SCS Progetti Commerciali è una giovane società cha cura l’intera progettazione commerciale, dalla comunicazione alla grafica, di aziende e imprese. Questo comporta un complesso processo di pianificazione di nuove strategie commerciali da inserire all’interno di aziende già avviate o da avviare. Ovvero costruire e definire, sulla base delle richieste proposte dal cliente, oppure correggere e ridefinire nuove strategie di comunicazione. SCS Progetti Commerciali è specializzata in prodotti e servizi per la comunicazione visiva d’impresa, con particolare attenzione alla grafica e al design. Ha curato progetti dedicati alla segnaletica istituzionale, direzionale, di cortesia e di sicurezza nonché alle decorazioni di ambienti. Tutti portati avanti con grande determinazione. “Poiché siamo una società di comunicazione – spiega Claudio Jacuzzi – per noi è necessario operare una ricerca costante legata all’idea espressiva. La creatività diventa fondamentale per la definizione e la produzione degli elementi utili al cliente. Specialmente in questo momento di crisi, in cui è necessario descrivere nel dettaglio e in tutta la sua complessità un intero progetto commerciale. Oggi le persone hanno bisogno di certezze e di punti fermi per destreggiarsi in un mercato che è sfilacciato, confuso, fatto di schemi completamente alterati”. E così come si evolve l’economia, devono necessariamente evolversi anche le strategie di comunicazione. “Questo significa realizzare e commercializzare tutto ciò che è inerente alla comunicazione visiva, d’impresa e pubblicitaria, non esclusi tutti i tipi di supporto: cartaceo, sintetico, metallico e informatico”. Anche per questo Scs Progetti Commerciali può contare su numerosi consulenti, esperti in attività commerciali familiari o imprenditoriali. “Per noi e i nostri collaboratori oggi paradossalmente è meglio affrontare il mercato con il vecchio sistema, cioè contando i soldi giorno per giorno. Però poi gestirlo con tutte le tecniche elettroniche più avanzate. Per noi modernizzare significa far evolvere un’attività commerciale nel modo più moderno possibile. Senza disdegnare di guardare al passato, da dove ancora arrivano moltissime idee vincenti”.
Categoria: Network
Audiomotive
Nato a Roma nel 1977, Valerio Galli è polistrumentista e dj. La sua passione per la musica incontra quella per la comunicazione quando, nel 1999, collabora con un’etichetta discografica svolgendo il ruolo di consulente creativo e A&R manager: una specie di talent scout che fa da tramite tra l’artista e l’etichetta. Ma è con Audiomotive, attività che Valerio apre nel 2011, che musica e comunicazione trovano una sintonia ancora maggiore e diventano impresa. “L’obiettivo – spiega Valerio – è quello di sviluppare un linguaggio che possa ‘arrivare’ a tutti ma, allo stesso tempo, tenga conto dello sviluppo culturale. Un aspetto, quest’ultimo, messo troppe volte in secondo piano”. RomaProvinciaCreativa ha sostenuto il progetto “Radio Shopping” presentato per il bando Creatività Digitale nel 2011. “Radio shopping” è una shared radio, ovvero un’emittente condivisa da una rete di attività commerciali. Quella di Valerio Galli però, per usare le sue parole “è principalmente una sfida: rendere un servizio fino a oggi ritenuto ‘di lusso’, alla portata del ‘piccolo’, cercando di mantenerne lo stesso livello qualitativo”. Per servizio ‘di lusso’ il titolare di Audiomotive intende lo spazio radiofonico che un’attività commerciale di piccole dimensioni acquista per farsi pubblicità. “Radio shopping” abbatte i costi sviluppando una strategia comunicativa grazie alla quale il messaggio pubblicitario “non disperde risorse cercando di parlare a tutti – spiega Valerio – ma si rivolge direttamente alle persone che possono trovare utile quel messaggi”. L’idea parte dal presupposto secondo cui il risparmio per il consumatore è sì economico, ma anche di tempo. Va da sé che in una grande città si tenderà a concentrare gli acquisti abituali in un raggio d’azione circoscritto. Dunque, se il cliente di un negozio ascolta la pubblicità di un’attività commerciale a pochi passi da lui, è probabile che sia invogliato a conoscerla meglio. “I negozianti che scelgono di abbonarsi al network ‘Radio shopping’ riceveranno all’interno dei propri locali, il segnale radio personalizzato. La composizione dei network è studiata per assicurare la presenza di un solo inserzionista per tipologia, al fine di ottimizzare al massimo l’offerta. L’interazione tra diversi tipi di attività fornisce un servizio più completo ai clienti di ciascun esercizio coinvolto. L’impressione sarà quella di trovarsi all’interno di un vero e proprio centro commerciale, sebbene virtuale”.
Stereomood
Nel 2009 quattro ragazzi italiani fondano Stereomood, la loro piccola creatura musicale. Una definizione che non potrebbe essere più giusta, perché questa è la prima web radio nella storia a possedere dei sentimenti veri. Sì, perché Stereomood è la web radio che traduce in musica le emozioni dei suoi ascoltatori, creando playlist ‘ad hoc’ per ogni stato d’animo e per ogni situazione, dalle più abituali alle più straordinarie. Dal 2011, oltre ai quattro fondatori Daniele Novaga, Eleonora Viviani, Marco Pratici e Giorgio Ferron (che si sono conosciuti ai tempi in cui lavoravano a MTV), altri tre collaboratori, Giovanni Foglietta, Claudio Gallo e Daniele Giliberto , decidono di dedicarsi full time a questo progetto. Perché nel frattempo il servizio di musica, proprio come una creatura, cresce: sono ormai un milione le persone che ogni mese si connettono da USA, Russia, Brasile e Italia. “Hai bisogno della colonna sonora ideale per la tua cena romantica, per lavorare fino a tarda notte, guidare nel traffico o fare l’amore? Bene, basta scegliere fra uno degli oltre 100 mood presenti nella nostra homepage e in un solo click avrai una playlist sempre aggiornata e consona alle tue aspettative”. Del resto, chi non ha mai associato particolari stati d’animo, o emozioni, a una determinata canzone, a uno specifico ritornello, o a delle note particolari?
“La nostra ricerca vuole suggerire nel modo più puntuale e preciso possibile la musica perfetta per ogni stato d’animo, coinvolgendo l’ascoltatore nella creazione e nella condivisione dei contenuti”. Stereomood , proprio come una creatura, cresce e impara sempre meglio a distinguere i gusti dei suoi ascoltatori, ‘mutando’ a seconda delle esigenze di un determinato stato d’animo. “Il nostro sistema raccoglie i feedback di ciascun utente. Tutte le playlist si rinnovano automaticamente seguendo la tendenza dell’intera community”. Un sistema complesso e minuzioso, che vive su un sottile equilibrio tra algoritmi matematici e sensibilità umana. Per alcuni aspetti, rivoluzionario. “L’idea di catalogare la musica su base emotiva non era ancora stata sviluppata. La sua semplicità è stata la sua forza. Non poteva essere un’idea sbagliata”. E il numero di visitatori del sito e di fan sui social network lo dimostrano.
La sfida ai grandi colossi americani è appena cominciata.
Giulia D’Alberto
Giulia D’Alberto, classe 1974, già a 15 anni capisce che le sue passioni sono il disegno e la pittura. Mentre frequenta gli studi classici comincia a giocare a basket da professionista fino a conseguire il patentino di allievo allenatore con la Federazione italiana Pallacanestro. Nel 1994 si iscrive alla facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza, dove matura l’idea di dedicarsi al sociale. Si specializza in laboratori d’arte, sport e informatica, che diventano lo strumento attraverso il quale Giulia si confronta con il problema dell’autismo e trova nuove soluzioni all’integrazione delle disabilità. È un’ambientalista convinta, e si muove esclusivamente in bici: ne ha sei! Ogni tanto si diverte a ‘contaminarle’: le colora con una tecnica a cui si sta dedicando ultimamente, la serigrafia. “I colori sono sempre stati una mia grande passione. Da autodidatta ne ho sperimentati tantissimi”. Inoltre da piccola Giulia era una bambina dotata di un’ottima manualità, le è sempre piaciuto montare e smontare: l’approdo all’artigianato è stato per così dire una conseguenza naturale. E la ricerca costante di un’interazione armonica tra sperimentazione cromatica e studio della forme è diventata presto la sua cifra stilistica. “Nel corso degli anni ho cercato di capire i meccanismi della comunicazione visiva, attraverso varie tecniche, dalla pittura alla fotografia. Ora sto sperimentando le forme solide bidimensionali in legno e ho introdotto la profondità attraverso la sovrapposizione di forme e colori”. Giulia è tra i vincitori del Fondo per la Creatività, grazie al quale ha potuto dedicarsi alla realizzazione di prototipi artigianali in legno, ‘pannelli’ che sono uno sviluppo bidimensionale delle linee sperimentate su tela e in digitale. “Uso soprattutto materiale di riciclo. Il mio lavoro nasce per stimolare in chi guarda un sorriso e una riflessione. Voglio rendere i ‘consumatori’ consapevoli del fatto che è possibile acquistare a prezzo equo un manufatto italiano, originale e unico”. E soprattutto, ecologico.
Digital Productions
Negli ultimi anni si è potuto assistere a una vera e propria rivoluzione degli effetti speciali nel mondo dell’audiovisivo. Il merito è stato sì della tecnologia, ma, soprattutto, di esperti in computer grafica. Carlo Cestra , nato e cresciuto a Roma, è uno di questi.
Con quindici anni di esperienza alle spalle, tra cui gli effetti di “Super Quark Speciale” e le animazioni delle “Winx”, nel 2010 fonda la Carlo Cestra Digital Productions . La società offre servizi di post-produzione e grafica 3D, occupandosi in particolar modo della produzione di documentari e audiovisivi di carattere storico e archeologico. L’aspetto originale della società fondata da Carlo consiste nell’applicare ai suoi prodotti le tecniche digitali utilizzate nel cinema per la realizzazione di documentari. Il genere cinematografico del documentario, per definizione, riprende la realtà e la restituisce allo spettatore così com’è, mentre la grafica virtuale manipola le immagini creando una realtà illusoria.
Con il suo team Carlo è stato in grado di unire questi due elementi speculari mettendoli al servizio della cultura con un risultato sorprendente: ridare vita ad una delle costruzioni più maestose che l’uomo abbia mai realizzato: le navi di Caligola. Costruite in età imperiale, le enormi imbarcazioni sono rimaste sul fondale del lago di Nemi fino al 1930. Riportate alla luce dopo duemila anni, vennero completamente distrutte a causa di un incendio nel periodo della seconda guerra mondiale. Oggi, con il contributo del bando Creatività Digitale 2011 , Carlo testimonia di “aver potuto realizzare un progetto che era nel ‘cassetto’ da qualche anno: la ricostruzione digitale delle due gigantesche navi. Il progetto, per la sua complessità, è stato abbandonato nel 2001, dato che a quel tempo il rapporto costo/prestazioni dei computer impediva la sua realizzazione. Ora, finalmente, le due navi sono state completate ed è possibile apprezzare la loro maestosità, degna di un imperatore come Caligola”. Utilizzata in questo modo, la realtà virtuale non rimane pura illusione ma diventa parte integrante e concreta del nostro patrimonio artistico.