FABRIZIO GRIFASI

“L’attività culturale, innovativa, ideativa fa bene a chi la partecipa” spiega Fabrizio Grifasi, direttore della Fondazione Romaeuropa, in apertura della rassegna Metamondi e in attesa di Digital Life

Insieme a Fabrizio Grifasi riflettiamo sul rapporto tra la creatività e il territorio.

Vuole tentare una definizione di creatività?
Quell’insieme di pratiche e idee che uniscono utilità, concretezza e fantasia determinando innovazione e sviluppo.

Quali sono gli elementi fondamentali che definiscono l’industria creativa nel campo della performance e degli eventi?
Ricerca, pluralità dei linguaggi e delle tecniche, capacità di esplorare scenari inconsueti, rapporto con il pubblico.

Quali sono i valori “altri” che lei collega alla creatività?
Superamento dei confini, rischio nel nuovo, capacità di leggere e interpretare fenomeni molto diversi del nostro tempo e di rielaborarli, utilità condivisa dell’esperienza generata.

L’attività culturale, innovativa, ideativa fa bene a “cosa” secondo lei.
Fa bene a chi la partecipa perché permette un’allargamento dell’universo cognitivo e sensibile e fa bene alla collettività per il valore, al tempo sociale e economico, che genera.

Nella provincia di Roma esiste una “classe creativa”? E, se sì, ha un profilo peculiare, una serie di caratteristiche che possiamo considerare uniche nel panorama romano?
A Roma e nella sua provincia esiste un “humus” creativo che trova nella metropoli allargata il terreno fertile per il suo sviluppo, molto spontaneo e che quindi va conosciuto e aiutato. Nella nostra provincia le peculiarità sono sicuramente legate all’unicità della sua storia, alla struttura sociale del territorio, alle sue attività economiche consolidate, alla forte presenza di Università e anche a una specificità legata alla “leggerezza di vivere” tipica del nostro ambiente urbano.

Quali sono, secondo lei, gli indicatori più interessanti dello stato di “salute” della creatività romana?
Sviluppo di nuove imprese nei diversi settori creativi, capacità di generare una offerta nuova e utile, capacità di “esportare” le proprie esperienze al di fuori dell’ambito metropolitano confrontandosi con mercati e scenari nazionali e internazionali, capacità di generare comunità di condivisione e forza comunicativa.

A che cosa dovrebbero portare (o hanno portato) gli investimenti fatti e da fare in campo creativo?
Innanzitutto ad una conoscenza più organica di tutto quanto si associa alla creatività in senso ampio, includendo esperienze, pratiche e comportamenti molto diversi. Poi alla profilazione di interventi mirati per i singoli settori, con la scelta di aree di priorità. Infine, all’utilizzo di strumenti propriamente economici per valorizzare le “best practices”.

Esiste un caso estero o italiano di “trattamento” riservato alla classe creativa a cui dobbiamo guardare con successo?
Come politica di sistema e capacità di farne oggetto di una riflessione  e narrazione originaria suggerirei “Innovation Valley” che racconta con efficacia le pratiche dell’innovazione in una area molto varia e dinamica del nostro paese che è quella costituita da segmenti del Veneto, del Trentino e del Friuli.

Esiste un’esperienza che considera esemplare per le sue competenze e capacità? Quale?
La prossima edizione di Digital Life che apriremo il 26 ottobre all’ex Gil, all’Opificio Telecom e al Palladium Università Roma Tre vuole esattamente rappresentare una progetto innovativo di mostra, talk e eventi che tengano assieme artisti, creativi e aziende ad alto contenuto tecnologico e essere punto di riferimento per pubblico e operatori a livello nazionale.

Fabrizio Grifasi, nato a Napoli nel 1960, è oggi direttore generale e creativo della Fondazione Romaeuropa. La Fondazione Romaeuropa, nata venticinque anni fa, si occupa di promozione e diffusione dell’arte, del teatro, della danza e della musica contemporanee. Con Romaeuropa Festival ha portato nella capitale i migliori spettacoli di musica, video arte, danza e teatro di tutta Europa. Per la Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo ha collaborato con l’Arci Giovani e ha prodotto eventi di Performing Art per diversi Festival e teatri, dall’Opera di Parigi al Teatro National di Chaillot. È inoltre membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Fitzcarraldo, dell’Artistic Advisory Board della Japan Foundation, dell’Ietm (Informal European Theatre Meeting) e del network europeo Temps d’Images. È esperto di arti performative, eventi, e si interessa molto delle prospettive per i giovani artisti, dell’importanza del web 2.0 per l’arte, e di come le città, in particolare Roma, possano rappresentare fulcri creativi per i giovani e per gli artisti. È partner di importanti reti e network italiani ed europei quali Ietm, ItaliacFestival, il Reseau Varèse, per lo sviluppo della musica e dell’Opera contemporanea, il Reseau Temps d‘Image, Festival europeo promosso da ARTÈ il canale televisivo franco-tedesco, European Foundation Center, che raggruppa oltre 200 fondazioni culturali europee e della European Festival Association.
http://romaeuropa.net/festival

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