Dal 14 aprile al 10 luglio al MAXXI Architettura è Gerrit Rietveld, con le sue produzioni, il protagonista della prima retrospettiva monografica presentata in Italia. Sono 400 i pezzi in mostra tra disegni, foto, modelli, con oltre 100 opere di architettura e design, per ripercorre l’attività del maestro olandese. All’interno del percorso espositivo emergeranno i rapporti che ebbe con il gruppo De Stijl e i suoi artisti Theo van Doesburg, Piet Mondrian e J.J.P. Oud, con i protagonisti dell’avanguardia modernista (Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe, Frank Lloyd Wright), senza tralasciare i successivi apporti di Alessandro Mendini, Ettore Sottsass e Maarten Baas e i loro influssi sull’architettura e il design contemporanei. La retrospettiva a cura di Maristella Casciato, Domitilla Dardi e Ida van Zijl è coprodotta dal MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo con il Central Museum Utecht e NAi Rotterdam. Tra le opere in mostra, alcuni classici di Rietveld: Casa Schröder a Utrecht del 1924, la sua prima opera di architettura in mattoni e legno, che sembra la trasposizione plastica di un quadro di Mondrian (dal 2000 nella World Heritage List dell’Unesco); le sedie Rosso-Blu e Zig-Zag, icone del movimento moderno; il Padiglione Olandese alla Biennale di Venezia del 1953-54, esempio di integrazione tra spazio espositivo e opera d’arte. Inoltre sarà presente l’installazione del Laboratorio Rietveld, a cura del Dipartimento Educazione del MAXXI: uno spazio esterno progettato dagli scandinavi Rintala Eggerstsson Architects in cui i visitatori potranno sperimentare la costruzione di alcuni mobili di Rietveld.
Gerrit Rietveld (Utrecht 1888 – 1964). Architetto, artigiano e falegname, progettista di interni e di mobili, ma anche docente, sapiente allestitore di mostre e progettista di spazi espositivi, anticipatore di molti sviluppi dell’architettura attuale e dell’idea contemporanea di democratic design, che sposa la qualità alla produzione di massa.
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