Tre fotografe selezionate dall’esperta fotografa Lina Pallotta, al centro di quest’edizione di Obbiettivo Donna. La rassegna, organizzata e prodotta da Officine Fotografiche Roma, con il Patrocinio del Municipio Roma XI, si svolgerà dal 7 al 29 marzo. Uno spazio aperto al confronto, alle contaminazioni visive e all’intrattenimento con un approccio, nonostante i profondi temi trattati, frizzante e stimolante.
L’ottava edizione prende il via giovedì 7 marzo con l’inaugurazione di tre mostre fotografiche, scelte attraverso un bando di selezione, per esplorare un ampio spettro di lavori realizzati dalle socie e fotografe di Officine Fotografiche Roma. Oltre 50 i progetti pervenuti e selezionati da Lina Pallotta, fotografa e docente che vive tra Roma e New York, dove si è diplomata in Fotogiornalismo all’International Center of Photography. «le tre autrici scelte, Annalisa Natali Murri, Sara Palmieri e Luciana Passaro hanno sviluppato in maniera organica ed esaustiva i soggetti che hanno deciso di affrontare e approfondire», spiega Lina Pallotta, «sono progetti – aggiunge – che ho selezionato perché li ritengo professionalmente e concettualmente compiuti. Il linguaggio indipendente e personale, la scelta di privilegiare un approccio intimo, che non penalizza la ricerca formale o strutturale, arricchiscono il dialogo sul linguaggio visivo contemporaneo». I temi presentati spaziano dalla documentazione sociale di Annalisa Natale Murri che con Cinderellas, continua la Pallotta, «riporta con partecipazione, ed empatia femminile, la condizione delle Hijras, transessuali del Bangladesh». C’è poi il dolore connesso alle problematicità espresse in Algòs da Luciana Passaro, che rappresenta con grande sobrietà le limitazioni che la malattia impone a un giovane corpo. L’esplorazione della memoria storica personale, con M. di Sara Palmieri. L’autrice fa del racconto autobiografico, lo strumento idoneo a sviscerare il presente. Il progetto e’ completato poi da una maquette, dove gli oggetti e le fotografie storiche si specchiano e si completano con le immagini prodotte dall’autrice. Tre percorsi visivi diversi, uniti dall’uso che le autrici hanno fatto del bianco e nero e dall’affermazione di libertà espressiva da loro seguita.
Per il secondo anno consecutivo, Obbiettivo Donna in collaborazione con Female Cut, associazione che organizza eventi live, con un approccio very female, porta sulle pareti del River Loft, presso il Lanificio159, i progetti selezionati, per l’occasione, delle socie di Officine Fotografiche Roma. L’evento, in programma il 9 marzo, tra musica, visual, grafica, fotografia, tutto rigorosamente tinto di rosa, è un momento per condividere insieme le proprie passioni e punti di vista, all’insegna del divertimento e dell’ironia.
Nel corso della rassegna, in programma anche momenti di confronto aperti alle contaminazioni visive tra fotografia ed editoria, per discutere di come la fotografia si sia affermata, anche grazie al contributo delle donne.
Il 15 marzo, l’esperta in discipline delle arti visive Annarita Curcio, condurrà il seminario La Dolce Vita: come la fotografia ha raccontato le dive del cinema italiano negli anni ’50 e ’60. La lezione-incontro vuole illustrare, attraverso una galleria di ritratti al femminile, la maniera in cui fotografi come Tazio Secchiaroli, Federico Garolla e altri ancora, hanno saputo cogliere l’atmosfera irripetibile di quei due decenni. Il 21 marzo spazio all’incontro Girls mix: contaminazioni e iniziative editoriali nel mondo della fotografia. Il confronto, coordinato da Lina Pallotta illustrerà i progetti fotografici aperti alle contaminazioni, la comunicazione visiva e l’editoria Indipendente. In questo contesto si inserisce l’attività di Giuliana Prucca, editore indipendente internazionale specializzata in arte e libri fotografici per l’occasione presenta la casa editrice Avarie con la sua prima pubblicazione,POSITION(S) di Antoine d’Agata, fotografo dell’agenzia Magnum Photo. L’incontro sarà animato anche dagli interventi di Fiorenza Pinna e Chiara Capodici, 3/3 che, le qualiillustreranno la loro esperienza nell’ambito dell’editoria fotografica. Dalla prima mostra Diary n° 0 di Fabio Barile passando per la contributo alle piccole pubblicazioni e sperimentazioni, tra cui poster e manifesti, elaborati con lo studio Kummer&Hermann del Sochi Project per arrivare al progetto di più ampio respiro Little big press passando per la progettazione editoriale che ha dato vita al libro d’artista di Daniele Cinciripini e ad altre pubblicazioni, anche in corso d’opera.
L’ultimo appuntamento, in chiusura di rassegna, è il 29 marzo.
Simona Guerra presenterà il romanzo, ispirato a una storia vera, Bianco e Oscuro, storia di panico e fotografia (ed. Postcart 2012). Un racconto fatto di immagini, parole, documenti visivi e testuali, realizzato con fotografie di Giovanni Marrozzini e postfazione di Giuseppe dell’Acqua, psichiatra successore di Franco Basaglia e da allora direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste. Un percorso che intreccia il disagio mentale, ammorbidito dalle scelte e considerazioni della protagonista, che nella fotografia vede la sua ancora di salvezza.
Annalisa Natale Murri, col progetto Cinderellas, si è recentemente aggiudicata il primo premio al Pictures of the Year International (POY).
Immagine: (c) Annalisa Natali Murri
Inaugurazione 7 marzo
Officine Fotografiche
via Libetta, 1 – Roma
Lun-Ven 10 – 13 e 15.30 – 19.30