PEPPE TORTORA

Convinto fotografo di moda. Ha collaborato con molta dell’editoria indipendente romana

La moda è il suo territorio d’élite, così si è trasferito a Parigi, per trovare nuove occasioni e stimoli creativi. Ma la passione per la fotografia di Peppe Tortora nasce a Roma dove si forma e da dove attinge spunti facendo le esperienze più diverse, in primis nel campo dell’editoria. “Sono nato e cresciuto a Napoli suonando il clarinetto e dipingendo nella soffitta di casa. Un giorno riuscii a vendere dei quadri, mi comprai una Yashica e partii in macchina, direzione Roma…”. Classe 1977, napoletano ma romano d’adozione, racconta la sua ascesa nella capitale e la sua passione per la fotografia. “Ho cominciato il mio percorso professionale all’Istituto Europeo di Design dove ho conosciuto molte persone interessanti – racconta – poi ho cominciato a collaborare con il magazine FEFÈ e a realizzare le mie prime pubblicazioni sulla rivista Next Exit”. Con i suoi lavori Peppe Tortora ha pubblicato e collaborato con buona parte dell’editoria indipendente romana, riuscendo a prendere parte a numerose mostre, gallerie e musei. Ricordiamo la sua presenza al MAXXI quando era ancora studente IED, con un progetto del 2007. Ha inoltre partecipato a diverse esposizioni all’estero: Londra, New York, Shanghai e Parigi. Le sue collaborazioni nel campo editoriale sono state affiancate da esperienze didattiche. Giovanissimo, è già docente in alcuni corsi di fotografia allo IED di Roma, e oggi anche per il Corso di fotografia e moda nella sede fiorentina dello stesso Istituto. “La mia vita professionale è alla continua ricerca di nuovi stimoli e sbocchi. Sono sicuramente legato a Roma da un punto di vista affettivo e professionale e tra tutte le città la considero una ‘fuoriclasse’, sincera e bella, ma totalmente fuori da tutto il meccanismo che coinvolge il mercato fotografico. Per questo non immagino una Roma del futuro, perché per me Roma è semplicemente eterna”. Per quanto riguarda il suo lavoro, Peppe dice di non aver “mai limitato il proprio raggio d’azione. Ho cominciato grazie al ‘polmone’ dello IED che mi ha portato a creare una rete di conoscenze, non solo interessanti in se stesse ma fondamentali per questo tipo di lavoro. Sono inoltre stato aiutato dal fatto di aver vissuto per anni nel quartiere Pigneto e di aver lavorato per il magazine FEFÈ, che ha creduto molto in me e nel mio modo di essere. Da un punto di vista economico, per la mia attività, non esiste un mercato ‘sincero’ e affidabile. Però, nonostante il periodo di forte crisi economica sono comunque cresciuto e ho sempre avuto l’impressione che l’Italia fosse un paese di gente “paurosa”. Adesso vivo a Parigi. Non oso esprimermi circa l’impatto che le mie fotografie hanno avuto sul territorio romano, ma so di certo che insegnando allo IED e mettendo in questa attività tutto il mio amore, lascio comunque una traccia”.
www.peppetortora.com

ANGELO TURETTA

Ritrattista di artisti, racconta Roma da anni e collabora con molte produzioni cinematografiche

Angelo Turetta inizia la sua carriera fotografando l’avanguardia teatrale degli anni ‘70 e ‘80. Dal 1982 collabora con Contrasto, lavorando come ritrattista di scrittori, musicisti, artisti e come reporter seguendo specifici temi sociali di attualità nazionale e internazionale con una costante particolare attenzione alla città di Roma. La realizzazione di servizi come fotografo di scena lo ha portato a realizzare un ampio affresco sul cinema italiano, lavoro con cui ha vinto, nel 2001, il primo premio Art Section del World Press Photo. Angelo non ha un luogo specifico in cui lavora, passa la maggior parte del suo tempo nelle produzioni cinematografiche e non si definisce un grande fruitore della rete, dove infatti non possiede neanche un sito internet: “il mio lavoro è visibile sul sito di Contrasto, nonché digitando il mio nome su Google”. Il tempo, secondo lui, va impiegato per approfondire la propria conoscenza della materia. “Fare fotografia vuol dire prendersi la responsabilità di fare cultura (come in tutte le espressioni artistiche). Questo significa, prima di tutto, formarsi una buona base culturale e tenerla costantemente aggiornata. Inoltre, bisogna alimentare l’infinita curiosità che è alla base di ogni scoperta e di ogni miglioramento e che non deve essere mai abbandonata”. Angelo Turetta racconta Roma da anni e collabora con quasi tutte le produzioni presenti sul territorio: “Roma è un’ottima piazza per il mio lavoro. Sono anni che racconto, con le immagini, questa città. Anche perché qui ci sono quasi tutte le produzioni cinematografiche con cui collaboro. Non so se la mia attività influisce in qualche modo. A volte le mie immagini denunciano, a volte, semplicemente, raccontano”. Angelo porta avanti il suo lavoro senza collaboratori, soltanto per la post produzione digitale si appoggia a un laboratorio, mentre per le immagini analogiche sviluppa il bianco e nero personalmente nella sua camera oscura. Fuori dalla rete, ha con la città di Roma un rapporto personale di amore che lo ha portato a viverla e a raccontarla liberamente: “ho poco a che fare con le istituzioni della città, ma penso che meno burocrazia e più responsabilità sarebbero comunque un bel passo avanti”. Proprio pensando a questo ci racconta la sua ammirazione per il senso civico e la qualità di vita e di lavoro di molte città del Nord Europa, Germania in testa. Quello che augura alla Roma del futuro è che raggiunga quegli standard di qualità, di civiltà e di cultura fotografica capaci di portare la capitale italiana a diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale. Un percorso ancora lungo da fare ma che, forse, sta già iniziando.
www.contrasto.it

BCAA

Una nuova avventura nel campo dell’interattività multimediale: corpi nudi in movimento che generano musica

L’avventura di Mirko Arcese, Luca Biada e Alessandro Corsetti nel campo dell’Information Tecnology inizia nel 2007 con BCAA, per poi trasformarsi in professione e sviluppo di nuove soluzioni innovative. Il loro raggio d’azione è l’entertainment a 360 gradi: dall’organizzazione di eventi alla promozione turistica dei territori. Alessandro Corsetti, laureato in Scienze della Comunicazione presso l’Università La Sapienza, collabora con la cattedra di “Teoria e Tecniche del linguaggio pubblicitario” ed è socio fondatore del gruppo BCAA assieme al trentino Luca Biada e al ciociaro Mirko Arcese (new media designer e developer della società). I due, legati dalla passione per la musica, hanno partecipato a Bologna al collettivo Baseterra e hanno dato vita a LosDosPesados, gruppo di lavoro poi fondato qualche anno dopo a Roma. “Quando ancora i mezzi a disposizione erano relativamente pochi – racconta Mirko – abbiamo realizzato il primo liveset audio/video. La passione per la drum&bass e la produzione video ci ha poi spinti a sviluppare strumenti hardware e software con i quali proporre live performances audio/video, in cui sinergia e jam-session diventano il filo conduttore di immagini e vibrazioni drum&bass. Nel 2003 abbiamo introdotto l’interattività nelle nostre performance con “Manipular” e “Kilykà”, un sistema sensor-less che analizza il movimento di un essere umano, creando in tempo reale audio e video. Si tratta di uno strumento basato su un potente sistema di motion capture marker-less, in grado di analizzare un flusso video proveniente da una telecamera e trasformarlo in variabili dinamiche che in tempo reale descrivono la scena inquadrata, cioè l’ambiente che funge da back-ground e l’oggetto che vi si muove all’interno. Tale tecnologia si presta a creare dei momenti esperienziali di grande impatto e consente a ogni visitatore di vivere ‘un’esperienza del prodotto’ in un box vuoto all’interno del quale viene ricreato virtualmente, intorno all’utente, l’ambiente che si vuole comunicare. Tutto ciò combinando contributi video, risorse tridimensionali, suoni e animazioni. Il visitatore, grazie all’utilizzo di macchine e al calcolo digitale, può quindi trascinare immagini, attivare suoni e filmati semplicemente muovendo le mani nell’aria, senza l’ausilio di alcun dispositivo, diventando attivo nell’esplorare, approfondire, selezionare i contenuti virtuali ricreati intorno a sé. “L’unione di questi diversi strumenti ha portato alla creazione di una “new media agency” che ha l’obiettivo di eguagliare il gioco al lavoro”. BCAA.it è la nostra agenzia di comunicazione, che condividiamo con Alessandro Corsetti e la Theorema Srl (società che da oltre venti anni opera nella consulenza di direzione). Da due anni siamo inoltre resident per “Evilsound” a Roma e oggi lavoriamo nel campo della comunicazione a tutto tondo, specializzati nel campo delle natural user interface. Ci piace usare la tecnologia per creare cose che possono essere esperienziali anche per chi proviene dal paleolitico: nutrire i sensi e stimolarli fa parte della nostra idea di interattività multimediale”.
www.bcaa.it

LIVIA CANNELLA

Architetto e artista che con la luce e i linguaggi audiovisivi valorizza la scena urbana

Livia Cannella, romana, è specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di eventi scenografici e installazioni artistiche, incentrate sull’uso della luce e dei linguaggi audiovisivi. “Il connubio tra le competenze e le passioni legate alla professione di architetto/urbanista e l’interesse verso gli aspetti visivi del teatro e dello spettacolo, produce un avvicinamento sensibile alla scena urbana, che finisce per diventare la destinazione prevalente dell’attività e della progettualità creativa”. Nel corso della sua carriera lavora come docente presso diverse istituzioni tra cui l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e il Dipartimento di Architettura DIAR della Facoltà di Architettura, Università di Roma La Sapienza. Attualmente collabora con la Sovrintendenza dei Beni Culturali del Comune di Roma alle sperimentazioni sulle restituzioni virtuali dei cromatismi superficiali in campo archeologico, in corso sulla Colonna Traiana, e con il Ministero dell’Interno, per la diffusione e la comunicazione scenografica del patrimonio artistico del Fondo Edifici di Culto. “Il progressivo avvicinamento al versante pubblico del lavoro creativo, ha consolidato un rapporto diretto e proficuo con istituzioni culturali e amministrative con cui è stato possibile realizzare numerose opere e installazioni mirate alla valorizzazione e alla divulgazione culturale. La possibilità di colloquiare credibilmente con i vari settori della cultura, nonché con quelli tecnico operativi della produzione di spettacolo, sta rendendo possibili proficue sinergie in grado di condurre verso nuovi territori e spazi espressivi, non ultimo il contesto estero, ad esempio attraverso la recente partecipazione a “Luces – Light Art from Italy” presso l’Archäologisches Museum di Francoforte”. Interessata a una ricerca artistica intorno ai temi della valorizzazione della scena urbana e dei beni culturali, Livia Cannella ha allestito alcuni dei monumenti più significativi della città, quali il Colosseo, Fontana di Trevi, Castel Sant’Angelo, Palazzo dei Congressi, Villa Borghese, Acquario Romano, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, oltre a Villa Adriana a Tivoli e Archäologisches Museum a Francoforte, in Germania. “Il punto di forza della sfera degli eventi e dell’arte pubblica è la natura stessa del luogo, fonte primaria di creatività e crescita culturale. La città del futuro sarà certamente interessata dalla proliferazione di strumenti e linguaggi audiovisivi, che rischieranno di livellare e confondere la proposta artistica con quella pubblicitaria. Ritengo indispensabile, quindi, aprire, in merito a questi temi, un fronte di dibattito culturale mirato all’individuazione di un orientamento approfondito e condiviso, scelto e non subìto. Personalmente credo che l’espressione creativa, attraverso l’evento e l’arte pubblica, mantenga una ragion d’essere estremamente importante, rappresentando formidabili veicoli di conservazione del necessario, sinergico rapporto tra ‘luogo’, ‘accadimento’ e ‘relazione’. Penso che la natura di luogo (lo spazio pubblico della convivenza) possa essere fortemente amplificata e rivelata dall’accadimento (momento simbolico dell’esperienza collettiva), in grado di favorire la relazione umana. Questi fattori costituiscono, insieme, la condizione fondamentale di un sensibile, attento e irrinunciabile atto del ‘fare società’ ”.
www.liviacannella.it

RAOUL CARBONE – AIOMI

Un movimento per la promozione della cultura del videogioco. A Roma il ViGaGus, primo museo permanente in Europa del videogioco

L’AIOMI, Associazione Italiana Opere Multimediali Interattive, nasce nel 2008 grazie a Raoul Carbone, produttore di videogiochi, e Marco Accordi Rickards, giornalista e critico, attualmente presidente e vice presidente del gruppo, per promuovere e preservare la cultura del videogioco: “si tratta – spiega Raoul – dell’’unico movimento italiano per la difesa della cultura delle opere multimediali interattive e si batte affinché il videogioco, ormai al vertice del settore dell’intrattenimento internazionale, sia riconosciuto anche in Italia come medium artistico e culturale e prodotto industriale d’eccellenza”.
AIOMI ha promosso la nascita della filiera dei produttori italiani di videogiochi di Assoknowledge – Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici – che racchiude le maggiori aziende italiane che producono videogiochi; ha organizzato uno stand dell’industria video ludica Italiana nel Dubai World Game Expo, e ha stretto una partnership con l’IGDA Education SIG, organismo internazionale per la formazione del settore video ludico. L’accordo prevede l’organizzazione della prima tappa italiana della Global Game Jam, il principale evento internazionale sul game development indipendente. In un’ottica di scambio continuo con università e istituzioni, AIOMI ha stretto rapporti di collaborazione con la delegazione internazionale dell’industria videoludica del Canada, portando i suoi rappresentanti in Italia come ospiti dell’IVDC – Italian Videogame Developers Conference – realizzato, con IULM di Milano, LUISS, Università Tor Vergata e IED di Roma, “per contribuire a diffondere la cultura del Videogioco alle nuove generazioni come da molti anni accade all’estero”. AIOMI ha instaurato un rapporto solido e duraturo con Zètema: “organizziamo due eventi periodici nella città di Roma, uno in primavera dedicato al cinema e ai videogiochi e uno, il “Roma Videogames Festival”, durante il periodo del Natale di Roma, dedicato alle competizioni video ludiche. Il nostro rapporto con Roma è eccezionale: la nostra è la città più bella del mondo e a mio parere è impossibile pensare di vivere altrove. Le istituzioni cittadine, in particolare, in questo momento, il Ministro della Gioventù, il Sindaco di Roma e il Presidente del Consiglio Comunale di Roma, hanno recepito pienamente il videogioco come medium importante, realizzato dai giovani per i giovani, capace di aggregare, di offrire nuovi posti di lavoro e di esportare nel mondo la qualità del made in Italy e stanno supportando le nostre iniziative giorno dopo giorno”.
In partnership con il Comune di Roma, AIOMI è impegnata nella realizzazione del ViGaMus (Video Game Museum), primo museo permanente europeo del videogioco. “Il museo vuole essere il punto di riferimento nelle attività di promozione, valorizzazione e diffusione dei prodotti, delle opere e delle tecnologie – passate, presenti e future – attraverso la raccolta, l’analisi e la catalogazione di materiali che, oltre a preservare la memoria storica e artistica del videogioco, potranno fornire supporto documentale a iniziative didattiche, creative e divulgative”.
www.aiomi.it

ROMA PROVINCIA CREATIVA