JUSTELEVEN

Grafica digitale 2d e 3d per l’industria dell’audiovisivo e della carta stampata, una società nata con 11 professionisti

La Justeleven è una società che opera nel settore della grafica digitale 2D e 3D applicata alla pre-produzione, produzione e post-produzione per l’industria dell’audiovisivo e della carta stampata, fondata nel 2005 da Corrado Ficarelli (Roma, 1976), Matteo Loi (Pistoia, 1973) e Yuri Silvestri (Roma, 1978). “L’obiettivo era creare un gruppo completo per la realizzazione di prodotti legati all’animazione, soprattutto quella in computer grafica 3D che, ai tempi della fondazione, era un genere nuovo e richiesto. Il nome della società deriva dal numero di professionisti a quel tempo impiegati per la realizzazione di uno spot in animazione 3D per una campagna pubblicitaria internazionale. Sono loro, che già operavano da più di due anni in società come la Simple Picture e la Softdesign, che hanno dato inizio al progetto che ha poi portato alla creazione di questo nucleo”. Nel 2006 Justeleven partecipa a un bando del Comune di Roma per l’insediamento e l’associazione di piccole imprese nell’incubatore START: “si tratta di uno spazio fisico che ospita nuove strutture, mette a loro disposizione servizi materiali e immateriali per facilitarne lo sviluppo, e si rivolge a imprese high-tech attive nel settore della produzione audio-video e multimediale. In quel periodo era situato all’interno degli studi cinematografici di Cinecittà e permise alla Justeleven di espandere la propria attività, fino ad allora prevalentemente legata all’animazione e agli spot pubblicitari, anche alla post-produzione per il cinema”.
Dopo quattro anni, il gruppo si trasferisce a Formello dove tuttora risiede. “Justeleven è nata come una piccola bottega di bravi artigiani. Facciamo parte delle piccole e medie imprese, lavoriamo su progetti che di volta in volta realizziamo con l’aiuto di liberi professionisti”. Per quanto riguarda il territorio romano e il futuro: “diciamo che ora sul territorio c’è, e c’è stata per cinque anni, una realtà in più che offre servizi legati all’animazione e alla post produzione video. A Roma le società che lavorano in questo settore non sono poche. Si tratta delle tipiche due facce della stessa medaglia: da una parte il proliferare di nuove aziende che operano in questo campo non può non essere considerata come una concorrenza sempre più pressante, dall’altra la nascita di queste nuove realtà potrebbe essere interpretata come il segnale di un crescente interesse per l’animazione. Ma la strada da percorrere è ancora molto lunga perché quello italiano è un mercato debole dove le idee difficilmente vincono e dove solitamente ci vuole un supporto economico molto forte che raramente arriva, oppure è inadeguato. I grandi film di animazione come quelli della Disney o della Pixar portano nelle sale tanto pubblico anche qui in Italia dove non abbiamo una ‘cultura’ dell’animazione. Naturalmente l’augurio che ci facciamo per il futuro è di avere tante opportunità. Ma per svilupparle sono necessari investimenti e bisogna credere nelle buone idee”.
www.justeleven.it

JONATHAN PANNACCIÒ – RAT CREATIVES

Innovazione e creatività, un approccio moderno impostato sull’utilizzo delle nuove tecnologie

Rat Creatives è uno studio specializzato nel campo dell’audiovisivo, nato nel maggio 2008 dall’unione di quattro giovani talenti creativi, Valerio Arcioni, Jonathan Pannacciò, Ippolito Simion e Sara Taigher. Rat trae i suoi vantaggi dalle diverse esperienze dei suoi fondatori: Valerio è un fotografo e direttore della fotografia; Jonathan, pittore, è motion e graphic designer; Sara, video artista e vj, si occupa di motion graphics e regia; Ippolito è montatore video e fotografo. Jonathan spiega che lo studio è nato “con l’intuizione di un’idea innovativa che si concretizza in un prodotto multimediale completo.
Il pensiero creativo è come un flusso che attraversa alla velocità della luce l’intero pianeta. Bisogna entrarci e alimentarlo con le proprie idee”. Come spiega Sara, “Rat collabora con aziende operanti nel settore della comunicazione, case di produzione e agenzie pubblicitarie. Il core business di Rat è il video. Spot pubblicitari, video musicali, sigle ed e-motion, una serie di fotografie che una volta ‘musicate’ e ‘montate’ riescono ad emozionare e a far riflettere chi guarda. Il primo e-motion di Rat uscirà a luglio 2010 su www.ratworld.tv. Da un anno a questa parte, poi, Rat ha iniziato anche a seguire un percorso di produzione video, firmando la produzione di documentari, cortometraggi, e diversi video musicali fra cui il nuovo video del rapper napoletano Clementino, e firmando anche la co-produzione del film “Amore Liquido” di Marcoluca Cattaneo. Le collaborazioni si estendono al mondo dell’illustrazione e del design, in modo da creare un network creativo solido, capace di comunicare attraverso un messaggio universale i nuovi linguaggi di comunicazione visiva”. Nel corso del tempo Rat è diventato punto di incontro e scambio d’idee e a giugno dello scorso anno è nata un’importante collaborazione tra Rat, Bunka, Paula e Walls che ha dato vita all’evento “Artconventional” con l’intento di far dipingere a tredici artisti il muro che costeggia la ferrovia di via Alessi. Riflettendo sul futuro della città, secondo Sara “sarebbe bello lasciare che l’arte esca nelle strade romane, così come è successo il 14 giugno in via Alessi; sarebbe bello che il mondo dell’arte potesse coniugarsi con la vita di tutti i giorni, e che una città bella come Roma potesse rivivere sotto i colori dei pennelli degli artisti, illuminata dalle loro opere video, incartata dai loro poster e decorata dalle loro sculture”. Per Jonathan “si avverte chiaramente nell’aria che qualcosa è nato, gli artisti lo sanno, si percepisce un legame invisibile, Roma sta aprendo le sue porte per far entrare questa ventata di novità creativa, in molte grandi capitali è già arrivata, e noi non saremo di certo gli ultimi. Però, anche se è evidente che i presupposti ci sono, servono più spazi disposti a dare ascolto a questa voce. Ma il network è solido, deve solo emergere. Il modo: continuare a credere e ad alimentare, ognuno con il proprio talento, questo flusso inarrestabile della creatività”.
www.ratworld.tv

ALESSANDRO LAURIENZO – XAOS

Creatività e usability, un approccio moderno per l’utilizzo delle nuove tecnologie

XAOS Systems è una new media agency specializzata nell’ideazione e realizzazione di soluzioni per l’e-business, dalla gestione di reti informatiche nazionali e internazionali alla progettazione e realizzazione di portali web fino ad arrivare allo sviluppo di nuovi sistemi di comunicazione (applicazioni iPhone, Facebook e soluzioni Java). Nata nel 1997 grazie all’attività di un gruppo di professionisti del mondo ICT: Alessandro Laurienzo, classe 1970, fondatore e attuale amministratore dell’azienda; Marco Del Bene, classe ‘70, anima creativa di XAOS responsabile del marketing; Mario Ottaviani, classe ‘72 responsabile commerciale e Mario Scarpa, classe ‘71, responsabile ricerca e sviluppo. Costituita come società nel 1999, si è poi evoluta in una new media agency “per rispondere al meglio a tutte le esigenze di comunicazione del cliente”. XAOS opera da 10 anni nel settore dell’ICT con prodotti e servizi capaci di adeguarsi nel tempo al progressivo sviluppo del mercato e dell’azienda committente: “il confronto fra competenze eterogenee ha sviluppato un nuovo approccio al mondo dell’informatica, il senso del naturally digital, ossia un approccio moderno, creativo e impostato sull’utilizzo delle nuove tecnologie ad alta usability. Secondo noi, la comunicazione parte dal design. Sulla base di questo concetto, XAOS studia soluzioni tecniche e grafiche in grado di trasferire l’immagine aziendale sul web, centrando al meglio, anche dal punto di vista grafico, gli obiettivi e il target di riferimento che l’azienda intende raggiungere. Creiamo design in target, coniughiamo appeal grafico, efficacia e usabilità per interpretare il progetto con gli occhi dell’utente finale. Il nostro obiettivo è l’integrazione fra web design, usabilità e tecnologia. Siamo un riferimento nel territorio laziale e non solo per le aziende di tutti i settori merceologici che decidono di scoprire il web e il multimedia come leva per presentare i propri valori, ma anche per chi crede nelle nuove opportunità di business derivanti dal progresso della tecnologia informatica e della comunicazione. Così, anche chi non possiede competenze specifiche riesce ad entrare nella new economy”.
Il futuro immaginato da XAOS è quello di “una Roma digitale e wireless dove l’installazione di hot-spot consenta al cittadino una riappropriazione del territorio e una sua conoscenza utilizzando le strutture tecnologiche messe a disposizione: dai palmari agli I-pod fino ai computer portatili. Hot-spot significa ‘connettività continua’ cosa che per la nostra azienda costituirebbe un’opportunità di sviluppare progetti altamente innovativi e legati al mondo mobile. Tramite la geolocalizzazione il cittadino potrà essere informato in tempo reale e in qualsiasi luogo sui servizi messi a disposizione dall’amministrazione locale e dalle realtà private”.
www.xaos.it

GABRIELE CORBYONS e FABRIZIO MASSIMIANI – XX-XY

Le identità maschili e femminili si fondono creandone una nuova. All’insegna di una complementarietà tra i cromosomi

Gabriele Corbyons e Fabrizio Massimiani sono i due giovani creativi che nel marzo 2009 hanno dato vita a XX-XY. “Il nostro è un progetto artistico in cui le identità maschili e femminili si fondono creandone una nuova, denominata per l’appunto XX-XY. Una variante che riesce a rendere i due sessi complementari e, allo stesso tempo, ambivalenti. Nelle nostre collezioni i capi del guardaroba maschile vengono rubati, reinterpretati e reinseriti in quello femminile e viceversa, rendendoli elementi caratterizzanti e imprescindibili di una sessualità non stereotipata”. Entrambi gli stilisti e ideatori del marchio si sono formati nel settore della moda: Gabriele viene dallo IED mentre Fabrizio dall’Accademia di Costume e Moda; dopo numerose collaborazioni con importanti nomi del settore, decidono di unire le loro competenze e dare vita a un progetto artistico comune. “Gli elementi chiave del nostro lavoro sono il recupero della manualità artigiana, l’alta sartorialità e tutti quegli antichi saperi che la produzione in serie minaccia di cancellare. Mischiamo tessuti che solo apparentemente provengono da mondi diversi: il raso, le lane jaquard, e i cotoni grezzi, trovano una dimensione comune mentre la scelta del colore esalta i toni neutri”. Per un total look, i due stilisti hanno pensato anche a una linea di accessori ricercata e basata sul concetto di eleganza contemporanea. La loro boutique è nel rione Monti, quartiere simbolo del fashion indipendente e crocevia di scambi, incontri e visibilità. “In altre città, ad esempio Milano, eventi come il Salone del Mobile o la Settimana della Moda, coinvolgono la città intera, anche la provincia. Invece, le manifestazioni che si svolgono a Roma, molto spesso sono circoscritte. L’aspetto positivo di vivere e avviare una boutique a Roma è invece rappresentato dalla ricca presenza dei turisti, soprattutto in un quartiere come Monti. Questo compensa il lieve flusso di clientela romana che c’è stato negli ultimi tempi. Quello che più viene apprezzato della nostra linea è il lavoro di ricerca che c’è dietro e che, evidentemente, si nota. Il negozio è aperto da un anno soltanto ma il nostro bilancio è più che positivo. La crisi sicuramente si sente ma grazie al nostro background e al fatto che siamo un negozio nuovo, che punta sulla qualità, siamo riusciti comunque ad avere un ottimo riscontro di pubblico. Per il futuro siamo in attesa di un nuovo fervore. Ci sono molti giovani cittadini che hanno programmi, aspettative ed obiettivi da raggiungere. Insomma, tanta voglia di fare. Si dovrebbe guardare oltre i nostri confini e prendere spunto”.
www.xxxylab.com

PATRIZIO e CRISTIANO PERFETTI – SBU

SBU: tre lettere diventate famose tra gli appassionati di jeans e street style dove l’indaco è un must

SBU, Strategic Business Unit, è il marchio di una serie di negozi nel mondo che vendono, ma soprattutto fabbricano, abbigliamento denim di alto livello. I proprietari, i fratelli Patrizio e Cristiano Perfetti, di strategia se ne intendono considerato che prima di approdare alla parte più creativa della moda, sono stati a lungo negozianti. “Abbiamo iniziato a vendere nei primi anni ‘90 poi c’è venuta la voglia di creare qualcosa di nostro, una nostra linea. Basta con la moda senza particolarità, era arrivato il momento di cambiare. Così, nel ‘95/’96 è nata SBU, una linea monomarca e dopo circa quattro anni ci siamo anche lanciati sulla vendita internazionale: Jones e The Library a Londra, Fred Segal a Los Angeles e Beans a Tokyo già espongono nelle loro vetrine i nostri jeans di lusso made in Italy. Il mercato internazionale ci ha accolto molto bene e ci siamo presto affermati come piccola entità. I nostri jeans sono fabbricati con tessuto denim giapponese, il migliore sul mercato. Poi vengono rifiniti e lavati in Veneto, l’area di maggior prestigio per la lavorazione del jeans. Noi il jeans lo inventiamo, e lo creiamo: seguiamo il processo dalla scelta del materiale, al colore e al disegno. E, nonostante l’estrema attenzione alla qualità del prodotto e alla cura dei materiali più sofisticati riusciamo a proporre ai nostri clienti prezzi competitivi”. L’esperienza iniziale di semplice vendita si è rivelata fondamentale in quanto ha permesso ai due fratelli di capire le esigenze dei clienti e i meccanismi che muovono il mercato. Il prodotto proposto da Patrizio e Cristiano riscuote successo anche da parte di molti personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della finanza. Il biglietto da visita dei jeans SBU è il loro colore, indaco puro. “In questo momento il mercato americano sembra essere quello più redditizio, mentre quello inglese è il più recettivo, anche se con parsimonia. Dal 1991, il nostro bilancio è estremamente positivo, sia per le vendite all’estero sia per quelle in Italia. Il nostro punto di forza è che in Italia abbiamo l’esclusiva sul mercato, non abbiamo competitors. Purtroppo il punto debole di Roma rimane il fatto che intorno a noi ci sono solo ristoranti e bar. Non c’è paragone rispetto ad altre città europee e del mondo, basti pensare a Londra e alla sua Portobello Road. Roma fra tutte è la città più bella ma ha veramente poco di internazionale e offre uno spazio molto ridotto alla cultura. Così si rischia l’appiattimento, che è dannoso per tutti. Per non parlare degli affitti esorbitanti: per un giovane emergente lanciarsi sul mercato e andare incontro a tutte le spese che è obbligato ad affrontare, diventa un’impresa eroica. Fortunatamente noi abbiamo iniziato negli anni ’90 quando il contesto era diverso, non c’era la crisi e i soldi ancora giravano”.
www.sbu.it

ROMA PROVINCIA CREATIVA