FEDERICO BONESI – ADRENALINA

Eventi ed esposizioni per aumentare lo scambio culturale e per avvicinare i giovani allarte contemporanea

Lanciata allinizio del 2009, Adrenalina ha allattivo due esposizioni-evento, ha visionato circa 500 opere per 200 artisti e ne ha selezionati 60 per le esposizioni e le performance in rappresentanza di diverse nazionalit (Italia, Iran, Svezia, Croazia, Germania, India, Francia, Australia, Svizzera). Inoltre, stato appena lanciato un portale web per la creazione di una piattaforma multimediale per la selezione delle ope-re. Sono questi i numeri e i programmi portati avanti da Federico Bonesi, musicista, produttore e direttore esecutivo di Adrenalina, un progetto che si delinea attraverso eventi ed esposizioni che mostrano periodicamente i risultati delle selezioni e degli incontri artistici realizzati sul territorio cittadino. Le selezioni vengono poi promosse annualmente con un vero e proprio ban- do per individuare progetti artistici, movimenti culturali giovanili, opere creative su qualsiasi supporto, di qualsiasi dimensione e tecnica e in qualsiasi disciplina artistica, che possano poi essere visionate e invitate agli eventi Adrenalina. Si offre la possibilit ad artisti giovani gi di buon livello di interagire con i colleghi aumentando linterscambio culturale. Allo stesso tempo, si offre la possibilit ai giovani distanti dallarte di avvicinarsi come spettatori a un mondo, quello della contemporaneit, spesso meno leggibile dellarte classica intravista a scuola. Si va alla ricerca di nuovi spazi espositivi da riconsegnare ai giovani della citt: lEx Mercato Ebraico del Pesce ne un esempio lampante, per la sua bellezza e la sua centralit geografica. Il progetto si sostiene con limpegno dellassesso-rato alle politiche educative scolastiche, della famiglia e della giovent del Comu-ne di Roma che, attraverso Ztema Progetto Cultura, finanzia gran parte delliniziativa. Adrenalina vuole concentrarsi, per sviluppare la propria proposta, su quattro parole chiave: creativit (la si cerca nei nuovi linguaggi artistico-culturali di proposte fatte da artisti noti, meno noti o, addirittura, da studenti); sperimentazione (la si esercita attraverso la creazione di un laboratorio permanente di nuove forme espressive e formule alchemiche da cui trarre nuova linfa per il futuro del movimento romano); contaminazione (come spinta alla fusione di diversi linguaggi per rafforzare la comunicazione del messaggio artistico e dellatto creativo) e multimedialit (come espressione multiforme dellopera). Per quanto riguarda Roma e il suo futuro, quello che Bonesi si augura che la citt diventi capace di essere faro dellarte ancora oggi, senza adagiarsi sugli allori e impigrirsi nella gestione dellesistente. Sarebbe bello inte-grare la creativit contemporanea in tutte le sue forme con i beni artistici e architettonici della citt, da quelli classici fino allarchitettura industriale di inizio secolo scorso.
www.adrenalina.roma.it

COLLETTIVO ANGELO MAI

Luogo di incontro e sperimentazione a sostegno della produzione indipendente, tra teatro, cinema e musica

La vocazione dell’Angelo Mai è da sempre quella di essere un luogo di incontro e di confronto. Naturale, dunque, che nascano reti, formali o informali, che cooperano e condividono passioni. La storia dell’Angelo Mai inizia in un ex convitto nel centro di Roma occupato alla fine del 2004; per due anni, un folto gruppo di artisti e alcune famiglie lottano per il diritto alla casa e per il diritto agli spazi indipendenti per le arti e la cultura dando vita a un laboratorio culturale. I fondatori sono teatranti, musicisti, artisti visivi, tecnici del suono e delle luci, lavoratori e ricercatori. Ad accomunarli è l’urgenza e la voglia di creare insieme, di immaginare a Roma nuove fessure vitali per non soccombere alla precarietà e alla crisi culturale del Paese. L’Angelo Mai è un luogo di sperimentazione sotto molti punti di vista. Lo è per i contenuti artistici che vengono offerti al pubblico e per le modalità di fruizione. La forma è considerata contenuto, ciò che ribadisce il forte legame tra la sottoscrizione chiesta all’ingresso e la possibilità di fruire di una programmazione vasta di cui tutti diventano in parte coproduttori. Tutto ciò permette all’Angelo Mai di sostenere la produzione di nuove creazioni di artisti che diversamente non porterebbero a termine la loro opera. Il sistema sperimenta meccanismi virtuosi che rendono l’obolo all’ingresso, la programmazione serale e la produzione artistica diurna una filiera che supplisce all’assenza di finanziamenti pubblici. Le creatività che si esprimono all’interno dell’Angelo Mai sostengono consapevolmente una filiera di produzione indipendente in cui si mescolano idee, ricerca e nuove forme produttive. L’Angelo Mai è uno spazio sperimentale per l’arte contemporanea, un crocevia di teatro, cinema e musica ma anche un posto per la ricerca e la performance che permette di avvicinare all’arte un pubblico vasto e diversificato. Vuole essere un luogo con un alto livello di accessibilità per respirare e partecipare. A Roma e in Italia si sostengono sempre di meno i processi di produzione artistica e l’Angelo Mai offre una risposta concreta a questa mancanza. L’obiettivo però è di fare molto di più: condividere maggiormente i saperi, rafforzare i meccanismi di cooperazione e costruire una vera impresa sociale. “Perché Roma diventi una metropoli di ampio respiro culturale – dicono all’Angelo Mai – si auspica che gli spazi indipendenti come questo vengano considerati centrali nella produzione di nuove idee e contenuti. Roma resta un territorio ricco di creatività, un crocevia dove si giocherà una partita importante. La pratica culturale, attraverso l’accesso continuo all’arte, può realmente coinvolgere tutti, e può innescare un processo di partecipazione alla quotidianità e alla riconquista dei diritti”.
www.angelomai.org

GIAMPAOLO FELICI – ARDECORE

Un progetto musicale per rielaborare in chiave moderna le canzoni della tradizione popolare romana

“Credo sia fondamentale per il futuro partire da una radice musicale italiana anche per sondare territori musicali che non trovano origine nella nostra terra, sia che si parli di Roma sia che si parli dell’Italia in genere. È questo l’aspetto più importante che spesso non viene considerato dai musicisti italiani, e mi riferisco sopratutto a quelli di estrazione più rock”. È il pensiero di Giampaolo Felici degli Ardecore, gruppo nato con l’intento di rielaborare in chiave moderna le canzoni della tradizione popolare romana, nel rispetto però delle particolarità stilistiche. Il loro primo album omonimo viene pubblicato nel 2005; nove canzoni in cui il filo conduttore è l’ispirazione al lato più oscuro e drammatico della tradizione popolare romana. Le tematiche principali, quindi, sono le insidie del Tevere, il carcere e l’amore nel loro aspetto più tragico, la morte e il tradimento. “Abbiamo fatto molto per aiutare gli altri musicisti italiani a trovare una forma espressiva che tenesse presente le proprie radici ma che fosse legata anche a un approccio musicale di tipo avanguardista. In tutto questo deve esserci un profondo rispetto per la forma musicale popolare che meglio si esprime con quello che comunemente definiamo rock. Sicuramente il network e tutta la rete hanno contribuito in questi ultimi anni al cambiamento della fruizione musicale, e artistica in genere, da parte del pubblico. Per questo il mercato musicale è in enorme crisi o forse, per dirla meglio, in fase di profonda trasformazione. Il network è solo un mezzo nuovo per comunicare, un’enorme piattaforma dove puoi trovare il mondo, utile e non. Ritengo che la creatività, in tutto questo non c’entri. Quello che rimane indiscutibile è che chi investe di più economicamente avrà più spazio all’interno del mercato”. Nel 2007 è uscito il loro secondo disco, Chimera che, a differenza del primo, è composto soprattutto da canzoni originali, oltre a nuove reinterpretazioni di vecchi brani della tradizione musicale italiana. Il progetto vede numerose collaborazioni, oltre ai componenti presenti nel primo album, infatti, troviamo musicisti e strumenti nuovi che rendono questo secondo lavoro molto più versatile e ricco nei contenuti e nelle sonorità. “Teniamo moltissimo all’aspetto ‘territoriale’, basti pensare che Ardecore e INIT. club sono entrambi fortemente caratterizzati dalla prospettiva romana. Dentro il nostro spazio tastiamo costantemente sulla pelle il polso alla situazione musicale di Roma, tutto ciò naturalmente senza perdere di vista quello che accade di interessante sulla scena internazionale”. è un album composto da dieci tracce, dove la melodia di radice italiana è accompagnata da strutture musicali che, partendo dal folk, attraversano una vasta serie di generi contemporanei, dal blues al jazz. Nel 2007 l’album ha vinto il Chimera Premio Luigi Tenco come migliore opera prima.
www.myspace.com/ardecore

COOL RUNNINGS

L’appuntamento domenicale, datato 1997, divenuto un must per gli amanti del reggae classico e del roots

“L’appuntamento domenicale con Cool Runnings è diventato un must per gli amanti del reggae più classico e del roots, già dopo pochi mesi dall’inizio delle trasmissioni su Radio Onda Rossa”. Così si avvia il progetto Cool Runnings, nato a Roma nell’aprile del 1997, quando Massimiliano Guerrieri, conosciuto come Mercy Far I e Fabrizio De Angelis (Jolly Dread) decidono di mettere insieme le loro esperienze pre-cedenti nell’ambito della musica reggae per dar vita a un progetto unico finalizzato alla realizzazione di un show radiofonico. “Già dal 1995, anno del mio primo viaggio in Giamaica, ho cominciato a organizzare session a base di dub e roots in alcuni locali e centri sociali romani ma è l’incontro con Jolly Dread che mi ha permesso di concretizzare un’idea di intrattenimento legata alle vibrazioni fondamentali della musica giamaicana”. La politica musicale del sound in questa fase si concentra soprattutto sulle produzioni roots militanti stile Channel One e le sonorità giamaicane della prima metà degli anni ‘80. “Nel 1998, in seguito ai sempre crescenti attestati di stima da parte degli ascoltatori domenicali, decidiamo di affiancare all’attività radiofonica quella di promozione di eventi che possano coniugare musica, cinema e percorsi artistici. Gli anni che vanno dal 1998 al 2000 ci hanno visti impegnati in una fitta serie di show a Roma e nel centro Italia che ci hanno consentito di collaborare con realtà già affermate sulla scena nazionale come i Sud Sound System”. L’abbandono di Jolly Dread e l’arrivo di Mr Robbadab (collezionista di dub e roots), di Nicola Pambuffetti, conosciuto come 2Rud (con la passione per lo Ska e il Rocksteady in stampa originale) e Mario Dread portano alla creazione di una struttura di quattro persone, ognuna con competenze specifiche ben definite. Il lavoro in studio diventa una caratteristica preponderante della crew e finisce per essere il collettore di un enorme interesse che continua a crescere intorno alle produzioni targate Cool Runnings. L’esibizione al “BarcelonaDancehall Fest” davanti a oltre 6000 persone contribuisce all’affermazione del sound fuori dai confini nazionali, sancita nel 2008 da un lungo tour europeo a supporto di Michael Rose, icona del reggae mondiale. “Attualmente siamo impegnati nell’ideazione di un progetto (House of Reggae) che possa finalmente regalare a questa città una struttura dedicata interamente all’eredità musicale della tradizione afro caraibica e possa essere nel contempo riconosciuta come luogo simbolo per l’integrazione e lo scambio culturale. Il modello del carnevale caraibico di Notting Hill a Londra rappresenta un modello unico di Festival multietnico itinerante per le vie della città. Un’esperienza analoga nella nostra città potrebbe trasformare Roma nella metropoli più cosmopolita del mondo. La tradizione della storia e della cultura del bacino del Mediterraneo incontrerebbe il caleidoscopio di suoni, colori, costumi d’oltreoceano offrendo molteplici possibilità lavorative nel campo dell’industria ricettiva”.
www.myspace.com/coolrunningssound

ASSOCIAZIONE SEMINTESTA – FRAMMENTI

A Frascati il Festival Frammenti: kermesse di artisti e officina dell’arte dove crescono talenti

“L’associazione Semintesta nasce nel 2001 a Frascati da un’esigenza creativa di una decina di giovani ventenni residenti nella provincia di Roma. I ‘semi’ sono le idee, i desideri, i sogni, i progetti, le prospettive, le aspettative e le ambizioni che da agosto del 2001 creano il lavoro di Semintesta”. Francesca Mancini, socio fondatore dell’associazione, attualmente è responsabile dell’organizzazione e coordinatrice del tavolo progettuale. “Semintesta utilizza la sua esperienza nello sviluppo di progetti di inclusione sociale, realizzazione e gestione di eventi, campagne di comunicazione e progetti di gestione integrata degli spazi. Un approccio multidisciplinare attraverso la continua ricerca di modalità creative e di comunicazione, uno studio attento e dinamico degli spazi urbani e l’utilizzo di arte, cinema, musica, design, architettura e nuove tecnologie come strumenti di intervento negli spazi pubblici. Le caratteristiche di Semintesta sono da sempre la capacità di dialogare con i territori e con le comunità che in essi vivono”. L’idea di Francesca Mancini, nonché l’obiettivo generale dell’associazione, è quella di poter continuare un processo di attivazione di servizi socio-culturali rivolti alla cittadinanza. “Le associazioni culturali sono viste esclusivamente come organizzazioni di volontariato. La nostra associazione invece è stata in grado negli anni di strutturarsi, andando ben oltre l’attività di volontariato, riunendo persone il cui interesse fosse quello di poter lavorare sul proprio territorio sviluppando idee e progetti”. L’idea madre sulla quale nasce la struttura Semintesta è Frammenti, Festival multidisciplinare di musica, teatro, cinema e arti visive che dal 2001 si tiene ogni anno a Frascati all’interno della suggestiva location del Parco di Villa Sciarra. “Frammenti è nato da una esigenza di spazio e di palcoscenico per tutte quelle realtà artistiche che gravitavano nell’area dei Castelli Romani ed è giunto ormai alla sua decima edizione. Negli anni agli artisti emergenti si sono affiancate esperienze di sempre maggior pregio e innovazione che hanno fatto di Frammenti un palcoscenico oramai ‘trasversale’, dove i giovani artisti del territorio possono crescere contaminandosi con le esperienze creative più importanti del panorama creativo italiano e internazionale. Con Frammenti abbiamo voluto creare uno spazio pubblico nel quale formare una coscienza critica e nel quale abituare il pubblico a una continua contaminazione tra vari linguaggi. Anche e soprattutto attraverso l’arte. L’arte in Frammenti ha un forte impatto sociale, creando spazi di fruizione e di aggregazione. Volevamo creare un luogo dove essere radicati nel tempo, dove scardinare lo stato attuale di durevole provvisorietà nel quale il riferimento al passato è abolito e quello al futuro è bloccato. Tutto questo tenendo sempre presente che non è l’individuo ad essere al servizio della cultura ma sono le culture che sono al servizio degli individui”.
www.semintesta.it

ROMA PROVINCIA CREATIVA