SBU, Strategic Business Unit, è il marchio di una serie di negozi nel mondo che vendono, ma soprattutto fabbricano, abbigliamento denim di alto livello. I proprietari, i fratelli Patrizio e Cristiano Perfetti, di strategia se ne intendono considerato che prima di approdare alla parte più creativa della moda, sono stati a lungo negozianti. “Abbiamo iniziato a vendere nei primi anni ‘90 poi c’è venuta la voglia di creare qualcosa di nostro, una nostra linea. Basta con la moda senza particolarità, era arrivato il momento di cambiare. Così, nel ‘95/’96 è nata SBU, una linea monomarca e dopo circa quattro anni ci siamo anche lanciati sulla vendita internazionale: Jones e The Library a Londra, Fred Segal a Los Angeles e Beans a Tokyo già espongono nelle loro vetrine i nostri jeans di lusso made in Italy. Il mercato internazionale ci ha accolto molto bene e ci siamo presto affermati come piccola entità. I nostri jeans sono fabbricati con tessuto denim giapponese, il migliore sul mercato. Poi vengono rifiniti e lavati in Veneto, l’area di maggior prestigio per la lavorazione del jeans. Noi il jeans lo inventiamo, e lo creiamo: seguiamo il processo dalla scelta del materiale, al colore e al disegno. E, nonostante l’estrema attenzione alla qualità del prodotto e alla cura dei materiali più sofisticati riusciamo a proporre ai nostri clienti prezzi competitivi”. L’esperienza iniziale di semplice vendita si è rivelata fondamentale in quanto ha permesso ai due fratelli di capire le esigenze dei clienti e i meccanismi che muovono il mercato. Il prodotto proposto da Patrizio e Cristiano riscuote successo anche da parte di molti personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della finanza. Il biglietto da visita dei jeans SBU è il loro colore, indaco puro. “In questo momento il mercato americano sembra essere quello più redditizio, mentre quello inglese è il più recettivo, anche se con parsimonia. Dal 1991, il nostro bilancio è estremamente positivo, sia per le vendite all’estero sia per quelle in Italia. Il nostro punto di forza è che in Italia abbiamo l’esclusiva sul mercato, non abbiamo competitors. Purtroppo il punto debole di Roma rimane il fatto che intorno a noi ci sono solo ristoranti e bar. Non c’è paragone rispetto ad altre città europee e del mondo, basti pensare a Londra e alla sua Portobello Road. Roma fra tutte è la città più bella ma ha veramente poco di internazionale e offre uno spazio molto ridotto alla cultura. Così si rischia l’appiattimento, che è dannoso per tutti. Per non parlare degli affitti esorbitanti: per un giovane emergente lanciarsi sul mercato e andare incontro a tutte le spese che è obbligato ad affrontare, diventa un’impresa eroica. Fortunatamente noi abbiamo iniziato negli anni ’90 quando il contesto era diverso, non c’era la crisi e i soldi ancora giravano”.
www.sbu.it
PATRIZIO e CRISTIANO PERFETTI – SBU
SBU: tre lettere diventate famose tra gli appassionati di jeans e street style dove l’indaco è un must