GINEVRA BOMPIANI – NOTTETEMPO

Per lettori di tutte le età e di tutti
i generi, nasce per preservare modi
di fare cultura in via di estinzione

Nottetempo è una casa editrice fondata nel 2002 da Ginevra Bompiani e Roberta Einaudi. “Nasce come una casa editrice di progetto, che resiste a un panorama culturale che sembra voler livellare i libri secondo il parametro della vendibilità. In questo senso Nottetempo è una casa editrice artigianale che vuole preservare modi di fare cultura in via di estinzione. Motivo per cui dedichiamo grande attenzione a tutte le fasi della produzione dei libri, dalla scelta della carta all’editing del testo, fino alla promozione del prodotto, che deve affidarsi quasi esclusivamente alla creatività, tenendo presente la necessità di affrontare le campagne pubblicitarie in maniera molto mirata. Grazie all’attenzione dei media e al passaparola, Nottetempo può vantare una buona visibilità, nonostante, o meglio grazie, a un catalogo rigoroso. Da piccola casa editrice, comunque, Nottetempo si sta evolvendo, per fatturato, per quantità di pubblicazioni e per numero di persone che vi lavorano stabilmente, in una casa editrice più grande e con progetti più ambiziosi”. Sicuramente questo è dovuto anche al successo dei libri di Milena Agus che, a partire da Mal di pietre, hanno venduto centinaia di migliaia di copie e i cui diritti sono stati venduti in tutto il mondo. “Un successo che ci ha permesso di comprare libri impegnativi e di grande prestigio come, ultimamente, il bellissimo carteggio fra Ingeborg Bachmann e Paul Celan, e di scommettere su nuovi scrittori italiani come Elisa Rutolo ed Eleonora Sottili, o stranieri, come Said Sayrafiezadeh, e Mariusz Szczygiel, un reporter polacco sempre più apprezzato anche in Italia”. Nottetempo ha sei collane: Narrativa (novità e classici italiani e stranieri), Cronache (libri documentari su temi attuali), Ritratti, che presenta autori, artisti e pensatori nella loro intimità creativa, il Pesanervi collana dedicata all’ansia, al mistero e all’inquietudine, e le collane Sassi e Gransassi, in cui trovano spazio testi veloci e incisivi di poesia, saggistica, classici, pamphlet e pensieri.“Inoltre, sta per nascere una nuova collana, Il Rosa e Il Nero, dove novità si mescoleranno a grandi riscoperte per ritrovare il Rosa che c’è nel Nero. E viceversa. Il network che siamo riusciti a creare – dice ancora Ginevra Bompiani – non è altro che l’espressione di quello che siamo: lettori di tutte le età e di tutti i tipi accomunati da una passione vera, per la buona letteratura. Il punto di forza nel panorama editoriale romano sta nella proliferazione di case editrici indipendenti, che si sono dimostrate negli ultimi anni protagoniste culturali grazie alla loro attività di ricerca e promozione. Questa costellazione di editori per molto tempo non ha però saputo parlare con un’unica voce per far valere le proprie rivendicazioni nei confronti dei poteri forti. Negli ultimi tempi le cose, comunque, stanno cambiando, come dimostra il consorzio de I mulini a vento, nel quale un gruppo di case editrici indipendenti si è messa insieme per portare avanti una battaglia contro la legge sul prezzo dei libri”.
www.edizioninottetempo.it

LUCA LO PINTO e VALERIO MANNUCCI NERO

Curatore della mostra “When in Rome” Lo Pinto, in collaborazione con Mannucci, porta a Los Angeles gli artisti del territorio romano

Nero è un magazine trimestrale di cultura contemporanea, nato nel 2004, e distribuito nelle principali città internazionali. Accanto al magazine, il team di Nero si occupa anche della curatela, direzione artistica e produzione di eventi e mostre d’arte contemporanea. Realizza inoltre libri e cataloghi per conto di musei, fondazioni ed enti privati. Il team di redazione, composto da artisti, musicisti, designer, stilisti e giovani critici, raccoglie interviste, retrospettive, progetti artistici, e molto altro. A raccontarci Nero è Luca Lo Pinto, editor insieme a Valerio Mannucci, che spiega che “da un punto di vista contenutistico, il nostro è un approccio che non guarda esclusivamente alla città di Roma. Ci troviamo a Roma, ma potremmo benissimo essere a Istanbul, Berlino, Beirut. La debolezza di Roma non riguarda la città in sé, ma il paese in generale. Le riviste con occhio internazionale sono poche, così come i fondi e gli aiuti. Oltre a questo, il pubblico di Roma è poco vicino all’approccio contenutistico e culturale che noi utilizziamo”. Con una tiratura che raggiunge le 60.000 copie, Nero ha rafforzato la presenza sul territorio nazionale ed è distribuito in una rete selezionata di musei, gallerie d’arte, club, concept stores, librerie, negozi di musica e cinema, oltre ad essere distribuito nelle più prestigiose manifestazioni culturali del panorama nazionale ed europeo. Il magazine si rivolge a un pubblico dinamico “che non si accontenta di essere informato, ma vuole partecipare, giudicare e riconoscersi in un immaginario dalla forte personalità, un’audience trasversale e cosmopolita che ha un interesse per l’arte, per la musica e il lifestyle contemporaneo. “Nero è una comunità aperta che ospita pensieri e immagini, ed è concepito come oggetto da collezionare. Con una grafica innovativa, un atteggiamento attento ma anche irriverente, Uno stile inedito e personale, un linguaggio consapevole, la voglia di scoprire il lati meno indagati del mainstream e quelli più ambigui dell’underground”. Accanto al cartaceo, c’è poi il sito che, oltre a una serie di servizi strategici di brand communication, “offre ai suoi lettori un immaginario culturale e visivo diverso dal magazine, arricchito da contenuti multimediali. Un upload quotidiano di notizie, recensioni, immagini, video e musica contraddistinte da una selezione attenta con l’obiettivo di offrire un prodotto ricercato”. Per quanto riguarda la scena creativa romana, per Luca Lo Pinto, “da un punto di vista istituzionale non si può negare che l’atmosfera culturale a Roma negli ultimi anni è cambiata…, è innegabile che la città sta crescendo, bisogna solo vedere i frutti che darà”.
www.neromagazine.it

MASSIMILIANO ERCOLANI – INTERSTIZI

Artisti, grafici, illustratori, scrittori
e fotografi in un work in progress
continuo. Per allargare la rete

“Avete presente la fastidiosa sensazione che vi coglie quando al bagno del ristorante, guardandovi allo specchio, dopo una cena di quelle importanti, vitali, vi rendete conto che dall’antipasto (proprio i gamberetti in salsa di olio, limone e prezzemolo tritato), vi è rimasto tra i denti un verdissimo ed evidentissimo pezzetto di prezzemolo e vi chiedete: “ma dove si è incastrato questo stramaledettissimo prezzemolo? La risposta è ovvia: nell’interstizio tra un dente e l’altro. Quindi, d’ora in poi, non sottovalutate il potere degli Interstizi!”. Interstizi è una pubblicazione ideata e fondata da Massimiliano Ercolani architetto, grafico e designer. Nel 2003 crea il progetto in formato floppy disk, poi ripreso nel 2008 in formato cartaceo. “Gli spazi interstiziali sono, a torto, sottovalutati, non considerati, addirittura negati. La nostra pubblicazione rende evidenti questi spazi spesso sminuiti, ma che altrettanto spesso danno la misura e il valore al loro contorno”. Ogni numero è incentrato su un tema, scelto dalla redazione, sul quale illustratori, designer, scrittori, fotografi, reporter, ecc. hanno la massima libertà di interpretazione ed espressione, “un tentativo di comunicare idee, impressioni ed emozioni catalizzando energia, in modo sintetico, chiaro e incisivo”. La rivista, la cui sede è a Civitavecchia, viene interamente realizzata con collaborazioni esterne. È stampata e distribuita principalmente a Roma e dintorni, e si può trovare in alcune gallery e shop in giro per l’Italia e l’Europa: Barcellona, Maastricht e allo European Parliament Corner Magazines di Bruxelles. Interstizi riscuote successo anche per il movimento parallelo e per le attività collaterali che è riuscita ad attivare coinvolgendo artisti che inviano le loro opere e poi hanno la possibilità di esporre i propri lavori all’interno di un circuito di mostre messo in piedi dal magazine nella zona di Roma e provincia. “Siamo ormai giunti alla settima pubblicazione e la rete che abbiamo creato cresce ad ogni edizione. Grazie ai social network, alla caparbia distribuzione e alla ricerca di contatti tramite la rete, abbiamo collaborazioni internazionali”. Così Interstizi, dall’Oriente al Sudamerica, passando per il vecchio continente è riuscito a portare un messaggio di qualche tipo”. Guardando al futuro, il desiderio è quello di allargare il circuito, facendo emergere le molteplici realtà presenti e attive: “l’augurio è che le nuove realtà contemporanee presenti nella città (MAXXI e MACRO) riescano, nel tempo, ad affermarsi sempre di più, e a tirare fuori tutto quello che di nuovo c’è a Roma”.
www.interstizmagazine.com

GRAB – MAGAZINE

Magazine free e contemporaneo che
appassiona chi crede nelle nuove
forme di espressione e comunicazione

Grab Magazine è una pubblicazione trimestrale contemporanea, attenta alle contaminazioni artistiche e alle evoluzioni di correnti e tendenze, dalla grafica all’illustrazione, dalla fotografia all’animazione, passando per musica, negozi di tendenza, libri, riviste, nuovi brand, toys, gallerie d’arte, eventi culturali e periodici per vasto pubblico. L’avventura di Grab ha inizio nel 2005, quando Luca Panzieri, Matteo Santori e Francesco Spadoni, provenienti da esperienze e formazioni diverse, convogliano le loro idee in questo progetto. Nato come format multimediale, si è evoluto in un progetto cartaceo a distribuzione gratuita. Dopo vari cambiamenti societari, agenzia, casa editrice e logo, sono passati nelle mani di Luca Panzieri e Gianluca Quatraro che, dal 2007, hanno cominciato a dare regolarità al magazine, affiancati da Stella Venturo: “la voglia che ci spinge è quella di offrire un free press che si avvicini il più possibile ai magazines patinati a pagamento, con un taglio più europeo e un prodotto più street rispetto ai tentativi che si sono visti in Italia e che a nostro avviso non sono riusciti a rimanere in linea con il resto d’Europa, non presentando a dovere tutto quel fermento di street art e underground culture che si leggeva e che si legge ancora oggi nelle pubblicazioni estere”. Grab collabora e supporta artisti nazionali e internazionali e grazie alla sua crescente community web è sempre in contatto con le nuove avanguardie di tutto il mondo: il nuovo sito/blog ospita i contenuti del magazine stampato e permette ai visitatori di segnalare i propri lavori e qualsiasi immagine o argomento inerente ai temi della rivista. “Dal 2007 a oggi Grab ha acquisito notorietà, sia sul territorio sia sul web, vanta collaborazioni con noti brand e partnership con importanti eventi fieristici, organizzati nelle location più cool di Roma come il Circolo degli Artisti, il Micca, il Brancaleone e la CO2 Gallery. Inoltre, con la recente apertura dello showroom di Piazza di Spagna, si prepara a essere un punto di riferimento per tutto l’indotto della street culture di Roma. In questa location, oltre a ospitare una sorta di mini fiera permanente organizzeremo mostre, feste ed esposizioni di vario genere, coinvolgeremo gli artisti presenti sul magazine e le aziende presenti nello showroom per la creazione di serie limitate e prodotti di design unici. L’idea è quella di portare la street culture a un livello più alto, con interventi più visibili su tutto il territorio di Roma. Ci piacerebbe intervenire in maniera più radicale e incisiva sul territorio, sradicando dall’immaginario collettivo quell’alone di vandalismo e degrado che viene fuori quando si parla di street art o urban culture. Questo potrebbe essere possibile reinterpretando strutture inutilizzate, coinvolgendo attivamente la popolazione e i giovani con nuove attività e iniziative interessanti”.
www.grabmagazine.it

LUIGI VERNIERI – FEFÈ Project

FEFÈ Project è la factory creativa
nata nel 2007 intorno a FEFÈ, il primo
visual magazine italiano

La rivista internazionale d’arte contemporanea, urbana, street art, comunicazione visiva. FEFÈ Project nasce da un’idea di Luigi Vernieri (Direttore della Scuola di Arti Visive dell’Istituto Europeo di Design di Roma). È un gruppo di professionisti, artisti, creativi, dj, vj, attivo su produzioni musicali, oggetti da collezione in tiratura limitata, eventi, festival. “Dopo la riuscita pubblicazione del primo numero di FEFÈ Visual Magazine – racconta Luigi Vernieri – ci siamo resi conto che non avremmo più potuto limitarci alla creazione di un prodotto editoriale. Avremmo dovuto proseguire sulla strada aperta dalla rivista, affiancando ad essa una progettualità completa, tout court, che ci avrebbe condotto verso un coinvolgimento fattivo nell’arte e nella creatività mondiali. E quindi romane”. “FEFÈ ha nell’acronimo del nome il senso della sua esistenza. Free Entry – Free Exit. Libera circolazione di idee. È un magazine che stimola i creativi a ragionare; li avvicina chiedendo loro l’interpretazione del tema che regge ogni numero. Li invita a interpretare, li avvicina. Più che una semplice pubblicazione è quindi la prima antenna di un network. Fa rete. Ci è sembrato ad un tratto inevitabile espandere un tale approccio ricercato e collettivo e trasportarlo fuori da una redazione”. Oltre agli undici numeri di FEFÈ Visual Magazine e ai relativi eventi di presentazione, FEFÈ Project negli anni ha prodotto manifestazioni e festival internazionali con sede a Roma. Festival come “Belvedere International Visual Magazine + Art Book Fefèstival”, appuntamento dedicato alla generazione di periodici di cui FEFÈ è rappresentante che inaugura la sua seconda edizione nell’ottobre 2010 negli spazi dell’Istituto Europeo di Design. Oppure Viedram Video + Sound Design Fefèstival: l’osservatorio internazionale di Video Design che, ha fino ad ora, collezionato sette edizioni. “Roma è una città prolifica. Sta cominciando ad emergere un nuovo senso artistico comune. Le varie esperienze sparse per la città tendono a richiamarsi, a incontrarsi. Con i nostri eventi cerchiamo di soffiare su questa tendenza, alimentare e promuovere l’emersione totale delle nuove modalità di espressione. E lo facciamo in due modi. Attraverso i meeting e i festival mettiamo in campo le nostre conoscenze. Parallelamente, con i creativi e gli artisti che vivono la factory, ci esprimiamo in prima persona. Creiamo e produciamo arte”. Una delle ultime operazioni lanciate da FEFÈ Project è stata “ALL YOU NEED IS WALL, Trattate i muri della città come le pareti di casa vostra”. Urban wall paper. Un’invenzione inedita, carta da parati per i muri di una città, che sta prendendo velocemente piede sul territorio romano. “Negli ultimi tempi abbiamo moltiplicato I nostri interventi diretti. Tanto per cominciare la nostra nuova redazione di via Casilina 47, open space all’interno della grande biblioteca dell’Istituto Europeo di Design di Roma, ha aperto le porte e ha cominciato a ospitare opere e personali come l’ultima di Hanoch Piven, celebre illustratore israeliano. E poi c’è “Orizzonte Verticale 2010”, un calendario di sfide tra due artisti urbani ogni volta diversi, una galleria permanente lungo via Barberini, nel foyer di Studio Orizzonte. Siamo ormai costantemente protesi verso l’esterno. E il massimo esempio di tale modalità di lavoro è la nostra radio, Radio FEFÈ, stazione web che emette il suono di nuova generazione di sound designers, in un palinsesto centrato inevitabilmente sull’arte e sulla cultura contemporanee”.
www.fefeproject.com

ROMA PROVINCIA CREATIVA