Stefano Epifani è titolare della cattedra di tecnologie applicate alla comunicazione d’impresa alla Sapienza. Dal 2008 cura Voxpolitica, uno dei primi osservatori in Italia a studiare i cambiamenti della comunicazione politica legata all’avvento del web 2.0 e degli strumenti di social networking. Negli ultimi mesi Stefano ha avviato TechEconomy: un progetto editoriale estremamente innovativo che riunisce alcune delle più acute firme della rete italiana.
Attraverso la sua attività, TechEconomy cerca di avvicinare il mondo dell’economia e del business a quello della tecnologia. Lo scopo è di favorire i processi di innovazione e consentire a manager e dirigenti di comprendere quali sono le nuove possibilità offerte dall’ICT e dai social network, oltre ad analizzare come si “costruisce” il consenso utilizzando questi strumenti. “In fondo, parte tutto da là: la curiosità di comprendere come le tecnologie che ci circondano influenzino lo sviluppo della società, e viceversa. Un circuito che – se ben compreso e supportato – non può che essere virtuoso“. Tanto che Stefano è anche direttore dell’Associazione Italiana per l’Open Government (datagov.it), che opera per favorire lo sviluppo di nuove pratiche di buon governo, soprattutto attraverso politiche di apertura e di collaborazione tra amministrazione e cittadini. “E’ il metodo migliore che conosco per scoprire particolari, soluzioni e idee che altrimenti sfuggirebbero. L’originalità è una questione di prospettiva. E’ questo quello che cerco di fare: guardare ai problemi da prospettive originali”.
Anche e soprattutto attraverso l’attività didattica, ogni giorno Stefano cerca di aiutare giovani, elettori e lavoratori a comprendere la complessiTà di fenomeni dei quali troppo spesso sottovalutano la profondità. Senza smettere mai di comunicare. “Amo le reti, e non mi riferisco solo a quelle fatte di fili: penso sopratutto alle reti sociali, quelle fatte dalla gente. Le persone sono connesse le une con le altre, e dalle connessioni nascono relazioni. Le relazioni sono valore. Il valore della mia attività sta proprio nella capacità di costruire connessioni e relazioni – e quindi valore – attraverso la tecnologia“.