“Se si parla di creatività, spinta innovativa, coraggio imprenditoriale, la storia di Insula è una storia esemplare e stimolante, soprattutto per giovani architetti e ingegneri nel momento in cui si pongono il problema di continuare a lavorare in uno studio o cominciare a camminare con le proprie gambe”. Insula Architettura e Ingegneria nasce nel 2002 quando Eugenio Cipollone e Paolo Orsini architetti, e Roberto Lorenzotti, ingegnere, accedono al finanziamento del Comune di Roma per progetti imprenditoriali in aree di degrado urbano: “cercando una sede per la società, siamo rimasti affascinati da una ex falegnameria, oggi più simile a un loft newyorkese, in una zona di Roma già da allora poco percepita come periferica e che si stava già configurando come il cuore pulsante della creatività romana”. Accanto ai tre soci c’è poi “una rete consolidata di consulenti che ha permesso allo Studio di avere un respiro più europeo e internazionale. Altra componente di crescita è la formazione: Insula è stata infatti nominata docente corrispondente della Facoltà di Architettura, definizione attribuita agli Studi che collaborano alle attività formative, e garantiscono internship per neolaureati e studenti”. Insula opera in contesti variegati, estendendo il campo d’azione dal settore residenziale al terziario, dagli spazi pubblici al recupero di aree ed edifici dismessi, fino all’allestimento e al design, prevalentemente nella città di Roma, oltre ai progetti nell’ambito della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: “il programma dello studio è impostato su sperimentazione e ricerca a 360°. Il desiderio di contribuire all’innalzamento della qualità urbana si è manifestato con l’intensa partecipazione ai concorsi e allo sviluppo di proposte progettuali per la città di Roma e, come attività di coordinamento e consulenza, in grandi progetti quali il Progetto Urbano Ostiense-Marconi e il Progetto Urbano Flaminio-Foro Italico, portatori di principi fondamentali per lo sviluppo di quelle parti della città in cui sono state realizzate opere di architettura o restauri importanti, come il MAXXI o il nuovo spazio de La Pelanda, il MACRO Future, l’Altro Consumo e le strutture formative di Roma Tre”. Costruire meglio e aprire occasioni di confronto. Secondo Insula sono queste le basi da cui ripartire per creare “un futuro basato su alcuni punti ineludibili, come sperimentato dalle altre grandi città europee: mobilità sostenibile, riqualificazione delle periferie, piano strutturato della residenza sociale, creazione di centri di interesse culturale alternativi a quelli del centro storico, e consapevolezza dello straordinario potere attrattivo esercitato dalla convivenza, tipica della città, tra antico e moderno. Il nostro sogno è una città che offra opportunità ai progettisti, confronto progettuale e intellettuale. Solo riaprendo la competizione sarà possibile alzare la qualità degli spazi urbani”.
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INSULA
Dal residenziale al terziario: ricerca e progettazione a 360 gradi per innalzare la qualità degli spazi urbani