Editab, progetto della società Comunicoop, è un’interfaccia per la creazione e gestione di contenuti editoriali, anche multimediali, finalizzata alla loro pubblicazione e distribuzione su tablet.
Tutte le riviste più prestigiose hanno una loro versione digitale che le ha portate ad allargare considerevolmente la propria base di lettori. Infatti è ampiamente dimostrato che la versione digitale di una pubblicazione non toglie lettori alla versione cartacea, ma crea nuovi lettori nell’ormai vastissimo pubblico degli “e-readers”, cioè i lettori di riviste in formato elettronico. La versione digitale, oltre ai contenuti presenti in quella cartacea, può essere corredata da funzioni aggiuntive (cerca, segnalibro, animazioni, video, link diretti a pagine web, etc.), inaccessibili per la stampa tradizionale.
La creazione e la pubblicazione di una App, pensata in particolare per le Edicole, cioè le aree dedicate alla vendita di riviste in formato elettronico all’interno di siti specializzati nel download di applicazioni (primo fra tutti AppleStore della Apple, e a seguire Amazon e tanti altri) è un problema di non facile soluzione per le piccole e medie case editrici.
Il progetto Editab riguarda la creazione e la commercializzazione di un applicativo, di un software che permette al possessore (il cliente tipo è una Casa Editrice o un Editore, una struttura che già pubblica una rivista cartacea, o un’azienda che vuole avere una vetrina sul mondo), di realizzare senza l’ausilio di specialisti o esperti esterni, ma unicamente con le professionalità normalmente presenti al suo interno (un redattore, un editor, un grafico, anche una segretaria), una App, ovvero una rivista per il mercato della rete e in particolare per i nuovi mezzi di navigazione, come ad esempio gli iPad della Apple o altri tablet o smartphone di ultima generazione.
Editab è un CMS (Content Management System) che permette a un utente non specializzato di caricare i contenuti testuali, fotografici, audio e video attraverso una interfaccia intuitiva.
Categoria: Network
KombiNando
Il Progetto KombiNando nasce da un’ intuizione di Angela Morero e Margherita Mastrone, rispettivamente titolari dell’agenzia pubblicitaria Temporary Box S.r.l. e dalla loro incessante ricerca di creare formule innovative capaci di unire comunicazione e vendita.
“KombiNando” è un Kombi bus, pulmino vintage anni ‘70, rivisto in chiave contemporanea, che quando è in movimento funge da strumento di comunicazione grazie al suo forte impatto visivo e durante le soste si trasforma in un originale e accattivante negozio/bar on the road super accessoriato e dotato di tutte le più moderne predisposizioni.
In aggiunta, “KombiNando” non è solo l’automezzo su cui si svolge una semplice attività di vendita itinerante, ma è stato concepito come strumento attraverso cui si può anche solo comunicare, generare curiosità e dare una visione del commercio innovativa e attenta al rispetto del decoro urbano.
Il format prevede l’offerta ai clienti di un pacchetto all-inclusive comprensivo di: mezzo di trasporto; personale operativo; brandizzazione del mezzo; servizio retail comprensivo di licenza di vendita itinerante alimentare e non, valida su tutto il territorio nazionale.
L’obiettivo è quello di trasformare “KombiNando” in un vero e proprio Cult simbolo di una nuova generazione in costante movimento; dedicato soprattutto ad imprenditori emergenti (giovani designer; stilisti ecc) che desiderano mettere in vendita e pubblicizzare le loro creazioni; con questa formula si può garantire un’attività di comunicazione e vendita originale capace di attirare l’attenzione del consumatore coinvolgendolo in un’ esperienza simpatica e divertente.
Storymakers
Alessandro Lucente, grazie al Fondo per la Creatività indetto dalla Provincia di Roma, fonda col socio Stefano Nicotra, la nubspot s.r.l., una giovane società che opera all’interno del visual marketing. Uno dei rami dell’impresa è un servizio di storytelling aziendale, chiamato Storymakers. Storytelling vuol dire “raccontare storie”. Tutto ciò che ci circonda è un racconto sottinteso. Un racconto fatto di valori. Come anche gli oggetti che decidiamo di acquistare raccontano chi siamo e come viviamo. Ci comunicano qualcosa, e quel qualcosa comunica chi siamo noi.
Da qui prende vita Storymakers che si prefigge di utilizzare il plot narrativo, applicabile in qualsiasi forma comunicativa – sia scrittura, foto, video o radio – all’interno del mondo del branding, per raccontare un’azienda, una associazione, un libero professionista, un evento oppure anche semplicemente un prodotto o un servizio.
“Storymakers è un’incoraggiamento alla curiosità e alla conoscenza. Creiamo lo spazio ai significati, alle intenzioni ed alle emozioni. Creiamo lo spazio dell’incontro. Analizzando il target delle società, ascoltandole, consigliamo i canali giusti da sfruttare, poi plasmiamo contenuti che trasmettono i valori dell’azienda in modo creativo per potenziare il marchio nell’immaginario dei clienti. Oggi tutti scegliamo per valori. E la storia giusta che permette questa scelta è quella che colpisce il cuore.”
Contemporaneamente a questo servizio, nubspot sta sviluppando una piattaforma social multimediale che integrerà il brand awareness e lo storytelling attraverso una applicazione per il riconoscimento di immagini.
MyBestPlace
Il Progetto MyBestPlace è nato nel gennaio 2012 con una mission ambiziosa: contribuire alla formazione di un nuovo, diverso e migliore rapporto tra consumatori ed esercizi commerciali. Dal gennaio 2012 ad oggi si sono sviluppate diverse attività finalizzate allo start up del progetto e al posizionamento verso user e retailer. “MyBestPlace” è diventato lo standard del primo biglietto da visita digitale per gli esercizi commerciali. Le nuove funzionalità del sistema permettono agli esercizi commerciali l’opportunità di trasferire le informazioni e le offerte relative ai loro prodotti e servizi, ogni giorno e in tempo reale, sia sulle piattaforme proprietarie MyBP (App, Sito web, sito Mobile), sia sui maggiori social network. Si raggiunge così un ampio numero di contatti in grado di espandere la propria customer base:
- il biglietto da visita digitale è costituito da un adesivo completo di QR code associato alle informazioni e ai prodotti/servizi dell’esercizio commerciale;
- il proprietario di un esercizio commerciale applica l’adesivo alla sua vetrina oppure in prossimità della cassa;
- lo stesso titolare ha l’accesso al sistema digitale MyBP per inserire, una volta al giorno, una notifica che appare in tempo reale su tutte le piattaforme;
- i consumatori che possegono uno smartphone possono acquisire tutte le informazioni relative all’esercizio commerciale non solo scannerizzando il QR Code presente sull’adesivo, ma anche direttamente sull’app, e ancora attraverso ricerche su web e mobile.
Lato user l’app “MyBestPlace” è la prima rubrica digitale dei propri posti preferiti, mentre su web e mobile è un portale ricco di opportunità promozionali e di tutte le informazioni per scegliere dove spendere meglio il proprio tempo e il proprio denaro. Per mezzo dell’applicazione mobile i consumatori hanno la possibilità di trovare tutte le informazioni sugli esercizi commerciali, di scegliere i propri preferiti, portarli sempre sul proprio smartphone, condividerli, ed essere sempre informati sulle loro offerte e novità.
Di fatto l’application “MyBestPlace” è un progetto di convergenza tecnologica che sfrutta l’approccio di condivisione e socializzazione oggi caratterizzanti il web e il mobile e lo applica allo scambio di informazioni tra esercizi commerciali e consumatori, e tra gli stessi consumatori. L’application “My best Place” è operativa, e gratuita, sui sistemi android e IOS.
www.mybestplace.com
Sito Mobile: m.mybestplace.com
Applicazione: MyBestPlace (su Apple Store e Google play)
Maria Diana
Maria Diana, dopo la laurea in architettura, ha iniziato il proprio percorso creativo frequentando atelier di vari artisti contemporanei. Successivamente ha frequentato corsi di specializzazione nella lavorazione di materiali ceramici come il grés, la porcellana e la ceramica che ha applicato alla sua attività di ricerca anche nell’ambito della creazione di gioielli contemporanei. Gli stessi materiali, per la ricchezza delle tecniche di lavorazione, le permettono di esplorare nuove frontiere espressive. Dopo varie esperienze nazionali ed internazionali, i suoi gioielli sono stati esposti in musei e store internazionali quali il Victoria and Albert Museum (Londra), la Pedrera (Barcellona) e Mitsukoshi (Tokyo), nel 2013 ha vinto il concorso “Roma Provincia Creativa”.
Attraverso il contributo di “Roma Provincia Creativa” si sono valorizzate le attività di produzione di gioielli contemporanei caratterizzati da una ricerca nel design e nelle tecniche di lavorazione tradizionali e moderne della ceramica e porcellana.
L’attuale scenario si presenta pieno di opportunità: se da una parte si riducono i consumi di prodotti di lusso, dall’altra i gusti si sono raffinati e i consumatori sono diventati più esigenti. La produzione di gioielli alternativi assume sempre più le caratteristiche di un prodotto di qualità, che ha a che fare con la creatività e il cui contenuto informativo appare sempre più uno dei fattori rilevanti ai fini della scelta del cliente. In questo contesto il progetto imprenditoriale ha operato nel rafforzamento del marchio e delle politiche di comunicazione e marketing e nella diversificazione dei mercati, sia a livello nazionale che internazionale.
Il nome Maria Diana sta diventando un marchio riconosciuto sia in Italia, rafforzando la rete di vendita, sia all’estero, ampliando la partecipazione ad eventi internazionali.
Grazie agli investimenti realizzati anche con il contributo della Provincia di Roma attraverso il Fondo per la creatività, quest’anno Maria Diana partecipa a 2 tra le più importanti fiere internazionali a Barcellona, al padiglione FAD (Foment de les Arts i del Disseny) del Museo MACBA e ad Amsterdam alla prestigiosa fiera internazionale Sieeraad International Jewellery Art Fair.