Teatro Palladium, in Piazza Bartolomeo Romano, 8.

VIEDRAM, viene dalla crasi tra le parole “Video”, “IED” e “Ram”: è un osservatorio che seleziona i migliori prodotti audio e video, dando loro visibilità, e promuove i nuovi autori del digitale. Nato nel 2003 da un’idea di Luigi Vernieri, VIEDRAM è stato realizzato in tutte le sue edizioni in collaborazione con IED Roma. Lo scopo del festival è scoprire e promuovere le nuove firme dei linguaggi audiovideo e, al tempo stesso, avvicinare un pubblico giovane, colto e tecnologicamente evoluto ai linguaggi della creatività contemporanea.

VIEDRAM, oltre ad esplorare i nuovi scenari che si aprono grazie allo sviluppo della tecnologia, conduce ormai da anni un’attenta ricerca delle realtà più interessanti del video design ed esplora gli ambiti in cui questa forma di comunicazione è presente nel nostro quotidiano. Quest’anno il Festival, oltre a ricevere il patrocinio delle principali istituzioni, sigilla un’importante partnership con la Fondazione Roma Europa. Pur mantenendo la sua forte identità di evento romano unico nel suo genere, sarà, infatti, inserito nella programmazione di entrambe le iniziative.
www.viedram.net
http://www.facebook.com/home.php?#!/pages/Viedram/241813245871669

ROMA PROVINCIA CREATIVA