TAXIGALLERY

Mostra fotografica collettiva

Sabato 21 gennaio 2012 alle ore 19, presso Forte Fanfulla, via Fanfulla da Lodi 5 a Roma si terrà una nuova mostra di TaxiGallery.

TaxiGallery è un’iniziativa indipendente che realizza mostre a bordo dei taxi cittadini durante i loro normali turni di lavoro, offrendo ai passeggeri un incontro con l’arte del tutto casuale e inaspettato, libero dagli schemi economici e culturali che dominano il panorama artistico contemporaneo.

Al Forte Fanfulla sarà presentata una collettiva fotografica con le opere che hanno recentemente circolato a Roma su diversi taxi.

In mostra le fotografie di: Marialuisa Angeletti, Arsenio Bitritto, BIV, Maria Elisabetta Calabrese, Alessandro Ciccarelli, Flora Contoli, Giuliano Del Gatto, Paolo Fefè, Riccardo Granaroli, Marcho Gronge, Paola Longo, Fabio Moscatelli, Daniele Pinti, Pi.Rita, Flavio Rivabella, Fabio Rizzo, Claudia Sordi, Vera Teodori, Alessandro Trapani, Francesco Viscuso, Federico Zaza.

Oltre alla mostra allestita alle pareti, all’inaugurazione sarà presente una vettura che riproporrà al pubblico la particolare esperienza espositiva a bordo di un taxi.

Le opere saranno in mostra fino al 25 gennaio.

Ingresso con tessera ARCI.

D’APRÈS GIORGIO

Installazioni, dipinti, disegni, sculture e fotografie di artisti italiani e internazionali in mostra nella casa-museo in cui de Chirico abitò negli ultimi trent’anni della sua vita

Venerdì 27 gennaio 2012 inaugura a Roma presso la Casa-museo Giorgio de Chirico il progetto espositivo D’après Giorgio, ideato e curato da Luca Lo Pinto, che prevede gli interventi di diversi artisti italiani e stranieri di livello internazionale, invitati a dialogare con le opere, gli oggetti e l’architettura della Casa-museo de Chirico.

La mostra si articola nell’arco di un anno (fino al 27 gennaio 2013) e coinvolge artisti volutamente eterogenei fra loro per generazione, poetica e ricerca stilistica: Alek O, Darren Bader, Nina Beier, Carola Bonfili, Benny Chirco, Giulio Frigo, Martino Gamper, Paul Armand Gette, Mino Maccari, Tobias Madison & Kaspar Müller, Marcello Maloberti, Carlo Mollino, Momus, Olaf Nicolai, Henrik Olesen, Luigi Ontani, Nicola Pecoraro, Emilio Prini, Dan Rees, Izet Sheshivari, Alexandre Singh, John Stezaker, Luca Trevisani, Luca Vitone e Raphäel Zarka e altri a venire.

I lavori esposti – installazioni, dipinti, disegni, sculture, fotografie – sono realizzati appositamente per i suggestivi spazi della casa in cui de Chirico abitò negli ultimi trent’anni della sua vita, sviluppata sui tre piani superiori del seicentesco Palazzetto dei Borgognoni in Piazza di Spagna, nel cuore di quello che fu considerato il centro culturale e artistico della città fin dal XVII secolo.

In questo contesto, gli artisti invitati al progetto sono chiamati a intervenire con opere non invasive, in grado di relazionarsi con lo spazio e di mimetizzarsi in esso, al fine di creare vari e molteplici livelli narrativi e interpretativi. “D’après Giorgio si propone di creare un secondo livello di lettura della Casa-museo per le persone che la visitano e di offrire un nuovo punto di vista su de Chirico, attraverso il dialogo instaurato con gli artisti contemporanei” – spiega Luca Lo Pinto – “Il titolo della mostra fa riferimento ai famosi ‘d’après’ dello stesso de Chirico ed è un modo di rendere omaggio a una figura cardine dell’avanguardia del Novecento, la cui influenza sulle nuove generazioni di artisti persiste ancora oggi. Nel contempo è l’occasione per far conoscere la Casa-museo a un pubblico sempre più ampio, attraverso una mostra pensata come una lunga storia, con le opere a fungere da capitoli, al fine di produrre una narrazione al tempo stesso dilatata e frenetica, didascalica e sfuggente, intima e concettuale”.

I lavori verranno presentati non simultaneamente durante l’inaugurazione, ma in più fasi: nel corso dell’anno nuove opere di nuovi artisti andranno ad aggiungersi a quelle già presenti, in modo da creare un “museo nel museo” in fieri. I visitatori saranno accompagnati da un responsabile della Fondazione, che illustrerà la casa e il progetto creando, con la propria interpretazione, un ulteriore livello narrativo.

Nell’arco dell’anno alcuni critici, curatori e artisti saranno invitati ad accompagnare il pubblico, dando la propria interpretazione personale alla visita della mostra. Fra questi Laura Cherubini, Stefano Chiodi, Ester Coen, Andrea Cortellessa, Cristiana Perrella, Bartolomeo Pietromarchi, Francesco Stocchi. Un’opportunità per riflettere sui processi interpretativi e sulle modalità con le quali persone diverse possono guardare allo stesso oggetto o, come in questo caso, ad un’esposizione.

Info: www.fondazionedechirico.org

OVERSIZE N°8

“Social Tension” di Giorgio Bartocci

L’ottavo appuntamento di Oversize è dedicato a Giorgio Bartocci, artista e visual designer che realizza opere di urban art da più di dieci anni.  L’inaugurazione della mostra avverrà lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 19 al Teatro Palladium di Roma e sarà visibile fino al 18 gennaio 2012. L’artista realizzerà inoltre un’opera site specific nel quartiere Garbatella, proprio vicino al teatro. È così che l’arte urbana, arrivata sulle pareti del Palladium, si allarga anche ai muri del quartiere perché non c’è spazio che non sia invaso da quella tensione creativa, che non assorba quell’energia che è il pulsare stesso del cuore della vita urbana.

Non è un caso che la pittura urbana di Giorgio Bartocci, nata per portare colore alla città, si sia oggi trasformata in gonfie sagome umane che assorbono come informi nuvole di smog quelle tensioni: il nero dei muri e delle speranze irrisolte, il grigio delle vite quotidiane prive di affetti e di passioni si sono fissati come unici colori possibili per descrivere l’irrazionalità del comportamento umano, ammassato in vite senza confine. Forme inespressive finché l’artista creatore non interviene ad appiccicare stickers di occhi e ghigni, fuori luogo, innaturali, come i colori fluorescenti usati in questi particolari, che sprizzano tutta la radioattività compressa di queste vite. È il muro che, anziché reagire, assorbe e dilaga tutta la tensione sociale. Così come esso raccoglie tutti quei frammenti di strada che, da oggetti scartati, si trasformano in elementi di quel collage che, insieme alla pittura, tenta di ricomporre il quadro dell’esistenza urbana.

Giorgio Bartocci che, oltre a realizzare opere di urban art da diversi anni, è anche fondatore dell’agenzia creativa Puntidivistastudio, disegna i muri come fosse davanti ad un computer: è il rinnovamento della pittura che con questo artista utilizza una lingua nuova, quella della grafica elettronica; il linguaggio digitale, lineare e sintetico, che Bartocci impiega per disegnare i suoi soggetti umani, delinea un paesaggio inquieto che interagisce come segno nella complessità delle strutture urbane; solo personaggi alieni possono vivere spensierati navigando in questo spazio. Nell’installazione al Palladium essi tentano anche di uscire fuori dal muro: piccole sculture tridimensionali aggiungono al linguaggio vettoriale e alle tinte piatte una suggestione 3D del tutto originale per l’arte urbana, una conferma di come Bartocci viva la tensione creativa metropolitana sovrapponendola alle strade tutte virtuali dell’elettronica.

La mostra è curata da Annalisa Filonzi per NUfactory.

BRUNO – Il bambino che imparò a volare

Presentazione del libro di Nadia Terranova con le illustrazioni di Ofra Amit

Domenica 15 gennaio 2012 presso la Galleria Tricromia alle ore 10, sarà presentato il libro “Bruno – Il bambino che imparò a volare” di Nadia Terranova con le illustrazioni di Ofra Amit. Il 27 gennaio alle ore 18.30 l’artista dedicherà il libro mentre la mostra delle tavole originali sarà visibile dal 15 gennaio al 5 febbraio 2012.

Fredda serata di fine autunno. Bruno Schulz è ancora bambino. La madre entra in camera sua e lo trova intento a nutrire alcune mosche con granelli di zucchero. Stupita, gli domanda cosa mai stia facendo. “Le sto irrobustendo per l’inverno”. Vero o falso l’aneddoto raccolto da David Grossman, di certo quel bambino non poteva immaginare che da lì a pochi anni non l’epoca geniale da lui sognata sarebbe sorta, ma una delle più buie dell’umanità. Un lungo inverno nel quale, come mosche,sarebbero morte milioni di persone. Ebrei, rom e sinti, malati di mente, testimoni di Geova, omosessuali, oppositori politici. Tutti umiliati, straziati, trucidati. Lui tra questi. A quel bambino che nutriva le mosche è dedicato il ricordo, delicato e poetico come le sue botteghe color cannella, di Nadia Terranova e Ofra Amit.

Info: www.tricromia.com

ROMA PROVINCIA CREATIVA