Babirussa

“Tutti noi abbiamo sperimentato personalmente la delusione che si prova quando, per mille motivi, non compriamo subito un oggetto che ci piace in un mercatino, e una volta finito non sappiamo come rintracciare il venditore”. Questa sensazione che raccontano Andrea Fiacchi, Alessandro e Barbara Baldacchini, è l’intuizione alla base del progetto Babirussa.it, un portale dove vendere e comprare oggetti fatti a mano. Qui il mondo dell’artigianato esce dalla sua dimensione locale per entrare in quello globale della rete. L’hand-made migra in una piattaforma virtuale senza però rinunciare ai valori della tradizione artigianale. Il sogno dei creatori di Babirussa.it, come loro stessi raccontano, “è radunare una comunità di artigiani per fare attività e corsi, distribuirli online, diffondere idee e stili di vita alternativi a quelli del mercato di massa”. Andrea, Alessandro e Barbara hanno anche creato “on the road”, una piattaforma integrata al portale dove poter ‘rintracciare’ il creatore dell’oggetto tra eventi e fiere sparsi in giro per l’Italia. Questo spazio virtuale, dunque, non è solo un sito di shop on line ma ha una specifica mission che prevede la divulgazione e la conoscenza di modalità lavorative antiche. Va inoltre detto che l’originalità che contraddistingue il progetto Babirussa.it sta nella sua reale utilità pratica. Alessandro Baldacchini, socio fondatore nonché responsabile tecnico del sito, ha iniziato molto presto la sua carriera lavorativa sviluppando web application sempre più complesse. Il risultato della sua esperienza lo si può constatare direttamente sul portale. Con pochi step, l’artigiano si ritrova ad avere un negozio on line senza doversi occupare della sicurezza delle transazioni economiche, della pubblicità e dell’aggiornamento tecnico.
Babirussa.it rispetta la tradizione integrandola con l’innovazione ma offre prima di tutto un servizio. Il creativo della manualità dovrà solo pensare al suo lavoro e al suo talento, libero da tutte le questioni tecniche che comporta l’apertura di un negozio on-line. In questo modo, per citare i creatori del portale, “Il futuro dell’economia potrebbe ripartire dall’originalità delle singole persone e tornare nelle mani degli artigiani. Sempre però in un mercato rigorosamente virtuale… e profit”.

WWW.BABIRUSSA.IT

Santarella

Santarella è un marchio d’abbigliamento che nasce nel 2009 da un’idea di Barbara Annunziata e Francesca Gattoni. L’originalità di questa giovane firma deve il merito al percorso formativo delle due titolari: non la moda, ma l’architettura e il design. L’ambiente di provenienza, lontano dal mondo del fashion, ha permesso, in questo caso, un approccio del tutto nuovo.
Così, infatti, recita la presentazione del marchio sul sito web: “lo spazio più intimo di una città è la casa, ma ciò che esprime l’estensione della propria personalità è l’abito”. E continua: “le creazioni Santarella sono concepite seguendo principi di Industrial Design: come layer architettonici, le materie si stratificano, mentre le superfici si muovono nello spazio trasformandosi in volumi che avvolgono il corpo. E qui la qualità e la leggerezza dei materiali rende il movimento possibile ad ogni attimo, con traiettorie ogni volta diverse”. L’abito si adatta alla persona, ‘rivelando’ l’identità di chi lo indossa e non il contrario. La filosofia ad personam di Santarella è potuta diventare concreta solo grazie a un lungo processo di studio e di ricerca, riuscendo infine nel difficile compito di produrre abiti senza una misura. Vero e unico obiettivo delle due titolari è infatti quello di liberare il corpo dalle taglie. Il “capo icona”, raccontano, “è la ‘Ruota’, emblema della giovane firma e reso famoso da Woody Allen. Portatrice di una nuova filosofia del vestire, un design attivo, metafora di uno stare al mondo dove la creatività non si ferma ai designer, ma passa all’utente ‘fruitore’, a colui che sceglie di animare e mutare insieme all’oggetto indossato”. Il capo ‘Ruota’ ha ottenuto il brevetto d’invenzione grazie al quale
il marchio Santarella ha vinto il Fondo per la creatività nel 2011. Questo originale modello “non ha né sopra, né sotto, né davanti né dietro” racconta Barbara in un’intervista, e aggiunge: “non ha bottoni né lampo. In base a come viene indossato, può dar vita a un vestito, a una scamiciata, a una gonna, a un vestito decolleté,
oppure una stola, un copricapo-mantella. Tutto è affidato alle curve del modello, studiate per accostarsi al corpo in modo libero”. Barbara e Francesca si ispirano dunque a una donna vera, reale, che non ‘subisce’ la moda ma che, finalmente, la decide.

Ph. Stefano Stranges

WWW.SANTARELLA.NET

Dugong Production

Marco Alessi, classe 1973, firma in qualità di sceneggiatore successi televisivi e cinematografici come “Rino Gaetano”, “Elisa di Rivombrosa” e “Immaturi – il viaggio”. Nel frattempo dirige alcuni documentari e cortometraggi, poi nel 2010 fonda la Dugong Production. L’anno della costituzione della società coincide anche con la decisione di diventare produttore. Nel 2010 l’Expo di Shangai commissiona una video installazione a lui e al gruppo con cui collabora abitualmente. Questa prima esperienza produttiva oltre ad aprire la cooperazione con la Cina, ha dato un’impronta fondamentale alla casa di produzione romana: lavorare su coproduzioni dal respiro internazionale. La Dugong Production infatti ha tra i suoi collaboratori anche la produttrice Carla Quarto Di Palo che si occupa delle relazioni internazionali della società. Nel 2011 iniziano a sviluppare “Borders”, progetto di film a episodi, insieme a Xue Xiao Lu, regista nominata “Best Emerging Talent of the Year” a CineAsia 2010. Tra gli altri progetti, la Dugong Production ha vinto il David di Donatello 2012 come migliore documentario per “Tahrir – Liberation Square”, un film di Stefano Savona, coprodotto con la Picofilms. Presenti nei mercati di Cannes, Berlino, Los Angeles e Shanghai, i collaboratori della Dugong Production, si sono resi conto, come racconta Marco, “che la progettazione di coproduzioni per il mercato internazionale è un mondo tutto da scoprire. Pochi progetti, pochi produttori italiani e, per chi ha voglia di investire come noi in questo settore, molte opportunità. Con il nostro lavoro di freelance conosciamo bene il mercato italiano. Lo sforzo che si deve fare è proprio quello di pensare in modo diverso”. Se l’audiovisivo è innanzitutto linguaggio universale, il merito di una nuova realtà produttiva come la Dugong è quello di renderlo realmente e concretamente tale. “È per questo che il nostro networking – spiega il produttore – è tutto mirato a cercare incontri con realtà europee e internazionali con cui ci si possa aiutare a vicenda e in modo equilibrato. Festival, mercati e social network oggi sono fondamentali per progettare in modo concreto il proprio futuro produttivo”. L’attività di produzione, così creativamente intesa, potrebbe davvero realizzare l’obiettivo principale di questa società: “dimostrare che il Paese in cui viviamo è pieno di ‘talento sommerso’ e cercare di sviluppare insieme strategie per farlo affiorare”.

WWW.DUGONG.IT

This Thesign

Il progetto ha previsto la realizzazione di una custodia ermetica per utilizzare i tablet e smartphone in modo confortevole. La custodia, che prevede anche un braccio flessibile personalizzabile con tre agganci interscambiabili, sarà prodotta inizialmente per l’iPad e successivamente per l’iPhone, in quanto sono prodotti che detengono le maggiori quote di mercato. Il braccio flessibile, oltre ad essere compatibile con la custodia ermetica è compatibile con qualsiasi Tablet e Pc in commercio grazie ad un supporto universale.
La distribuzione del prodotto avverrà attraverso l’e-commerce che garantisce una distribuzione veloce e offre al cliente la possibiltà di decidere in maniera autonoma i prodotti da acquistare. La produzione e la spedizione dei prodotti sarà in outsourcing e, quindi, affidata a partners industriali e commerciali al fine di ridurre i costi ed i rischi legati all’incertezza.
Inizialmente sono state avviate attività inerenti sia lo sviluppo del progetto, a livello tecnico progettuale, sia la creazione d’immagine societaria e del prodotto.
Per testare le reali potenzialità del loro case impermeabile e anti-shock per Tablet è stato necessario avviare la progettazione e la costruzione di uno stampo in acciaio in grado di garantire la creazione di campioni pre-lotto del prodotto nel suo materiale definitivo in modo tale da poter effettuare i test necessari ad ottenere la certificazione ip67 e la copertura completa da acqua, fango, polvere, neve, ecc. Per agevolare l’attività di progettazione e lo sviluppo del case waterproof, shockproof e dirtproof per Tablet, sono stati acquiastati 3 modelli iPad, che terminata la fase progettuale, verranno impiegati nell’attività promozionale e commerciale  del prodotto.
Contestualmente è stata avviata la creazione dell’identity e promozione societaria, con lo sviluppo del logo societario e del  logo del prodotto.

Simploil

La Società Simploil s.r.l. ha come progetto di impresa l’introduzione di procedure e soggetti innovativi nella filiera della raccolta degli olii vegetali esausti: una risorsa energetica derivante dai rifiuti alimentari, largamente ignorata dal grande pubblico e perciò  gestita per lo più in modo improprio. Data la valenza territoriale e sociale, oltre che economica, della propria attività, Simploil sceglie di avvalersi dell’Incubatore di Imprese del Lazio, Il Business Innovation Centre di Colleferro presso cui sorge l’impianto di raccolta. SIMPLOIL   raccoglie,  immagazzina e vende l’olio vegetale esausto ad apposite raffinerie per il  suo completo riciclo in nuovi prodotti – tutti eco-compatibili – come il    bio-diesel: carburante  con pochissime emissioni  nocive  e CO2 a bilancio nullo. Ma soprattutto imprime  a questa attività un profilo decisamente innovativo,   creando un insieme di strumenti  versatili,   progettati appositamente per agevolare la raccolta ai produttori privati e commerciali di olio alimentare esausto, per cui ottiene  nel 2013 l ‘iscrizione alla CCIAA come start-up innovativa e il riconoscimento  del Fondo creatività della Provincia di Roma.
Per l’utenza domestica realizza  il  raccoglitore brevettato –  collocabile in un piccolo spazio comune all’interno di un edificio o condomino, nonché  un software dedicato, capace di gestire le movimentazioni della  raccolta  in realtà urbane ad altissima densità abitativa.
Per i produttori commerciali – Ristoranti, Catering, Catene di ristorazione –  propone oltre alla consueta fornitura dei contenitori e  ritiro del rifiuto, un pacchetto di nuovi servizi e strumenti accessori in tema  di olio alimentare esausto. Qui un posto speciale spetta all’olio di frittura che caratterizza, per quantità e qualità,  la composizione finale del rifiuto. La pratica della frittura, antichissima e utilizzata  ovunque nel mondo, se fatta a regola d’arte, non presenta alcun inconveniente nutrizionale specifico. Il tutto dipende dal tipo di olio impiegato e dalle modalità dell’esecuzione, un rito meticoloso  che la tecnologia  può facilitare  al  professionista della ristorazione e rendere  più gustoso e più sicuro al consumatore.
SIMPLOIL, impegnata a realizzare in modo eco-compatibile il ciclo dell’olio commestibile, crea  un  simbolo   a protezione della qualità alimentare  e della sostenibilità  ambientale: il marchio QUALIFRY/FRITTOAMICO che attesta la qualità   dell’olio esausto risultante dai procedimenti di cottura secondo i dettami della più moderna normativa HACCP. L’attribuzione del marchio all’esercizio commerciale  garantisce al Consumatore che qualsiasi tipo di  olio utilizzato,   non ha prodotto  sostanze  di degrado – i cosiddetti composti polari – oltre la soglia ammessa del 25% e garantisce al Ristoratore  la certezza   di operare  all’interno dei parametri richiesti dalla sicurezza alimentare HACCP e l’orgoglio di offrire il meglio della salubrità e del gusto ai suoi clienti. Il marchio QUALIFry/FRITTOAMICO depositato nel Settembre del 2012, viene presentato per la prima volta, al pubblico, agli operatori e alla stampa, durante la manifestazione  Taste of Roma, 26-29/ 2013 – Roma, Auditorium, Parco della Musica.

www.simploil.com

ROMA PROVINCIA CREATIVA