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Fame: I’m going live forever Charity
A cura di Alexandra Mazzanti
14 Giugno – 20 Luglio 2012 / inaugurazione 14 Giugno alle 19:00
15 minuti. Nel 1968, secondo Andy Warhol, nel futuro ognuno di noi avrebbe prima o poi avuto i suoi 15 minuti di celebrità internazionale.
La mostra che la Dorothy Circus Gallery è lieta di potervi presentare porta, è vero, il nome “Fame: I’m going to Live Forever”, famose parole coniate in una serie televisiva di successo degli anni ’80, dove tutto ancora era possibile, ma non tratta la celebrità o la corsa ad essa come il titolo potrebbe far pensare.
Trattasi invece della mostra personale dell’artista americano Scott Musgrove, nato a Ohio nel 1966, Pop Surrealista di fama internazionale, presente già in gallerie di successo, tra cui la prestigiosa Jonathan LeVine Gallery, presso la quale ha esposto nel 2010.
L’artista, noto per essere sempre attento agli attuali problemi ambientali senza mai perdere il suo particolare tocco d’umorismo, anche in questo caso cerca di risvegliare il nostro spirito più profondo e darci gli strumenti necessari per affrontare argomenti seri e globali che coinvolgono tutti i livelli dell’umanità.
Le porte dell’universo di Scott Musgrove questa volta si materializzano in 8 dipinti ad olio e 2 disegni a grafite e si spalancano sull’idea dell’eternità che sconfigge le bufere e i pericoli del tempo, dove i suoi difettosi e anomali esseri tentano di rimanere nella memoria collettiva dell’osservatore a volte aggrappandosi letteralmente a montagne con i loro grandi tentacoli (vedi “Octopus” – titolo da cambiare appena Scott ci da quello giusto!) a volte unendosi tra loro come in matrimonio trasformandosi in simboli eterni (vedi “Squirrel Chain”).
I personaggi ricorrenti di Musgrove sono creature sospese in una dimensione che unisce il tempo che fu, gli spiriti del passato ad una densa e percettibile presenza aliena.
Si potrebbe parlare dell’estinzione dalla memoria come la morte vera, come quel passaggio da cui non v’è più ritorno. Dove non vi è più ricordo lì vi è la fine. Dunque Musgrove si cimenta nelle immagini più fantasiose e oniriche per trattenere la nostra memoria su quello che è il nostro retaggio primordiale e forse, in qualche modo, aiutarci nel tramandarlo alle generazioni future.
Come lui stesso dice “gran parte del genere umano spesso pensa che la fama, il successo, possa in qualche modo proteggerli dalla morte, o in ogni modo aiutarli a non essere dimenticati dopo la propria morte. Con questa mostra, l’artista dirotta lo stesso pensiero verso il mondo animale e sottolinea l’importanza di questa realtà: rendere “famosa” una specie in via d’estinzione può effettivamente aiutarla a vivere per sempre”.
“Fame: I’m Going To Live Forever”, non per 15 minuti, ma dal 14 giugno al 20 luglio 2012. Solo per i vostri occhi, mente e cuore, alla Dorothy Circus Gallery.
Testo a cura di Karen N. Wikstrand
Fame: I’m going live forever Charity
Show curated by Alexandra Mazzanti
June 14th – July 20th 2012 / opening reception July 14th at 7:00 pm
15 minutes. In 1968, according to Andy Warhol, in the future each one of us would have had, sooner or later, his/her 15 minutes of international fame.
The show that Dorothy Circus Gallery is happy to bring to you is actually called “Fame, I’m Going To Live Forever”, but it won’t deal with success or the run for success as the title could let you think.
It’s the solo show of the well-known american artist Scott Musgrove, born in Ohio in 1966, who has already joined many important galleries, like the great Jonathan LeVine Gallery, where he had a show in 2010.
The artist, known for paying attention to our present environmental issues, without losing his particular sense of humor, once again is trying to awake our most deep spirit, giving us the right tools to handle serious and global problems that reach all levels of the humanity.
The doors of Scott Musgrove’s universe this time come in the shapes of 8 oil paintings and 2 graphites and open on the idea of eternity that defeat the storms and the dangers of the passing time, where his strange and ackward creatures try to stay in the memory of the observer, sometimes holding fast to mountains with their huge tentacles (like in “Octopus”), sometimes transforming itself in an eternal marriage (like in “Squirrel Chain”)
Musgrove’s recurring characters are creatures floating in a dimension that brings togheter the time, the spirits of the past and a thick perceptible alien presence.
One could talk about the estinction of the memory as the true death, as the ultimate passage wherefrom there’s no return. Where there’s no memory left, there’s the end.
So Musgrove confront himself with the most fantasiful and dreamy images, in order to keep our memory on what is our primeval heritage and maybe, in some way, helping us to pass it over to our future generations.
Like he says himself: “People seem to think that fame will insulate them against death or at least against being forgotten after they die”.
With this show, the artist diverts this same thought towards the animal world and underlines the importance of this reality: making certain species “famous”, will actually help them to live forever.
“Fame, I’m Going To Live Forever”, not only for 15 minutes, but from June 14 until July 20, 2012.
For your eyes only, at Dorothy Circus Gallery.
Foreword by Karen N. Wikstrand