Flowers for Lovers di Flavia Dodi

Flowers for Lovers
Flavia Dodi
Mostra a cura di Togaci
Progetto comunicativo: Emanuela De Luca
special guest : DDR-R DJ
DJ LIVE  SET
L’arte di Flavia Dodi muove da un’impostazione geometrica e progettuale tipica dell’architetto, che tende a misurare i volumi e studiare le forme collocandole in modo ineccepibile all’interno di una scena definita in ogni sua parte. La ricerca interiore dell’artista, durante la sua prima produzione, segue percorsi lineari, sottoforma di freddi edifici di dechiricana memoria. Scenari metafisici sembrano evocare progetti in autocad, dove, apparentemente, il distacco emotivo è la caratteristica preponderante. Tuttavia, per lo spirito non esistono contraddizioni, ma trasformazioni e sviluppi; mutare una direzione in arte non significa rinnegare tutto il passato, bensì allargarlo fino a compenetrarlo con un altro concetto estetico, scoprire nuovi rapporti ignoti, aprir meglio gli occhi per comprendere una somma maggiore di realtà. (C. Carrà, 1942)
Nell’ultimo anno Flavia ha aperto gli occhi, iniziando ad osservare in maniera diversa la realtà circostante, liberandosi dalla rigidità degli schemi imposti. L’attenzione verso la materia non è più plastica né geometrica. Luce, colori e variazioni tonali, prendono il posto delle ordinate forme geometriche, guardando alla natura e alla sua costante imperfezione.
Lo spazio non è più costruito scientificamente, ma prende forma dal colore, abbandonando la dimensione metafisica in favore di una personalissima forma di espressionismo, attraverso la quale lo spirito si ribella alla materia.
In Flowers for Lovers, l’artista compie un ulteriore passo avanti, misurandosi con le variazioni dei grigi, riuscendo a dar corpo alle immagini floreali attraverso piccole sfumature tonali in una perfetta alternanza tra toni caldi e freddi.
Le grandi dimensioni delle tele compiono l’ultimo passo verso un’arte liberata. I volumi ponderati e geometrici creati dall’uomo nel tentativo di modellare la realtà circostante sono solo un lontano ricordo.
L’opera diventa una celebrazione della natura libera ed indomabile, tanto da poter soggiogare l’uomo con le sue enormi proporzioni.

Flavia Dodi si laurea in architettura presso la facoltà “Valle Giulia” dell’Università La Sapienza di Roma, con il prof Franco Purini.
Partecipa a varie esposizioni, tra quelle personali la mostra “LABIRINTI”; con il patrocinio della Provincia di Roma, nel 2011. Tra le collettive: “DISEGNI ROMANI”; a cura di Franco Purini, Fabrizio Ronconi, Gianfranco Toso; presso Gangemi Editore a Roma, in ottobre 2012 e, la stessa mostra a dicembre 2012 si sposta  presso il  Museo della tecnica elettrica a Pavia, organizzata dal  DICAR (Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura); “GIANICOLENSE 420”; a cura di Shara Wasserman; presso Temple University di Roma nel 2012.
Nel 2010 partecipa al premio Combat e viene inserita in catalogo tra le opere segnalate dalla giuria.
Attualmente vive e lavora a Roma.
flaviadodi@alice.it
www.flaviadodi.eu
http://flaviadodi.blogspot.it/

Flowers for Lovers

Dal 19 Aprile 2013 AL 9 Maggio 2013

ore 19.30 

Mostra a cura di Togaci

Progetto comunicativo: Emanuela De Luca

Presso HulaHoop Gallery

Via de magistris.91/93

Roma

X Certamen Romanum “Il vino e la viticoltura”

Il 15 aprile 2013 si svolgerà a Roma, con il patrocinio di Roma Capitale, Assessorato alla Famiglia, all’Educazione ed ai Giovani, il X Certamen Romanum, concorso di traduzione dal latino all’italiano promosso dal CLE (Centrum Latinitatis Europae) e dal Liceo Benedetto Croce di Roma. Il concorso è riservato agli studenti del penultimo e ultimo anno dei licei, con votazione uguale o superiore a otto in latino. Il Certamen avrà luogo presso la sede del liceo Croce, in viale Battista Bardanzellu 7, Roma.

Il 17 aprile, quale momento di riflessione a seguito del concorso avrà luogo, presso la sala conferenza del Liceo B. Croce, il XII Convegno nazionale dedicato al Latino della scienza e della tecnica, che quest’anno tratterà “Il vino e la viticoltura”, in armonia con il tema del Certamen. La giornata di studi coinvolgerà autorevoli ospiti del mondo accademico e del settore professionale del vino, impegnati ad indagarne gli aspetti culturali, sociali e tecnici, con una particolare attenzione anche alla sua dimensione salutistica: Maria Grazia Iodice Università La Sapienza di Roma – presidente della Commissione giudicatrice del Certamen, Eugenio Polito Università di Cassino, Enrico Miniati Università di Siena, Stefano Ciatti presidente dell’associazione Vino e Salute, Gabriella Cinelli docente, chef e sommelier, fiduciaria Slow Food Tivoli, Emanuele Lelli Liceo Tasso di Roma, Simone Beta Università Siena, Paolo Lauciani Liceo Vivona Roma – relatore ufficiale AIS, Gabriella Nicolosi Provincia di Roma.

Un buffet romano sarà curato dalla Condotta Slow Food di Tivoli e dall’associazione Le Anfore Gustose e illustrato da Gabriella Cinelli, a cui seguirà una degustazione guidata di gelati a cura di Roberto Troiani di Gelati DiVini.

Il convegno è organizzato con il patrocinio inoltre dell’Associazione Città del Vino, dell’Enoteca Italiana Siena, dell’Associazione Italiana Sommelier-Roma

Al termine del convegno si svolgerà la premiazione dei tre studenti vincitori del X Certamen Romanum. Il primo premio è assegnato dal CLE Roma, il secondo dalla Strada del Vino Terre Etrusco Romane, il terzo dal Liceo B. Croce. Si ringraziano inoltre per la sponsorizzazione tecnica Slow Food Tivoli, l’Associazione Le Anfore Gustose, Gelati Divini,WineDreamers e Unicoop Tirreno.

Alla premiazione seguirà lo spettacolo Nunc est bibendum!, azione scenica in sei quadri ideata da Paola Sarcina, un’ode alla storia del vino tra poesia, musica e danza. Interpreti gli alunni del Liceo B. Croce che hanno seguito un laboratorio teatrale di due mesi curato dall’associazione Music Theatre International-M.Th.I.. Il laboratorio e lo spettacolo sono stati resi possibili anche grazie al sostegno di MOAB80, Maria Luisa Giampietro, Maria Grazia Iodice, Alfredo Pezzilli.

Una seconda rappresentazione dello spettacolo si terrà il 18 aprile alle ore 17:00 presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma Tre, nell’ambito del Green Campus dell’AIESEC.

Il X Certamen Romanum è stato insignito del riconoscimento di progetto Ambasciatore DOC50.

evento ad ingresso libero

PER INFORMAZIONI:
Music Theatre International-M.Th.I.

cell. 338 1515381 – Email: eventi@mthi.it – web: www.mthi.it

CLE Lazio

marisagiampietro@tiscali.it; francesco.toscano@inwind.it

http://digilander.libero.it/certamenromanum/index.htm

Workshop di comunicazione

Con THEODORA VOUTSA

Roma, 13 e 14 APRILE 2013  – ore: 11:00 – 16:00

(in italiano e inglese)

Con questo workshop potrai scoprire come meglio comunicare con te stesso e con gli altri. Ti aiuterà a superare ostacoli, raggiungere i tuoi obiettivi e

migliorare le tue capacità relazionali in ogni ambito

Di che si tratta

Durante le 10 ore del workshop si affrontano:

  • Il miglioramento delle capacità comunicative
  • Il potenziamento delle capacità individuali lavorando nel contesto del gruppo
  • L’apprendimento di come essere più propositivo, spontaneo e flessibile

Ciò è realizzato attraverso un’unica combinazione di tecniche attoriali, improvvisazione ed esercizi per la crescita personale.

Risultati previsti per i partecipanti

Partecipando al seminario avrete modo di migliorare:

  • Le vostre capacità di presentazione e di parlare in pubblico
  • Le vostre capacità di colloquio
  • Il vostro impatto personale
  • Il vostro pensiero spontaneo e creativo
  • La vostra immaginazione e originalità

A chi è rivolto

Il workshop è rivolto in particolare alle persone che intendono migliorare le proprie capacità di espressione, comunicazione e relazione, ad ogni livello e in ogni ambito professionale.

Quota di partecipazione per le due giornate: € 80,00

Per la mailing list MThI: € 70,00

DOVE: c/o MassenzioArte, Via del Commercio 12, Roma

PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI:

www.theodoravoutsa.cominfo@theodoravoutsa.com – +39 339/8923461

In collaborazione con M.Th.I. – www.mthi.it

Giovanni Battista Rea, Federica Ugolini – WACHTMEISTER WERKSTATT

Vi presentiamo Giovanni Battista Rea e Federica Ugolini di Wachtmeister Werkstatt, sezione Artigianato della terza edizione del volume RomaCreativa.

Può la creatività essere un fattore genetico? A leggere la biografia della famiglia di Giovanni Battista Rea (romano classe 1980) si direbbe proprio di sì: pittori, scrittori, illustratori, scultori e giornalisti sparsi tra Vienna, Porto Alegre e Napoli. ‘Last but not least’ Giovanni, che a 14 anni si trasferisce in Germania, dove si diploma presso la Keramik Schule Höhr-Grenzhausen, lavorando parallelamente in uno dei più antichi e prestigiosi laboratori di ceramica del Westerwald, “Der Schlondes”, che risale addirittura al 1600. All’età di 21 anni, Giovanni ritorna in Italia portando con sé un bagaglio artistico arricchito dall’esperienza di mosaicista e modellatore. Qui si specializza nella foggiatura e nella tornitura, che gli forniscono una precisa direzione artistica. E soprattutto incontra Federica Ugolini, che gli sarà accanto, oltre che nella vita, anche in ogni sua opera. “Ci occupiamo insieme dell’attività del laboratorio, scegliendo i progetti e lavorandovi con smisurata creatività ed entusiasmo. Troviamo le nostre fonti di ispirazione nella semplicità delle piccole cose quotidiane, nei nostri animali e nella natura che ci circonda, compreso il basilico del balcone”. L’attenzione verso la natura e le sue forme – reali, simboliche, immaginarie – è al centro di ogni opera, produzioni in ceramica che ammiccano alla tradizione moderna e antica. “Il tocco artigianale ridefinisce quell’estetica moderna che si può trovare in artisti come Gaudì e Juljol. Quando realizziamo un’opera cerchiamo di dotarla di capacità ‘proprie’, sensazioni che l’opera stessa restituisce a chi la guarda: allegria, passione, romanticismo e stupore”. Quasi un sogno ad occhi aperti: è proprio questa la sensazione che si prova passeggiando, nel loro giardino privato a Capena, in provincia di Roma, una sorta di laboratorio permanente ‘all’aria aperta’ che nel tempo si è arricchito delle opere di ben tre generazioni d’artisti. “Attualmente stiamo lavorando a un playground: un dragone di 20 metri di lunghezza rivestito da 4.500 squame pressate a mano, che entra ed esce dalla terra come fosse acqua. Arrampicandosi lungo la lingua rossa del drago, si giunge dentro l’enorme testa, dove è possibile sedersi. Una delle due arcate del corpo del drago verrà utilizzata come struttura portante per un’altalena mentre, la coda si trasformerà in uno scivolo”. Una sorta di giardino delle meraviglie.
Sito ufficiale: www.battistarea.it

Silvia Petrucci Dal Co’

Vi presentiamo Silvia Petrucci Dal Co’, sezione Artigianato della terza edizione del volume RomaCreativa.

La seconda guerra mondiale è appena finita e Alberto Dal Co, un giovane calzolaio di Traversetolo (piccolo comune in provincia di Parma) viene convinto dalla sorella Amabile a trasferire la sua attività a Roma. Quando, nel 1951, trasferisce a Porta Pinciana il proprio laboratorio, forse Alberto non immagina che le sue opere finiranno ai piedi delle più celebri dive dell’epoca: Gina Lollobrigida, Ava Gardner, Audrey Hepburn. Per difenderle dall’invadenza dei fotografi, inventa la scarpa “Paparazzo”, che contribuirà alla diffusione del tacco a stiletto nel mondo. Per Alberto le scarpe vanno trattate come piccole opere d’arte. Sarà per questo che trentaquattro modelli Dal Co, creati tra il 1954 e il 1960, sono esposti al Metropolitan Museum of Art di New York. E, dopo oltre cinquant’anni, è ancora possibile trovare il laboratorio di calzature
Dal Co’, gestito dalla nipote, Silvia Petrucci. “Il mio lavoro nasce dall’esperienza storica della mia famiglia e dalla volontà di continuare la meravigliosa tradizione italiana dell’artigianato, quella capace di assicurare un prodotto veramente unico”. All’epoca le scarpe si realizzavano a stretto contatto con le sartorie d’alta moda: un abito importante richiedeva calzature della stessa stoffa, “pezzi unici” spesso decorati con ricami fatti a mano. Oggi invece la globalizzazione imperante tende a privilegiare la quantità alla qualità. “Per questo il mio obiettivo è continuare a impegnarmi in questa decennale attività: voglio sottolineare l’unicità del fatto a mano, magari fornendo ai giovani disegnatori l’occasione per realizzare le loro idee in modo artistico e creativo, lontano da un’ottica esclusivamente commerciale”. Anche per questo tutti i modelli creati dal laboratorio Dal Co’ vengono presentati con cadenza semestrale presso il laboratorio-negozio in Via Vittoria 65. “Tutti modelli – sottolinea Silvia – rigorosamente realizzati a mano da maestri calzolai. Io e mia madre, Nives Dal Co’, siamo fiere di portare avanti questa tradizione di famiglia”. Ed effettivamente c’è di che essere orgogliosi, visto che il laboratorio Dal Co’ collabora da sempre con alcune delle più importanti firme dell’alta moda italiana, come Valentino, Lancetti e Balestra.

www.dalco-roma.com

ROMA PROVINCIA CREATIVA