A conclusione dell’anniversario per i 150 anni dell’Unità d’Italia, l’eroe dei due mondi viene ricordato dall’artista Alessandro Kokocinski nella mostra “Garibaldi a via Garibaldi” da “Romolo” nel Giardino della Fornarina, un nuovo spazio d’arte all’interno dello storico ristorante che si trova proprio all’incrocio tra via Garibaldi e via della Lungara.
Kokocinski,nato a Porto Recanati da madre russa e padre polacco, espone due grandi opere provenienti dal ciclo realizzato nel 2007 in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi e presentato al pubblico per la prima volta in Argentina, a Buenos Aires.
Un omaggio che racconta sinteticamente la grandezza e la malinconia del mito di Garibaldi e Anita e acquista una particolare valenza simbolica proprio perché rimanda ai luoghi – le pendici del Gianicolo e Trastevere – legati alle vicende garibaldine e all’avventura della Repubblica romana, caposaldo della toponomastica trasteverina.
Alle opere più strettamente garibaldine si aggiunge il quadro “Yo quiero a la Argentina, y Ud?” che ricorda il dittatore Videla salito al potere con il golpe del 1976. Il sud America dove Garibaldi è ancora ricordato come un liberatore è anche la terra che fa scoprire a Kokocinski l’arte come strumento di lotta contro l’ingiustizia sociale.
La mostra, organizzata da “La coda dell’occhio” e curata da Tiziana Gazzini e Tiziana Quattrucci, sarà visitabile fino all’8 gennaio.
Il 13 dicembre alle 11.30, nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità, Kokocinski incontra il pubblico a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma. Al dibattito, incentrato su Garibaldi e il Risorgimento, partecipano Claudio Fracassi (giornalista e scrittore), Maurizio Zuccari (giornalista e scrittore) e Giuliano Gemma.