GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

In occasione della settima edizione i musei dell’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e oltre 1000 luoghi dell’arte aprono gratuitamente i loro spazi

Una giornata all’insegna della creatività quella dell’8 ottobre in tutta Italia: si tratta della Settima Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico. La Giornata del Contemporaneo, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, si avvale del sostegno della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle arti, l’Architettura e l’Arte contemporanee del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero per la Gioventù, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dell’Unione delle Province Italiane, dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, di ICOM Italia. Quest’anno sono già oltre 900 i musei, le gallerie, le associazioni e i luoghi d’arte pubblici e privati che hanno confermato la loro apertura gratuita, per presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze: un programma multiforme che regala l’imperdibile occasione di vivere da vicino la vivacità e la ricchezza dell’arte contemporanea e di sperimentare l’importante ruolo che essa svolge nello sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro Paese. Inoltre l’ideazione dell’immagine guida di questa edizione è affidata all’artista italiano Giulio Paolini “che propone una riflessione sull’opera d’arte e il suo senso: un gioco di specchi che, con movimento concentrico, trascina lo sguardo dello spettatore, “mobile e precario”, nello sguardo “fisso e immobile” del quadro, ribadendo che l’opera esiste solo nella visione di chi la guarda”. Tra i musei romani che partecipano all’iniziativa:
GNAM – Galleria Nazionale D’arte Moderna
(Viale delle Belle Arti, 131), con le esposizioni di “Giacinto Cerone. 1957-2004” e “Grandi Nuclei Arte Moderna II”, fino al 23 ottobre;
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma (Via Reggio Emilia, 54) con la programmazione del MACROSUMMER 2011, fino al 30 ottobre;
MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (Via Guido Reni, 4A) con le mostre “Verso est. Chinese architectural landscape” fino al 23 ottobre, “Can you imagine? Alcantara®, potenza di un materiale” fino al 6 Novembre e “Indian Highway” fino al 29 gennaio 2012 .

AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani è un’associazione non profit che riunisce 26 tra i più importanti musei d’arte contemporanea del nostro Paese. Nata nel 2003 con lo scopo di sostenere l’arte contemporanea e le politiche istituzionali legate alla contemporaneità, AMACI si propone di consolidare, ogni anno di più, il suo ruolo di realtà istituzionale e di punto di riferimento per la diffusione dello studio e della ricerca artistica contemporanea in Italia e all’estero.

www.amaci.org
www.gnam.arti.beniculturali.it
www.macro.roma.museum
www.fondazionemaxxi.it

OUTDOOR URBAN ART FESTIVAL

“nessuno dica che sono stati gli alieni” è il motto per la seconda edizione del Festival Internazionale di arte urbana che anima il quartiere Ostiense, a partire dal 14 ottobre

Il 14 e il 15 ottobre il quartiere Ostiense della capitale si trasforma in un museo a cielo aperto con gli artisti di OUTDOOR. Negli spazi del Teatro India, ex Fabbrica della Miralanza (Lungotevere dei Papareschi, 1), a partire dalle 18.30 prende il via la seconda edizione del Festival Internazionale di Urban Art con artisti provenienti da tutto il mondo. Brasile, Olanda, Inghilterra, Italia sono tra i Paesi protagonisti delle proposte che saranno arricchite da istallazioni, sculture, murales permanenti, Knitting Art e Graphic Novel. “Raccontare il presente alle generazioni future lasciando un segno indelebile”, questo è il concept scelto dalla crew creativa di NUfactory, che sono i curatori della mostra e di un network nato con l’intento di valorizzare i fermenti artistici contemporanei e la loro relazione con la città. E proprio per questa edizione è stata scelta un’area soggetta a una vasta opera di riqualificazione urbana: si tratta, infatti, della zona a cavallo del fiume Tevere, nell’ex polo industriale di Roma. Tra gli ospiti che realizzeranno due opere permanenti nello spazio capitolino incontriamo l’artista brasiliano della Biennale d’Arte di San Paolo, Herbert Baglione (nell’immagine). Per la prima volta in Europa Baglione viene a cimentarsi sulle superfici urbane di grande formato. I suoi lavori si caratterizzano per il fatto di riprodurre quella relazione conflittuale che coesiste tra l’uomo e la città “attraverso figurazioni scarne in bianco e nero e tratteggi curvilinei”. Il writer e rapper inglese Kid Acne realizzerà uno dei più grandi graffiti della capitale: 50 metri di lunghezza per 7 metri di altezza. Dai graffiti alle installazioni, si passa alle sculture come quelle dell’olandese Zedz, artista a tutto tondo che realizzerà nel cortile del Teatro India una scultura aperta all’interazione con il pubblico. Invece, come interprete della scena artistica nazionale  vediamo scendere in campo due giovani illustratori. Chiara Fazi interverrà sulla facciata di un edificio con un’opera ispirata alla nuova campagna della Nastro Azzurro “SAY YES”. E proporrà 6 maxi-tavole per ricordare 6 Sì che hanno fatto la storia del cinema negli ultimi 40 anni, come la scena finale de “Il Laureato” e il lungo viaggio per il bene di un amico che si compie in “Marrakech Express”. Agostino Iacurci, altro artista italiano che si è già confrontato con grandi superfici come quelle della prigione di Rebibbia e un istituto scolastico in Africa, realizzerà un murales ispirato all’immaginario marino. Infine l’artista poliedrica Maria Carmela Milano insieme a Federica Terracina, con il supporto dell’Associazione Pippicalzelunghe, presentano un’installazione di Knitting Art sul Ponte dell’Industria (Ponte di ferro), utilizzando solo materiali di recupero, scampoli di stoffa e fili di lana che rivestiranno il ponte di nuovi colori. Una due giorni ricca di performance artistiche per quest’evento promosso dalla Provincia di Roma con l’Assessorato alle Politiche Culturali ed Assessorato delle Politiche giovanile oltre al Municipio XI e XV. Le opere verranno ultimate e presentate il 14 ottobre al Teatro India OUTDOOR per rendere l’arte un’esperienza pubblica sempre più accessibile e disponibile, ma anche sostenibile grazie all’utilizzo di colori a basso impatto prodotti da Oikos, l’azienda da decenni leader nel settore dei materiali e colori atossici per l’architettura. Il programma, inoltre, prevede una serie di incontri e dj set ad accesso libero.

Venerdì 14 – alle 18.30 per “Dialoghi sulle relazioni con l’Urban Art”, incontro a cura di ECCOM e coordinato da Gianluca Petrillo, giornalista per Enel.tv, interverranno Silvia Litardi (curatrice indipendente), Cobol Pongide (astrofisico), Claudia Meschiari (dottore di ricerca in pianificazione territoriale e urbana), Cristina Da Milano (esperta di inclusione sociale) e Francesco Dobrovich (projet manager di OUTDOOR).

Dalle 20.30 alle 23.00 la sala bookshop ospita le proiezioni dei documentari: “Ostiense un cantiere aperto”, realizzato dagli studenti della Facoltà di Economia di Roma Tre, e “Moto eterno” di Alessandro Rubinetti.

Dalle 21.00 alle 01.00 lo spazio ospita il LIVE SET di: Agostino Maria Ticino, electro-chili live set; Realm***a, funk soul dj set, e Venice, pop psychedelic live set.

Sabato 15 – dalle 12.00 alle 14.00 un tour guidato delle opere con gli artisti, in via del Porto Fluviale, 22; segue Street Food + Dj set F.C.V.G

www.out-door.it
facebook.com/OUTDOORfestival

ENERGIA & WEB

Presentazione del volume di de Santoli per parlare di energia, usi e consumi, nell’era del web

La Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” a Piazza della Minerva, ospita giovedì 13 ottobre alle ore 18,00 la presentazione del volume “Le Comunità dell’Energia” scritto da Livio de Santoli per le edizioni Quodlibet. “Gli studi progettuali e le realizzazioni di Livio de Santoli sono noti: l’«impianto fotovoltaico più famoso del mondo», ovvero la copertura dell’Aula Nervi in Vaticano che ha proiettato l’austera Chiesa cattolica nel modernissimo mondo delle energie rinnovabili; il modello energetico di Roma Capitale; la rete energetica della Città universitaria della Sapienza ecc…”. Quello che si presenta è un vero e proprio manifesto nel quale si auspica una decentralizzazione dei poteri in materia energetica. De Santoli, infatti, propone piani realizzabili, finanziabili ed efficienti dal punto di vista del risparmio e del ritorno d’investimento. E, soprattutto, prospetta il ruolo delle città per quanto riguarda un futuro energetico “nell’orizzonte di una riqualificazione urbana che sia rispettosa delle preesistenze culturali e ambientali”. L’idea alla base del volume, oltre agli aspetti tecnici, manifesta anche risvolti politici e sociali: nello specifico quando affronta la tematica dell’energia legata al web e propone “la creazione di una rete di nodi mediante la quale organizzare territorialmente la produzione, la distribuzione e il consumo di elettricità e calore, è infatti una riforma radicale, destinata a rovesciare l’attuale modello centralistico-gerarchico in nome di una democratizzazione comunitaria e di un’ampia federalizzazione delle risorse. L’obiettivo è quello di  sollecitare la responsabilità civile su questi temi e di sviluppare una diffusa consapevolezza scientifica circa le conseguenze di scelte che non possono più essere delegate solo a una separata casta tecnica”. Una serie di proposte, dunque, che creano spunti per la tavola rotonda coordinata da Antonio Cianciullo (la Repubblica) ed alla quale interverranno: Gianni Alemanno (sindaco di Roma), Luigi Frati (rettore Sapienza Università di Roma), Antonio D’Alì (presidente Commissione Ambiente Senato), Sergio Marini (presidente Coldiretti), Ermete Realacci (presidente onorario Legambiente) e Franco Purini (Sapienza Università di Roma).

I PALOMBA da DRIADE

“tutte le strade ri… portano a Roma” è il mood dell’incontro con la coppia di designer per la presentazione del progetto per Driade nello showroom capitolino

I due noti designer Ludovica+Roberto Palomba presentano a Roma i nuovi progetti realizzati per la linea Driade, il marchio di arredamento con il quale collaborano da tempo, durante l’incontro “tutte le strade ri… portano a Roma”, nello showroom dadriade in via Po 1H, giovedì 13 ottobre. Per l’occasione abbiamo approfondito il loro “rientro” nella capitale:
Il vostro incontro professionale è stato a Roma durante gli studi?

Sì. Entrambi abbiamo studiato Architettura a Roma, lì ci siamo conosciuti e non ci siamo più lasciati.
Come mai avete pensato di fare la sede del vostro Studio Palomba Serafini Associati a Verona, anziché fermarvi nella capitale?

Era un periodo introspettivo per noi, e Roma era, com’è oggi, estremamente coinvolgente. Invece ci serviva un po’ di ‘isolamento’ e allora abbiamo scelto la campagna vicino a Verona. Tenendo conto poi che il design si fa soprattutto al Nord, Verona, con la sua arena, era di certo la città più simile a Roma.
Da sempre affiancate all’attività più propriamente progettuale una forte propensione alle attività culturali, da cosa viene questa propensione?

La progettazione è in tutto e per tutto un’attività culturale. Siccome l’interdisciplinarità non ha limiti, ogni opportunità di esprimersi in ambiti che sono connessi tra loro ci dà nuove ispirazioni.
Alle radici storiche e culturali del design affiancate un’attenta analisi dei bisogni della società contemporanea. Come riuscite in a miscelare passato e futuro creando però prodotti sempre originali?

In realtà facciamo sempre cose che ci piacciono, noi siamo i primi utenti di quello che progettiamo. Ecco perché, più che analizzare i bisogni della società contemporanea, lasciamo che sia proprio la società che ci circonda a ‘contaminarci’.
Vi siete fatti conoscere assumendo la direzione artistica dell’azienda Flaminia per cui avete progettato innovativi sistemi di bathroom e sanitari, ultra premiati. Il settore bagno rimane il tema portante della vostra produzione tanto da aver creato concept che sono diventati veri e propri modelli di riferimento. In che modo siete riusciti a ridefinire il ruolo di questo ambiente?

Se individuiamo e accettiamo il limite, questo è proprio il punto di partenza per superarlo. Il mondo bagno era molto tecnico e poco emozionale quando abbiamo iniziato. Noi abbiamo colto esattamente questo limite, trasformandolo in opportunità, colta poi da molti altri, pensando e realizzando qualcosa di diverso.
Come riuscite a collaborate con importanti brand in tutto il mondo e a mantenere uno stile sempre molto personale?

I nostri clienti sono amici e partner. Cerchiamo di esprimere grande libertà, che si coniuga con quella delle aziende. Poi ovviamente, i nostri progetti, per quanto liberi, provenendo dalle stesse due teste hanno sempre qualcosa in comune.
Quali temi affronterete per la presentazione della linea nello showroom Driade capitolino?

“Un marziano a Roma” di Ennio Flaiano è un libro fondamentale del nostro ‘essere romani’, è una perla che descrive meravigliosamente il mood capitolino. Non cercheremo di stupire con la raffinatezza e l’internazionalità o l’eclettismo di Driade, perché la città esterna, abituata da sempre  a personaggi del calibro di Cleopatra o Annibale,  potrebbe rimanere indifferente al nostro racconto. Invece, vorremmo che questa presentazione fosse l’occasione per raccontare quanto della Roma che amiamo, nella sua eternità di capitale del Bello ci sia in comune con il meraviglioso laboratorio di emozioni che è Driade. Roma e Driade sono uniche, e potrebbero costruire un matrimonio da favola… perché non farlo partendo proprio dal nostro lavoro?
www.driade.it
www.palombaserafini.com

STORIE DELL’ARTE E TAXXI

Al via due appuntamenti da non perdere all’insegna della creatività, per non mettere l’arte da parte

Sarà un sabato tutto da vivere per gli appassionati dell’arte, il 15 ottobre presso l’Auditorium del MAXXI. Si comincia dalla mattina con il primo degli otto appuntamenti dedicati a “Le Storie dell’Arte” che si terrà ogni terzo sabato del mese, con docenti universitari, critici e galleristi. Nomi come Ester Coen, Fabio Sargentini, Francesco Poli, Achille Bonito Oliva, Angela Vettese, Germano Celant, Laura Cherubini e Carlos Baluardo, racconteranno l’arte contemporanea. Il primo incontro sarà tenuto da Ester Coen, storica e critica d’arte che parlerà degli anni sessanta e del neoavanguardismo  e  di come è cambiata  l’arte contemporanea dal 1960 ad oggi. Nel pomeriggio, si prosegue  con un altro evento particolarissimo “Taxxi”, che rientra nell’ambito del progetto del dipartimento educazione, che vede 6 artisti: Petra Arndt, Ali Assaf, Myriam Laplante, Ilaria Loquenzi, Branislav Petric, Ganni Piacentini, Myriam Laplante, artisti§innocenti,Dragan Mati? con altre 60 persone  prendere parte ad una performance gratuita animata lungo tutti gli spazi aperti al pubblico, dai musei per passare alle scale e alle piazze, con video, suoni e coreografie. L’idea dello spettacolo è quella di attirare l’attenzione sul  ruolo dello spettatore, incitandolo a vivere con occhi nuovi  l’arte in generale, non in maniera passiva ma attiva e partecipe.
www.fondazionemaxxi.it

ROMA PROVINCIA CREATIVA