Green Blood

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Artists contribute to stop the loss nature’s blood

Charity Group Show for Greenpeace

A cura di Alexandra Mazzanti e Tara McPherson

14 Giugno – 20 Luglio 2012 / inaugurazione 14 Giugno alle 19:00

Il sangue verde della natura differisce dal nostro solo per un atomo, il magnesio al posto del ferro. Gemelli degli alberi e dipendenti gli uni dagli altri.

Un legame atavico da cui nasce il ful­cro dell’elaborazione delle dottrine mistiche riguardanti l’aspetto segreto del creato.

L’albero ricorre da sempre quale sim­bolo della vita.

Nella cabalà è il programma secondo il quale si è svolta la creazione dei mon­di; è il cammino di discesa lungo la quale le anime e le creature hanno raggiunto la loro forma attuale.

Esso è anche il sentiero di risalita, attraverso cui l’intero creato può ritornare al traguardo cui tutto anela: l’unità del “grembo del Creatore”.

L’“Albero della Vita” è la “scala di Giacobbe” (vedi Genesi 28), la cui base è appoggiata sulla terra, e la cui cima tocca il cielo. Agli alberi, memori dell’antico patto di sangue, alle crea­ture dal sangue verde si ispirano gli artisti della mostra Green Blood, coinvolgendo la natura nella sua totalità e rappresentan­done le sue entità attraverso una pittura surrealistica.

Alla mostra Green Blood curata dalla gallerista Alexandra Mazzanti assieme all’artista newyorkese Tara McPherson, han­no aderito ventisei artisti esponenti della corrente Neo Surrea­lista internazionale.

Tara McPherson, Jeff Soto, Martin Wittfooth, Travis Louie, Lola, Brandi Milne, Leila Ataya, Nicoletta Ceccoli, Roland Tamayo, Ana Bagayan, Scott Musgrove, Yosuke Ueno, Sergio Mora, Dave Coo­per, Paolo Guido, Afan, Alessia Iannet­ti, Anastasia Kurakina, Kathie Olivas, Brandt Peters, Chris Ryniak, Ixie Dar­konn, Amanda Spayd, Mr Klevra and Corine Perier.

Gli artisti parteciperanno all’espo­sizione che si terrà il 14 Giugno alla Dorothy Circus Gallery di Roma cia­scuno con un’opera inedita composta appositamente sul tema.

Il 50% del ricavato delle vendite verrà de­voluto all’Associazione Greenpeace

‘To be able to collaborate on ideas and join forces within the concept of the ‘Green Blood’ of nature is a very special opportunity for us as artists.

To show, along with the visual allure, how powerful our con­tent and message can be within our art works.

To support our planet and those who are working to make it a better safer place, and to charities with wonderful causes.

These are the reasons I am so excited to be a part of this exhi­bition. I feel it’s a very important aspect, even a responsibility, of being an artist; to have a voice that speaks positively to the public and to give back to the planet for important causes. I am so happy to be working along side you for this great show.’

Tara McPherson

Testo a cura di Alexandra Mazzanti

Artists contribute to stop the loss nature’s blood

Charity Group Show for Greenpeace

Show curated by Alexandra Mazzanti and Tara McPherson

June 14th – July 20th 2012 / opening reception July 14th at 7:00 pm

The green blood of nature differs from ours only for an atom, magnesium inste­ad of iron.

Twins of the trees and dependent upon each other. One ancestral link led to the development of the core mystical doctrines concerning the se­cret aspect of creation.

The tree has always been used as a symbol of life.

In the Kabbalah is the program accor­ding to which there was the creation of the world, and the path of descent along which the souls and creatures have rea­ched their present form. It is also the path slope, through which the entire creation can return to the goal which we all long: the unity of the “womb of the Creator.” “Tree of Life” is the “Ja­cob’s Ladder” (Genesis 28), whose base is resting on the ground and its top touches the sky.

By trees, reminiscent of the ancient blood pact, by the green blood creatures, the artists of the Green Blood are inspired, involving the nature in its entirety and representing its entities through a surrealistic painting.

Green Blood show, curated by Alexandra Mazzanti with New York artist Tara McPherson, features twenty-six international artists from the Neo Surrealist scene.

Tara McPherson, Jeff Soto, Martin Wittfooth, Travis Louie, Lola, Brandi Milne, Leila Ataya, Nicoletta Ceccoli, Roland Tamayo, Ana Bagayan, Scott Musgro­ve, Yosuke Ueno, Sergio Mora, Dave Cooper, Paolo Guido, Afan, Alessia Iannetti, Anastasia Kurakina, Kathie Olivas, Brandt Peters, Chris Ryniak, Ixie Darkonn, Amanda Spayd, Mr Klevra and Corine Perier.

The artists will participate to the exhibition that will take place on June 14th 2012 at Dorothy Circus Gallery in Rome, each with a brand new artwork composed on the Green Blood theme. 50% of the proceeds from sales will be donated to Greenpeace.

‘To be able to collaborate on ideas and join forces within the concept of the ‘Green Blood’ of nature is a very special opportunity for us as artists.

To show, along with the visual allure, how powerful our con­tent and message can be within our art works.

To support our planet and those who are working to make it a better safer place, and to charities with wonderful causes.

These are the reasons I am so excited to be a part of this exhi­bition. I feel it’s a very important aspect, even a responsibility, of being an artist; to have a voice that speaks positively to the public and to give back to the planet for important causes. I am so happy to be working along side you for this great show.’

Tara McPherson

Foreword by Alexandra Mazzanti

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BaBeL2 – Festival Indipendente di Abitare Critico- Diritto alla città

Spostamenti fisici e concreti di popolazioni, usi diretti della città attraverso ripetute espulsioni, o usi indiretti, tramite movimenti del mercato: qui, all’interno di queste “scenografie” noi abitiamo. Siamo gli attori mai protagonisti. In questa realtà contemporanea il concetto di “diritto alla città”, come descritto da Henry Lefebvre, si trasforma in azione operativa e funzionale per la rivendicazione del concreto e organico “diritto alla vita urbana” attraverso due valori essenziali. Partecipazione come fondamentale necessità all’esercizio di una concreta influenza sulle politiche di disegno urbano. E appropriazione quale conseguente incursione nelle dinamiche lucrative di uso e consumo del territorio.

Reclamando ed esercitando il diretto “fare uso” del territorio urbano dal 15 al 20 maggio all’interno del Forte Prenestino a Roma si propongono e si attivano laboratori di riflessione o di progettazione.
BaBeL2 – biennale indipendente dell’abitare critico è un festival di produzioni, un luogo in cui produrre idee e spazi.
Attraversando pratiche e condizioni diverse dell’abitare, BaBeL2 riconosce e scopre un vivere quotidiano “critico” che metta in evidenza scenari eterogenei e poliformi, relativi all’abitare critico inteso come “abitare la crisi” e come “abitare consapevole”. Attivando spazi dove poter far coincidere e far interagire percorsi e ricerche, esperienze e teorie. Perché BaBeL2 è una trama complessa e vuole essere attivamente una babele sotto forma di organismo capace di produrre differenti altri organismi, capace di costruirsi come una macchina che si espande secondo diramazioni multiple e composite. Un evento sperimentale in cui interagiscano le teorie sull’architettura e sullo spazio urbano con l’architettura come pratica dell’agire, come azione e attività connessa alla disciplina teorica.

Il festival BaBeL2 è dedicato alla memoria e alla battaglia di Jolanta Brzeska attivista che ha fondato l’Associazione per i Diritti degli Inquilini di Varsavia, la cui lotta contro l’aumento degli affitti è stata fermata con la sua uccisione: il 1 marzo 2011 il suo corpo carbonizzato è stato trovato nella foresta alla periferia della città. Rivendichiamo giustizia per la morte di Jola. Perché i cittadini sono la città. Perché ridurre la città a semplice merce e i suoi abitanti a mero capitale umano rende necessario un’opposizione che reclami la stessa città nel suo significato e nei suoi contenuti. Perché il diritto all’abitare, il diritto alla città e alla partecipazione al suo assetto e ai suoi mutamenti è criterio di riferimento nella costruzione di scenari diversi in cui essere protagonisti.

PROGRAMMA DEL FESTIVAL

illustrazione di veronica felner
per info: babel(dot)forteprenestino(at)gmail(dot)com
www.babel.forteprenestino.net

ANDREA ATTARDI: Breviario Siciliano

Si tiene a Palazzo Valentini il prossimo 10 maggio la presentazione del libro fotografico di Andrea Attardi, “Breviario Siciliano”

Una Sicilia insolita e per certi versi inspiegabile, quella di Andrea Attardi.
Una raccolta di 63 immagini bianco/nero lungo l’arco di venticinque anni, dal 1984 al 2009, in un viaggio ininterrotto nelle nove province dell’isola.

«La sperimentazione sistematica di immagini essenzialissime del Breviario Siciliano» secondo Diego Mormorio, critico fotografico «conducono in una Sicilia dove sembra che lo spettacolo sia stato momentaneamente sospeso».
Ma, in una quasi totale assenza di “suoni”, le fotografie di Attardi rimandano apertamente a decenni durissimi per il meridione: indigenza, finto lavoro, silenzi imposti, delitti e malversazioni senza fine.

«Attraverso il gusto per la selezione e la nitidezza del particolare» sottolinea il direttore della casa editrice POSTCART, Claudio Corrivetti «quello del fotografo emerge come uno sguardo appartato e atemporale che obbliga a dialogare con il passato, un passato ancora radicato nel presente, che non deve essere dimenticato».

«Il lavoro di Andrea Attardi, docente all’Accademia delle Belle Arti e fotografo impegnato nella scena creativa della nostra area metropolitana, è un’ulteriore conferma della vitalità di questo territorio. Ospitare la presentazione di questi lavori, che un fotografo romano ha voluto dedicare alla Sicilia» spiega Gian Paolo Manzella, responsabile del progetto «è un’ulteriore occasione per confrontarsi con la capacità di osservazione e di indagine di chi qui ‘fa’, quotidianamente, creatività ».

L’evento si tiene il prossimo 10 maggio alle ore 11.00 presso il Palazzo Valentini, via Quattro Novembre 11, Sala Peppino Impastato.

Last drop of Innocence

Il 14 aprile 2012 assieme alla personale di Leila Ataya si inaugura alla Dorothy Circus Gallery anche il solo show di Valentina Brostean, esponente di origine Serba di un movimento neo surrealista in notevole espansione.
Pur continuando a rappresentare mondi onirici e surreali, da qualche anno a questa parte, prima con “Stories From a Neverland” (2010-2011) e di seguito con “Last Drop of Innocence”, Valentina abbandona l’immagine dilatata della quotidianità per intraprendere un viaggio fiabesco e mitologico nelle foreste del subconscio, nei fuochi dell’amore, nella natura a volte nordica a volte infernale.
I suoi personaggi si trasformano in elfi curiosi, innamorati, talvolta impauriti e talvolta maliziosi, esseri incantati e incantanti che con semplici gesti o enigmatiche espressioni, portano l’osservatore a proseguire il viaggio con loro, anche se solo per qualche istante.
Dunque ci ritroviamo ora in una selva oscura dove l’eroe protagonista del momento sconfigge i mostri della sua amata, per poi allontanarsi come nell’opera “Battle for Love”, ora in una Disney World tetra e insidiosa che scopriamo nell’opera “This Is Not A Disneyland”, ora in una caverna umida abitata da echi e ricordi di amori lontani.
Esseri con orecchie a punta e maschere di Pulcinella, unicorni a pois e creature sghignazzanti, sbucano fuori tra esili fiori azzurri che colano il loro nettare sul capo di amanti e divinità.
Nei sottoboschi animati dai colori ad olio densi e stratificati di Valentina Brostean prende vita un “diverso” contemporaneo, irreale e materico che ci sorride e disincanta sussurrandoci “Hey you lovers what will the future bring?”

On April 14 2012, at Dorothy Circus Gallery, another show will take place next to Leila Ataya’s.?Is the exibition of Valentina Brostean, born in Serbia, representative of a new surrealist movement that is growing considerably.?Even though she keeps on representing dreamy worlds, in the last years, first with “Stories From A Neverland” (2010-2011) and now with “Last Drop Of Innocence”, Valentina leaves her personal and exaggerated view of daily life in order to start a fairy and mythological journey into the forests of the subconscious, in the flames of love, through a nature that is at times nordic and at times infernal.?Her characters turns into curious elves in love, scared and naughty, bewitched and bewitching little creatures who, with simple gestures or enigmatic expressions, invite us to follow them in their journey, even if for a minute only.?So we’ll find ourselves first in a dark wood where our hero of the moment defeats his lover’s monters before leaving her (“Battle For Love”), then in a gloomy and treacherous Disney world (“This Is Not Disneyland”) and then again in a damp cave haunted by echoes and memories of a distant love. Strange beings with pointed ears and Pulcinella masks, dotted unicorns and sneering creatures, are coming out from thin blue flowers which drip their nectar on the heads of lovers and gods.?In Valentina Brostean’s underworld, filled with thick and stratified oil colours, a “various”, unreal and physical contemporary is brought to life, a contemporary that smiles to us and disenchants us while whispering “Hey you lovers what will the future bring?”

ROMA PROVINCIA CREATIVA