Donato Dozzy

Donato Dozzy è musicista e produttore di musica elettronica. Si è affermato come uno dei maggiori punti di riferimento per i dj di techno grazie a un lungo percorso professionale e artistico che inizia nei primi anni ’80. Dal 1999 è ospite fisso e tuttora animatore delle serate di un locale storico romano, il Brancaleone, o “Branca”. Dal 2004 inzia a esibirsi anche a Berlino: al Panorama Bar, un posto in cui le serate durano fino al mattino, perfetto per sviluppare il suo stile ipnotico e il suo groove avvolgente. Nel 2007 è invitato a suonare al Labyrinth, rassegna internazionale di musica elettronica in Giappone, dove la sua esibizione registra un successo enorme. Nel 2008 fonda la sua etichetta. Nel 2010 il suo disco d’esordio, “K”, riceve un calorosa accoglienza dalla critica. “Ancora oggi continuo a mettermi alla prova, a sperimentare nuove idee. Non lo faccio per la fama o per la gloria, ma per quei momenti speciali, direi trascendentali, che possono essere creati grazie alla musica elettronica”. Del resto, attraverso i suoi dj-set, Donato si è sempre posto l’obiettivo di esplorare il lato più visionario della musica dal vivo: “Come con la musica, non vado di fretta. Anzi, mi piace ‘evolvere’ in maniera lenta, guardando sempre avanti ed esplorando sempre più a fondo. Sono un persona che trova profonda soddisfazione nella produzione di suoni ‘originali’. Un processo che credo durerà in eterno”. Tanti anni di carriera e di esplorazione musicale hanno in verità un’origine ben precisa: “La mia è una passione di famiglia.
Mio padre è sempre stato un grande amante di musica classica, seguito da mia madre. Il loro amore per la musica ha contagiato me e le mie sorelle. Sono cresciuto respirando musica, naturale che questo diventasse il mio interesse principale. Definirlo un’attività, certo, è un altro paio di maniche, soprattutto in tempi di grave incertezza. Anche culturale”. Anche per questo Donato non smette di esplorare la sua città, alla ricerca di ispirazione e di nuovi suoni: “Recentemente ho assistito a un concerto di musica sperimentale all’interno della Chiesa Evangelica Metodista di Roma. Era tempo che non provavo un’emozione del genere. Ho visto Roma come potrebbe essere fra 10 anni, dove la musica sarà diffusa nei posti a lei più congeniali, non solo in quelli preposti a farlo. Sarei ben felice di collaborare con persone che sono alla ricerca della stessa originalità.

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