William Kentridge – Vertical Thinking

Dal 17 novembre al 3 marzo 2013 la Sala V del MAXXI ospita “Vertical Thinking”, un viaggio tra le immagini di William Kentridge.

William Kentridge. Vertical Thinking, il titolo ispirato a una delle serigrafie esposte,
descrive il modus operandi caleidoscopico e sempre in divenire dell’artista sudafricano William Kentridge. Dalla metà degli anni Settanta studia e lavora come attore, scenografo, regista. Il riferimento al teatro è spesso presente nei suoi lavori, nei quali si intrecciano musica, danza, cinema, disegno. Questa ricchezza di linguaggi – tratto distintivo dei suoi film animati – è soggetta a una continua metamorfosi: le scene disegnate vengono cancellate e trasformate in nuove immagini. La cancellatura e la stratificazione dei segni rappresentano la metafora dei molteplici accadimenti della storia, in un continuum tra passato, presente e futuro. Questa sovrapposizione, presente tanto nella ricerca stilistica quanto nei temi scelti, è legata all’intensa esplorazione della nostra contemporaneità. Kentridge disegna la storia del presente, intrecciando gli avvenimenti del suo paese d’origine, con le opere dei grandi maestri del passato, fino a toccare temi esistenziali e scientifici. Tale linguaggio in divenire ha guidato le scelte espositive di questa presentazione che include disegni, maquette e serigrafie inedite, esposte insieme ad alcune opere della collezione MAXXI, realizzate tra il 1998 e il 2012.

La mostra – concepita come un viaggio per immagini che, partendo dal passato si spinge al di là delle coordinate terrestri – è un attraversamento di storie, nelle quali i protagonisti transitano cambiando sempre ambientazione: Preparing the Flute (2004-2005), il teatro in miniatura, include musiche e soggetti tratti dal Flauto Magico di Mozart (1791) Cemetery with Cypresses (1998), ispirato a Il ritorno di Ulisse di Claudio Monteverdi (1641), ambienta il ritorno dell’eroe acheo in un ospedale di Johannesburg; Zeno Writing (2002) racconta la sconfitta personale e storica di Zeno, protagonista del famoso romanzo di Italo Svevo, La coscienza di Zeno, interpretato come allegoria della società sudafricana contemporanea; Flagellant (1996 – 1997), un autoritratto liberamente tratto da Ubu Roi (1896) di Alfred Jarry, è una riflessione sul tema dell’apartheid. La mostra prosegue con North Pole Map (2003), il grande arazzo che evoca il viaggio della vita e l’attraversamento dei confini, temi presenti anche nell’opera The Refusal of Time (2012). L’opera è nata dalla conversazione dell’artista con lo storico della scienza Peter Galison ed è stata realizzata a Kassel nel 2012, in occasione della rassegna dOCUMENTA (13), insieme a Philip Miller (compositore) e Catherine Meyburgh (video editor).

Presentata in prima italiana al MAXXI, l’installazione è un’esplosione di musica, immagini, ombre cinesi con al centro una scultura lignea che ricorda le macchine di Leonardo Da Vinci. Infine, la mostra include anche una wunderkammer, un’anticamera fatta di preziosi riferimenti alla scenografia di The Refusal of Time: i bozzetti preparatori, le serigrafie, una maquette e i props di carta, testimonianze del ricco processo creativo dell’artista.

Inaugurazione: venerdì 16 novembre 2012
Durata della mostra: 17 novembre 2012 – 3 marzo 2013

MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
via Guido Reni, 4/A 00196 Roma
Orario: martedì-mercoledì-giovedì-venerdì-domenica 11.00-19.00 sabato 11.00-22.00
Chiuso tutti il lunedì
Costo del biglietto: Intero 11€, Ridotto 8€

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