Luisa Capelli è docente al Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’Informazione, della Comunicazione e dell’Editoria presso l’Università di Roma Tor Vergata dal 2005. Parallelamente
all’insegnamento, Luisa ha cercato di “costruire” luoghi virtuali di ritrovo – per i suoi studenti, ma anche per lei stessa – da condividere con altri amanti della lettura. Proprio con questo scopo fonda “Pub-Lettori alla spina”, blog di recensioni letterarie dedicato all’editoria indipendente. Per Luisa, infatti, lo scopo di chi si impegna nella politica culturale deve essere quello di “creare” momenti di elaborazione critica e partecipazione comune alla costruzione della conoscenza. Nel 1997 fonda la Meltemi Editore, dove per vent’anni ha lavorato come amministratrice unica e direttrice editoriale. “Sono sempre stata appassionata dalla politica culturale. Penso che proprio da qui passi la possibilità di rendere migliori le persone, e quindi anche il Paese che abitano. Per questo ho dedicato buona parte della mia vita alla formazione, all’insegnamento e alla produzione culturale. Mi considero una ‘lavoratrice della conoscenza’, nella larga accezione che si attribuisce a questa formula“. A Luisa piace in particolar modo lavorare insieme alle altre persone: sperimentare idee diverse, condividerle, essere flessibile alle proposte altrui e cercare di raggiungere insieme uno scopo comune.
“Questa impostazione, tra l’altro, è caratteristica del lavoro nel web. Penso che anche l’editoria tradizionale avrebbe da guadagnare da una maggiore integrazione nella tipica organizzazione del lavoro. Ciò significa moltiplicare la richiesta di qualità, formando persone in grado di riconoscerla e produrla“. Anche se Luisa ritiene che l’attitudine all’approfondimento e alla ricerca sia innanzitutto una curiosità da coltivare a livello personale: “Se si è curiosi per sè si riesce anche molto meglio a far interessare e appassionare altri (gli studenti, per esempio). Raccontare quello che una lettura ha rappresentato per me è assai più efficace che spiegare perchè un libro ‘deve’ essere letto”.